Durante questo autunno la mia preparazione è focalizzata sulla maratona, in particolare sulla 42 chilometri che il prossimo 3 dicembre si correrà a Valencia. Per arrivare preparata al meglio all’appuntamento sto svolgendo una media di 130 chilometri settimanali, suddivisi in uscite di lento, medi e lavori qualità, più qualche gara di avvicinamento durante il weekend. Sono due i modelli di scarpe che sto utilizzando in questi mesi, entrambe di Adidas: le Adizero Boston 12 e le Adizero Adios Pro 3.
Lenti e medi con le Adidas Adizero Boston 12
Le Adidas Adizero Boston 12 sono un modello abbastanza reattivo che uso per le uscite di fondo lento, per i medi e anche per qualche lungo. Sono abituata a correre sempre con scarpe leggere, che mi aiutano a mantenere le gambe più fresche e vive per svolgere poi gli allenamenti di qualità.
L’intersuola è composta da due mescole, il Lightstrike 2.0 nella parte inferiore e Lightstrike Pro nella zona superiore. Al loro interno gli Energy Rods 2.0 (in questo caso un misto di fibra di carbonio e vetro) di Adidas che aiutano a dare più stabilità alla scarpa e a non disperdere energia nella fase di spinta. Una scarpa veloce, che permette di correre molto bene di avampiede, ma che può tranquillamente essere utilizzata anche dai runner che tendono a tallonare un po’ di più (guarda qui la recensione completa).
Qualità con le Adidas Adios Pro 3
Le due sedute di ripetute e i lavori veloci settimanali, che ultimamente hanno anche qualche chilometro in più rispetto a quanto sono abituata, e le gare, le corro invece con le mie fidate Adidas Adizero Adios Pro 3, scarpe molto reattive che però mi aiutano con i miei problemi ai bicipiti femorali, lasciandomi le gambe non appesantite.
Una scarpa da gara, che può essere utilizzata sia per allenamenti molto veloci sia per la competizione. La loro struttura ha uno spessore di 39,5mm nel tallone e di 33mm nell’avampiede, per un drop di 6,5mm mediamente spinto. All’interno troviamo sempre gli EnergyRods 2.0 in fibra di carbonio che permettono un buon ritorno di energia e una notevole rigidità, mitigata dalla intersuola in Lightstrike Pro (guarda qui la recensione completa).
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