Chi non conosce la Ghost? Probabilmente è la scarpa più venduta di casa Brooks, uno dei modelli preferiti dai runner di tutto il mondo per gli allenamenti di tutti i giorni. Quello che vi presentiamo è la nuova versione della quindicesima edizione di questa calzatura, Green Silence, lanciata sul mercato da qualche giorno. Una nuova versione che si caratterizza per l’utilizzo di processi e materiali a basso impatto ambientale, che hanno permesso a Brooks di arrivare a produrre il 39,4% del peso totale della scarpa con materiali riciclati. Tutte le componenti di questa nuova Ghost 15, infatti, hanno una percentuale maggiore di materiali riciclati, in particolare la tomaia, costituita all’80% da prodotti derivati dal riciclo, contro il 57% della versione “standard” dello stesso modello.
Passiamo subito ad analizzare questa “nuova” calzatura e a descrivere le prime impressioni di corsa su strada. Preciso che questa non vuole essere una recensione (che rilasceremo solo dopo averci corso i canonici 150km previsti dai nostri protocolli di prova), ma semplicemente uno sguardo approfondito su questo specifico modello e il suo comportamento dopo le prime uscite d’allenamento.
Brooks Ghost 15 Green Silence
Come detto in precedenza, Ghost è il modello di scarpa da corsa di Brooks più versatile in assoluto, molto tradizionale per certi versi: una daily trainer che si adatta a qualsiasi tipologia di runner, con appoggio neutro; ha un drop alto, di 12 mm, con altezza di 35mm nel tallone e 23mm nell’avampiede, e una buona dose di supporto dovuto alla mescola in DNA Loft v2, con la quale è costruita l’intersuola. La tomaia è composta da un doppio tessuto Air Mesh ingegnerizzato, rinforzato con tecnologia 3D Fit Print per renderla più strutturata e avvolgere al meglio il piede; la linguetta è imbottita, così come il collare che circonda tallone e caviglia.
Unico particolare che si discosta dalla versione standard è il peso complessivo della scarpa. La versione Green Silence, infatti, è aumentata di qualche grammo: 303 grammi nella taglia US 10,5, contro i 287 grammi di quella tradizionale. Fattore che non ha un impatto importante sulla corsa per la maggior parte dei runner, ma che differisce molto da quanto dichiarato da Brooks.
Primi chilometri su strada
La prima impressione di corsa potrebbe non essere quella che si aspetta la maggior parte dei runner. Ghost 15 non è una scarpa “morbidosa” che coccola il piede. Nonostante l’utilizzo del DNA Loft v2, che promette più ammortizzazione e leggerezza rispetto alla versione precedente, la sensazione è di avere ai piedi una scarpa più “secca”. Sensazione che non si traduce in scomodità, ma che fa percepire la Ghost 15 Green Silence come una scarpa più protettiva e con più stabilità. Caratteristica che la rende adatta anche a runner di un certo peso, che non rischiano di “affondare” come nelle mescole di ultimissima generazione. Il feeling rimane però immediato. La sensibilità è massima, anche grazie alla tomaia che avvolge bene il piede senza costringerlo e lo supporta in tutti i suoi movimenti.
Abbiamo notato subito, però, un piccolissimo difetto nelle stringhe, che si sono ripetutamente slacciate anche con doppio nodo. La sensazione al tatto è che siano “plasticose”, rigide, nonostante forma, spessore e larghezza siano identiche a quelle delle Ghost 15 tradizionali. Forse è solo un difetto dovuto alla tintura in pasta o all’utilizzo di troppa parte riciclata. Verificheremo con il passare dei chilometri il loro comportamento.
Dopo le prime uscite, la sensazione è quella di trovarsi di fronte a una scarpa molto tradizionale, nonostante l’alta percentuale di materiale riciclato in tutte le sue parti. Una calzatura in grado di adattarsi ad ogni tipologia di runner, d’allenamento e di ritmo, che non ha voluto evolversi troppo per non perdere quelle caratteristiche l’hanno resa una delle scarpe da corsa più amate di sempre. Ci rivediamo tra 150 chilometri… dimenticavo: è possibile acquistare Ghost 15 Green Silence solo sul sito ufficiale Brooks e nei centri Cisalfa Sport.