Topo Phantom 3 è la scarpa dell’azienda americana dalla massima ammortizzazione, pensata per coloro che ricercano una calzatura adatta alle corse di tutti i giorni anche per percorrenze medio elevate. E’ una classica daily trainer quindi, scarpa che viene utilizzata nelle uscite di corsa lenta offrendo un buon connubio tra protezione e leggerezza.
Tra le proposte dell’azienda americana questa Phantom 3 è una di quelle caratterizzate dalla protezione più elevata, forte di un’altezza da terra di 33mm nella parte posteriore che scendono a 28mm nell’avampiede. Solo il modello Specter ne ha di più, con uno spessore al tallone di 35mm e uno all’avampiede di 30mm. Notiamo come Phantom 3 abbia un drop di 5mm, un valore di certo non elevato pensando ad altre daily trainer di simile peso e struttura ma superiore al drop zero che accompagna molte calzature della gamma Topo.
Nella costruzione complessiva di questa scarpa e nella filosofia del design ritrovo molte similitudini con le scarpe di Altra Running che ho potuto sino ad oggi indossare ai piedi: vale il detto “less is more” che possiamo tradurre con un meno è meglio, a portare il podista verso una corsa naturale e una progressiva transizione verso una corsa di avampiede. Phantom 3 non sono in questo senso delle scarpe estreme, grazie al drop di 5mm alternativo a quello zero e a un intersuola non spessa come in scarpe da corse lente a massima ammortizzazione ma nel complesso protettiva e di buon supporto.
Battistrada: 8
E’ uno dei componenti meglio riusciti di questa scarpa, caratterizzato da una grande robustezza complessiva. E’ per buona parte ricoperto da gomma dura, con uno spessore di 3mm e quindi pensata per durare a lungo nel tempo, mentre nella parte mediale l’intersuola in Zopfoam è esposta direttamente al terreno. Nei 150km di test che hanno preceduto questa recensione ho rilevato una usura di fatto trascurabile, cosa che fa ben pensare per la capacità di questa scarpa di gestire lunghe percorrenze. Buono anche il grip su fondo bagnato e su pista bianca.
Intersuola: 7
L’intersuola di Topo Phantom 3 è in Zipfoam, una soluzione a doppia densità che è stata aggiornata rispetto a quella del modello precedente migliorando, secondo quanto dichiarato dall’azienda, la reattività e la morbidezza. Non è questa un’intersuola particolarmente spessa ed è interessante che l’azienda dichiari gli spessori individuali di intersuola, suola in gomma e soletta: per questi due componenti abbiamo valori pari rispettivamente a 3mm e 5mm, con l’intersuola che ha uno spessore di 25mm nel posteriore e 20mm nell’avampiede. Da questi dati emergono valori complessivi di 33mm per lo spessore dell’area del tallone e di 28mm per quella anteriore, con un drop di 5mm.
Durante le uscite di corsa ho notato come la mescola Zipfoam garantisca una buona reattività, con una geometria nel design e le quote di riferimento che portano in modo abbastanza naturale a correre più di avampiende che di tallone. La spinta verso una corsa proiettata in avanti non è così massiccia come quella che si ottiene con scarpe zero drop, ma in ogni caso è ben percepibile senza diventare eccessiva; ne beneficiano anche i polpacci che non risentono del lavoro supplementare che spesso sono portati a fare con scarpe zero drop e lo stesso vale per il tendine d’Achille.
Tomaia: 8
E’ un mesh a doppio strato quello che è stato utilizzato per Topo Phantom 3: caratterizzato da una buona traspirabilità complessiva: sono presenti numerosi fori per l’areazione nello strato superficiale. La robustezza complessiva è elevata: non ho evidenziato alcun problema nel corso dei miei test e dallo stato attuale non prevedo si possano presentare punti di rottura o di usura precoce.
La parte anteriore è rinforzata con uno strato superficiale più pieno della trama superiore, mentre posteriormente è presente un inserto in gomma morbida che aiuta a proteggere e irrobustire quest’area: ha dimensioni e ingombro inferiori rispetto a quello delle Phantom 2. Decisamente apprezzabile lo spazio all’anteriore, caratteristica classica delle scarpe Topo: c’è molto spazio per le dita e questa larghezza aiuta anche a migliorare la stabilità, ancora più apprezzata quando si corre di avampiede.
Upper: 8
La linguetta è caratterizzata da una imbottitura che ne migliora il confort senza risultare essere eccessiva. Non è fissata internamente ai lati ma due passanti per i lacci di fatto la bloccano in posizione, evitando che possa scivolare lateralmente. I lacci sono piatti di forma rettangolare: pratici ed efficaci, non mi hanno mai causato problemi di sorta nel corso delle mie uscite di allenamento.
Il tallone, infine, è ben imbottito e confortevole ma non troppo rigido: lascia una certa libertà di movimento che è a mio avviso apprezzabile in una scarpa neutra per le corse di tutti i giorni e che per le sue caratteristiche tecniche vuole portare verso una corsa più naturale.
Peso: 7,5
Ho rilevato un peso di 242 grammi nella mia scarpa taglia US8 (41EU), un dato allineato a quello di altre daily trainer con intersuola di spessore simile come ad esempio Hoka Clifton 9 e Altra Rivera 3 che ho provato negli scorsi mesi. La sensazione durante la corsa è quella di avere ai piedi una scarpa ben strutturata ma leggera, in grado di accompagnare anche per lunghe distanze senza far avvertire il proprio peso. Rispetto al modello Phantom 2 dello scorso anno il peso è calato sensibilmente, guadagnando almeno 20 grammi a seconda del numero.
Comfort: 7,5
L’intersuola Zipfoam è morbida ma non troppo, fornendo un buon bilanciamento tra reattività, sostegno e comodità. Ho molto apprezzato lo spazio nella parte anteriore, con le dita che si allargano molto bene senza mai venir in qualche modo costrette dalla tomaia, mentre la zona del tallone è confortevole per l’imbottitura presente anche in questo caso senza costringere troppo il piede.
La soletta Oltholite è parte strutturale dell’intersuola per via del suo spessore elevato: si è dimostrata essere molto comoda durante l’uso continuativo (ho corso con queste scarpe per una dozzina di giorni consecutivi senza alternarne con altre).
Ritorno di energia: 7,5
Parlare di ritorno di energia implica, per Phantom 3, analizzare la geometria della scarpa e le caratteristiche dell’intersuola. Partiamo da quest’ultima: la mescola Zipfoam è nella media rispetto alle altre scarpe, garantendo quella morbidezza che garantisce confort soprattutto oltre una certa percorrenza ma al contempo un ritorno di energia percepibile e ben definito.
La struttura della scarpa, grazie al drop di 5mm, porta in modo naturale a correre più di mesopiede e di avampiede rispetto alla vostra postura naturale con scarpe dal drop più standard (8-12mm), senza arrivare agli estremi delle zero drop. Questo si ripercuote positivamente sia sul confort sia sulla spinta propulsiva, che è in parte incrementata proprio da questa geometria che spinge verso la corsa di avampiede.
La risposta in termini di ritorno di energia è quindi quella tipica delle daily trainer con intersuola non eccessivamente spessa: sono capaci di una corsa facile, ben accompagnata dall’intersuola che aiuta a spingere senza diventare invasiva. Passare dalla corda lenta ad un ritmo più svelto è operazione che avviene in modo naturale con queste scarpe, con le quali ci si può anche spingere al ritmo della corsa media oppure per ripetute lunghe (dai 3.000 in avanti).
Durata massima stimata: 8
La costruzione complessiva, al termine dei 150km di test per questa recensione, mi è parsa essere molto solida. Il battistrada è robusto e con punti in gomma dura ben posizionati, in grado di garantire una durata nel lungo periodo molto elevata. La tomaia è ben costruita e, unita all’ampiezza nella parte frontale che evita punti di sfregamento con le dita all’interno della scarpa, pare candidata a durare nel tempo al pari del battistrada. Stimo una percorrenza di almeno 600km per podisti da 80Kg di peso, valore che può aumentare in presenza di atleti dal peso meno importante anche se rimane sempre il consiglio di spostare l’utilizzo di scarpe con percorrenza elevata a corse più corte e meno impegnate di quanto non accada con le scarpe nuove.
Prezzo ufficiale: 5,5
Il sito Topo parla di un prezzo di 185€, cifra decisamente importante per una daily trainer ma che sta diventando almeno come prezzo ufficiale un riferimento per sempre più aziende. C’è la possibilità di beneficiare di qualche sconto ed è facile prevedere che con il passare dei mesi il listino si andrà ad allineare verso il basso in modo naturale, ma la cifra rimane in ogni caso troppo elevata per una daily trainer di questo tipo.
Voto finale: 7,5
A chi consiglio queste scarpe? A quegli atleti che cercano una daily trainer con la quale provare a correre con scarpe dal drop ridotto ma non spingendosi sino allo zero. I ritmi di riferimento sono quelli della corsa lenta e un po’ più veloci, potendosi spingere sino al medio, anche su distanze che superano i 20km per allenamento. Vanno molto bene per avanpiedisti o per chi corre di mesopiede, con un peso che ritengo debba stare entro gli 80Kg.
Non le consiglio di conseguenza ai tallonatori, a meno che non siano podisti che vogliono cercare di cambiare la propria tecnica di corsa e che con queste scarpe possono progressivamente spostarsi maggiormente su una corsa di mesopiede o di avampiede senza caricare eccessivamente i polpacci o stressare il tendine d’Achille. Non credo siano inoltre sufficientemente protettive per atleti più importanti, oltre gli 80Kg, a meno che il ritmo della corsa lenta non sia particolarmente brillante (di 4’30” al km o più veloce).
Topo Phantom 3 è una scarpa che ho apprezzato molto durante i 150Km del mio test: offre una sensazione di contatto a terra ben definita ma mai fastidiosa, permettendo di correre con molta consapevolezza di quello che sta accadendo sotto ai nostri piedi. L‘ho trovata ben costruita, robusta e confortevole: il vero limite è il prezzo di listino, con i 185€ richiesti che sono eccessivi pensando sia al tipo di scarpa sia all’appeal attuale del brand Topo nel mercato italiano.