Seconda versione di Deviate Nitro 2, la scarpa più versatile di Puma con piastra in fibra di carbonio, dedicata ad ogni tipo di runner e adatta ad affrontare qualsiasi distanza fino alla maratona.
Rispetto alla primissima edizione sono state introdotte due importanti novità a intersuola e tomaia per migliorare le prestazioni di una scarpa già reattiva e leggera, e renderla ancora più confortevole e veloce.
Più energia nell’intersuola
L’intersuola è composta in Nitro Elite, la schiuma premium che Puma utilizza già in tutte le scarpe da corsa più veloci. Un alto strato di mescola in Pebax (la stessa dello ZoomX di Nike), sottoposto a un complesso processo di nitroinfusione con azoto gassoso. Il risultato è una schiuma ancora più leggera e performante, con una minor densità e con un maggiore ritorno di energia (il 5,7% in più rispetto alla precedente versione).
Anche grazie a questa implementazione lo spessore dell’intersuola di Puma Deviate 2 è stato leggermente aumentato (di 2 mm), con un’altezza di 38 mm nella zona del tallone e 30 mm nell’avampiede, ma mantenendo sempre lo stesso drop di 8 mm. E nonostante l’utilizzo di un maggior quantitativo di materiale, il peso è diminuito di una decina di grammi (275 gr nella misura 10,5 US da uomo).
Nuova PWRPlate
Immersa nell’intersuola troviamo ancora la piastra in fibra di carbonio PWRPlate, visibile osservando la scarpa dalla parte inferiore, nella zona dell’arco plantare. La mescola in carbonio utilizzata è sempre la stessa della prima versione, ma il design della piastra è stato migliorato rendendola meno rigida e aumentando l’effetto leva nella fase di propulsione.
L’effetto finale del lavoro sinergico di piastra e intersuola è un movimento del piede molto più naturale nella fase di spinta, un’ammortizzazione più efficiente nella fase di appoggio e rullata, con un miglioramento globale nell’economia di corsa.
Tomaia rinforzata
La tomaia, senza cuciture, è decisamente più leggera e traspirante del precedente modello, formata da un doppio mesh accoppiato che presenta una sottilissima striscia di rinforzo della nuova tecnologia PWRTape, nella zona interna del mesopiede, per dare maggiore supporto alla struttura e migliorare la stabilità durante la falcata.
Ridisegnato anche il supporto al tallone, allo stesso tempo più confortevole e più rigido rispetto alla sua prima versione. Una leggera imbottitura è poi presenta nella zona sotto al malleolo per mantenere il piede più saldo ed evitare fastidiose irritazioni alla parte posteriore del piede.
La linguetta ha tre punti di fissaggio, uno nella zona inferiore del collo del piede e due laterali fissate alla parte superiore dell’intersuola, che la mantengono ferma e sempre in posizione. Il tessuto è morbido e leggermente imbottito, per riparare il collo del piede dalla pressione delle stringhe.
Queste ultime, sottili, spesse e leggermente elastiche, garantiscono una tenuta stabile dell’allacciatura, ma senza comprimere troppo il piede anche quando le si stringe troppo. Le asole della tomaia sono rinforzate con un materiale gommoso accoppiato a caldo al mesh.
A contatto col terreno
Il battistrada è un altro elemento che caratterizza fortemente le Puma Deviate Nitro 2. Realizzato in PumaGrip è presente solo in alcune zone di appoggio del piede, presenta un design specifico in base alla diversa funzione di appoggio e spinta durante la rullata. Un espediente che la rende molto più efficiente sulle superfici bagnate e che ne preserva l’usura.
A distanza di quasi un anno dal suo lancio, dopo le colorazioni in arancio e viola, Puma Deviate Nitro 2 viene presentata nella sua terza variante autunnale in nero. Come anticipato inizialmente e dopo averla provata per qualche uscita, Deviate 2 si conferma come una scarpa poliedrica, che si adatta alle diverse necessità di ogni runner. Può essere utilizzata come scarpa veloce per chi preferisce dedicarsi alle gare più brevi, ma può essere tranquillamente utilizzata anche per distanze più lunghe e a passo più lento fino alla maratona. L’importante, come per tutte le scarpe che sfruttano intersuole molto reattive insieme alla piastra in fibra carbonio, è dosarne l’utilizzo, alternandole con modelli più tradizionali e meno impattanti su muscolatura e articolazioni.