Pegasus di Nike è probabilmente il modello più longevo nella storia delle scarpe da running. Apparsa ormai più di quarant’anni fa sul mercato (la versione classica risalente al 1983 è ormai arrivata alla 41ma versione, guarda qui la recensione completa) nel corso degli anni ha conquistato sempre più affezionati, senza mai stravolgere la sua sostanza, ribadendo la sua grande affidabilità e aggiornandosi grazie alle diverse innovazioni che nel corso degli anni hanno fatto evolvere il mondo delle scarpe da running, fino a giungere agli attuali modelli che indossiamo abitualmente. Non a caso, nel 2024, secondo il rapporto annuale di Strava, è risultata anche la daily trainer più indossata dai suoi utenti.
Un primato detenuto in tutte le categorie da Nike, insieme a Vaporfly e Alphafly, frutto della grande ricerca e innovazione che il brand dello swoosh ha sempre portato per prima in un mercato in grande e continua evoluzione.
Non è un caso, quindi, che Nike abbia voluto introdurre un nuovo modello, proprio di Pegasus, decisamente lontano dai canoni comuni, introducendo tutta una serie di interessanti idee e tecnologie in un modello “semplice” come una daily trainer, ma proprio per questo differenziandola dalla linea più classica (definita “iconica” da Nike) ad un livello superiore: la versione Premium.
Le caratteristiche principali le abbiamo già analizzate nel nostro first look, dopo averle messe ai piedi con qualche uscite di corsa. In questo articolo le andiamo invece ad analizzare più nel dettaglio dopo averci corso 155km in allenamento, in uscite tutte comprese tra i quattordici chilometri e la mezza maratona, sempre su asfalto in condizioni sia di bel tempo soleggiato che di pioggia.
Battistrada: 7,5
Il battistrada è composto da gomma decisamente dura, con il classico disegno waffle di Nike, opportunamente distribuito, orientato e scalato in modo differente in base alle zone di trazione per aumentare la durata del battistrada. Questo particolare design era stata un’intuizione del 1970 del fondatore di Nike, Bill Bowerman, che aveva inserito la suola all’interno di una piastra per i waffle per dargli quella forma. Quella che possiamo considerare la prima vera innovazione di Nike.
La parte centrale è caratterizzata da un lungo taglio longitudinale che lascia scoperta e a vista l’unità AirZoom. Una soluzione sicuramente estetica, ma anche ergonomica e per ridurre il peso complessivo della scarpa.
Rimane solo il dubbio sulla possibilità che l’AirZoom si possa bucare correndo su terreni non propriamente regolari, come tratti di sterrato (anche se in realtà al tatto, il materiale che lo compone sembra molto resistente). Il grip è decisamente buono, sia su asfalto bagnato che asciutto.
Intersuola: 8,5
L’intersuola è il fulcro di Nike Pegasus Premium. Un mix di soluzioni e tecnologie senza eguali: un doppio strato di mescola ZoomX e ReactX, all’interno del quale scorre un’unita AirZoom (la stessa tecnologia che sfrutta bolle d’aria pressurizzate utilizzata per i Pods delle Alphafly) a tutta lunghezza. È la prima volta che Nike adotta una soluzione simile.
La grande novità è la conformazione dell’unità AirZoom, che ha una forma a cucchiaio (e non dritta), come quella che viene utilizzata per le piastre in carbonio in molti modelli racing. Soluzione che ha richiesto molto tempo per essere realizzata.
La prima idea di utilizzare un’unità AirZoom a tutta lunghezza risale al 2016, prendendo spunto dall’introduzione della piastra in carbonio nelle prime Vaporfly. Ma è stato solo nel 2020 che Kevin Sze, membro del team di innovazione di Nike, ha avuto l’intuizione di sagomarla utilizzando un processo a caldo su una dima rigida. Il risultato qual è stato? Quello di realizzare una daily trainer con un ritorno di energia maggiorato (certo non lo stesso che si può avere con una super scarpa che sfrutta anche il lavoro di una piastra in carbonio).
L’unità AirZoom è racchiusa tra due strati di mescola: sopra circa 20mm di ZoomX a tutta lunghezza, sotto una sezione di ReactX concentrata sotto al tallone. Ognuna di queste tre parti ha un compito ben preciso e combinato.
Lo ZoomX è la mescola premium di Nike della stessa tipologia utilizzata in Pegasus Plus, morbido e altamente reattiva, che combinata con l’unità AirZoom permette un buon ritorno di energia e ammortizzazione. AirZoom che, come le piastre in carbonio, viene sfruttato anche per strutturare l’intersuola, rendendola più controllata, soprattutto nella zona dell’avampiede. Zona libera da ReactX, schiuma un po’ più densa concentrata solamente nella zona tallonare che garantisce un po’ più di protezione e stabilità ai runner maggiormente tallonatori, ma anche tanta tanta morbidezza regalata sempre dal lavoro sinergico con AirZoom e ZoomX.
Le quote sono da scarpa maxi e incoronano la versione Premium come la Pegasus più alta di sempre: 45mm nel tallone, 35mm nell’avampiede, per un drop comune a tutte le versioni di questo modello di 10mm.
La sua struttura, la grande ammortizzazione, l’aumentata reattività, la buona stabilità e protezione la rendono un modello ideale per le corse più lunghe, dove tutti questi elementi sono ricercati.
Rispetto alla Pegasus più classica è evidente l’apporto dato dal lavoro combinato di ZoomX e AirZoom nell’avampiede quando si vuole spingere e aumentare il ritmo ed è decisamente più alto il livello di ammortizzazione nel posteriore risultato dall’unione delle tre parti che compongono l’intersuola.
Struttura che la rende una buona opzione anche e soprattutto per i runner un po’ più pesanti.
Tomaia: 8
La tomaia ha una costruzione particolare, formata dalla combinazione di diversi mesh e knit che la fanno apprezzare soprattutto esteticamente.
Sono tre le parti che la compongono. La parte superiore è in maglia tecnica, jaquard, con una lavorazione circolare per aiutare ventilazione e traspirabilità. Tutta la zona laterale è invece composta in un mono mesh molto sottile, quasi trasparente, simile a quello utilizzata per i modelli da gara. Il tutto unito da un nastro riflettente (sempre bianco) che segue tutto il disegno della scarpa.
La vestibilità è quella tipica di Pegasus: abbastanza stretta e affusolata in punta. Ho vestito senza problemi la mia classica taglia. Sconsiglio di prendere una misura troppo abbondante per essere più comodi per non rischiare problemi di stabilità, data l’elevata altezza dell’intersuola con un’impronta non particolarmente ampia.
Upper: 8
Le parti che arricchiscono la tomaia sono dense di piccoli dettagli che servono a rendere Nike Pegasus Premium una scarpa decisamente particolare.
Partiamo dalla composizione. La linguetta è traforata e ben imbottita, più rigida nella zona del collo del piede e più morbida nella parte alta dove si fissano i lacci con il nodo. Non è fissata lateralmente all’intersuola, come invece gli occhielli ricavati da una piega della tomaia, collegati e rinforzati con due bande interne traforate, a sostituzione dei classici Flyware di Nike, che permettono al piede di rimanere ben saldo alla scarpa.
La conchiglia è molto rigida, con un invito più morbido e alto per calzare più facilmente la scarpa e non stressare troppo il tendine d’Achille. Rigidità necessaria contrastare il lavoro dell’intersuola e per strutturare maggiormente la calzatura.
Abbiamo parlato di dettagli. Non passano inosservati i tre swoosh grigi con effetto metallizzato applicati internamente, esternamente e (più in piccolo) alla base delle dita del piede, oltre al nastrino semitrasparente e scritta arancio, che richiama il colore del modulo AirZoom, che raccoglie le stringhe nella parte alta della linguetta.
Due le scritte presenti sulla tomaia: il numero che identifica l’edizione limitata dei 500 pezzi di questo primo modello presente sul mercato (nel nostro caso il #284) e le coordinate (34.026120, -118.457335 / BRS EST. 1967) stampate sul profilo interno degli occhielli, che indicano la posizione del Blue Ribbon Sport, il primo negozio aperto da Nike a Santa Monica nel 1967 (3107 Pico Blvd, Santa Monica, CA 90405, Stati Uniti).
Peso: 5,5
Sono due gli interventi che Nike dovrebbe fare per migliorare ulteriormente le Nike Pegasus Premium. Il primo di questi è nel peso: 340 grammi nella mia misura US10,5, 320 quelli dichiarati da Nike nella taglia standard.
Probabilmente la daily trainer più pesante tra quelle attualmente presenti sul mercato, dove ormai sono pochi i modelli che superano i 300 grammi. Per portare qualche esempio di dirette concorrenti (sempre in misura standard): 306gr per Brooks Ghost Max 2, 298gr per New Balance 1080 v14, 305gr per Asics Gel-Nimbus 27, 298gr per Brooks Glycerin Max.
Il peso si sente al piede? Si, soprattutto appena la si calza, sensazione che naturalmente poi si affievolisce correndo.
Comfort: 6,5
Se appena calzata Nike Pegasus Premium non si percepisce subito come leggera, si sente subito invece la sua grandissima morbidezza. È lo ZoomX l’artefice di questa sensazione che, combinato al lavoro dell’AirZoom, dona una comodità che aumenta ad ogni passo camminando.
Diversa invece la sensazione in corsa, dove sempre il modulo AirZoom cambia il suo modo di lavorare incentrandosi più sul ritorno di energia e facendo percepire la scarpa come più rigida.
La vestibilità, come già detto, è abbastanza stretta, tipica della Pegasus, e sicuramente non apprezzata a chi ama una calzata che lascia più libere di muoversi e aprirsi le dita dei piedi.
Protezione: 8
Parlando di una daily trainer consideriamo protezione e non reattività. In realtà il modulo AirZoom presente su tutta la lunghezza di Nike Pegasus Premium svolge entrambe le funzioni, sia di proteggere e stabilizzare la scarpa, sia di aumentarne la reattività, esattamente come le piastre in fibra di carbonio presenti nei modelli da gara. L’effetto, però, è decisamente diverso.
Mentre in una scarpa racing la piastra dona molta rigidità, in Pegasus Premium questo effetto è molto minore. Meno rigidità corrisponde a meno stabilità, contrastata in questo caso dalla presenza dello strato in ReactX nel tallone. Un lavoro sinergico dei tre strati che diventa molto evidente più cresce il peso di chi indossa Pegasus Premium o, nel mio caso, quando si aumenta la forza di compressione dei materiali (come in discese molto ripide) che amplifica ammortizzazione, protezione e anche il ritnro di energia.
Queste particolari caratteristiche, unite all’estrema altezza dell’intersuola, rendono Nike Pegasus Premium una scarpa decisamente neutra, non adatta a tutti quei runner che hanno evidenti difetti di iperpronazione.
Durata massima stimata: 8
Dopo oltre 150 chilometri di utilizzo le mie Nike Pegasus Premium sono come nuove. Nessun segno di usura nel battistrada, se non un piccolo principio di consumo nella parte di appoggio posteriore esterno, nessuna scollatura o strappi anomali nella tomaia (incredibilmente ancora bianca e pulita), nessun minimo segnale di cedimento da parte dei tre componenti dell’intersuola.
Un modello che, per quanto mi riguarda, può tranquillamente arrivare ai canonici 700/800 chilometri di vita, ma che potrebbe anche proseguire oltre nel suo chilometraggio.
Come già segnalato, la parte più critica potrebbe essere quella della durata del modulo AirZoom, non tanto per un consumo di utilizzo, quanto più per problematiche legate ad un possibile foraggio dovuto a detriti particolarmente acuminati presenti sul terreno. Al tempo stesso, però, proprio l’unità AirZoom sembra essere anche l’elemento più robusto e predisposto ad una minore usura data dal tempo e dall’utilizzo.
Rapporto qualità/prezzo: 5,5
Se abbiamo indicato il peso come il primo dei due elementi da migliorare di Nike Pegasus Premium, il secondo è sicuramente il costo: 209,99 euro, il più alto tra le maxi daily trainer in commercio (disponibile a partire da oggi 30 gennaio, guarda la scheda e le possibili promozioni nella nostra sezione scarpe).
(Nel video del first look ci era stato indicato 149,99 euro come prezzo di lancio, costo che poi ci è stato comunicato a posteriori diverso e più alto).
Cifra decisamente impegnativa, ma in realtà in linea con quello di tutte le maxi daily trainer concorrenti (tutte tra i 190 e i 200 euro di listino).
“Premium” come scarpa e anche come prezzo, sicuramente non popolare, che può essere giustificato pensando all’enorme ricerca fatta per tutte le diverse soluzioni tecnologiche che la compongono e per l’elevato numero di chilometri a cui è predisposta.
“Premium” pensando anche al suo aspetto, che strizza sicuramente l’occhio al mondo fashion, ricordando le diffusissime Nike Silver di fine anni ’90 e inizio anni 2000. È innegabile l’alto valore legato all’estetica, con colori, riflessi e dettagli studiati nei minimi particolari e che la differenziano da qualsiasi altra scarpa da running.
(Ricordo e sottolineo che il voto non viene dato esclusivamente sul prezzo, ma in rapporto ad altri elementi caratterizzanti la scarpa, come la sua qualità costruttiva o il comportamento durante l’utilizzo per la quale è stata pensata).
Voto finale: 7,3
Nike Pegasus Premium è sicuramente una scarpa diversa. Diversa nella concezione di daily trainer, presentando tecnologie e materiali da scarpa “premium”. Diversa nella sua estetica, allontanandosi dalla semplicità di scarpa da corsa, diventando accattivante e bella anche per altri contesti. Diversa dalla stessa Pegasus, distinguendosi sia dalla versione “icon” che da quella “plus” per utilizzo e target di riferimento.
La prima sensazione che sia ha indossandola è quella di avere ai piedi una daily trainer con una maggiore risposta nell’avampiede, non solo in termini di morbidezza e reattività, ma anche per struttura e quantità di materiale.
È molto evidente l’apporto che l’AirZoom è in grado di dare allo ZoomX in termini di stabilizzazione, di ammortizzazione e di protezione. Apporto che nel tallone si trasforma in un atterraggio morbido e controllato, mai troppo profondo, grazie all’intervento del ReactX.
NikePegasus Premium
Nike Pegasus Premium è una scarpa presentata sul mercato nel 2025, pensata per i podisti che si allenano su strada e sono alla ricerca di una calzatura per le corse di tutti i giorni. L'intersuola è...
Un modello adatto e che si apprezza soprattutto nelle lunghe distanze, ma che per i runner più lenti (che normalmente corrono a più di 5 minuti al chilometro) può diventare un buono strumento per ripetute e lavori. Nonostante la combinazione di AirZoom e ZoomX, il peso non gioca a favore della sua velocità: Nike Pegasus Premium è una scarpa che è in gradi di correre a lungo, ma preferibilmente a ritmi più lenti dei 4 minuti al chilometro.
È chiaramente un modello neutro, abbastanza stabile per i pesi più leggeri, ma che potrebbe non esserlo a sufficienza per i runner un po’ più pesanti, oltre gli 85kg. Sicuramente non è una scarpa da corsa adatta per chi ha evidenti difetti di iperpronazione.
Il prezzo non è certamente popolare e sicuramente non tenderà a scendere nel breve periodo essendo appunto un modello “premium”. Nike Pegasus Premium è una scarpa particolare, che si deve volere. Difficile da paragonare ad altre calzature, difficile da affiancare ad altre categorie. Pegasus è una scarpa che ha fatto la storia del running e Nike con la versione Premium, vuole provare a scriverne l’ennesimo capitolo.