Lo scorso weekend a Valencia è stato battuto l’ennesimo record internazionale (anzi più d’uno). Questa volta non c’entrano maratona e mezza, ma la 10K Valencia Ibercaja by Kiprun, che ogni anno si correa metà gennaio, la dieci chilometri più veloce del mondo, a cui appartengono già il primato mondiale maschile 26’11” realizzato da Joshua Cheptegei nel 2020, e quello femminile 28’46” segnato da Agnes Ngetich nel 2024.
Questa volta ad alzare le braccia sotto al traguardo della città spagnola per festeggiare il nuovo record europeo, è stato lo svedese Andreas Almgren, quarto nei 10.000 agli Europei di Roma, che ha fermato il crono ad un impressionante 26’53”, nona prestazione mondiale di sempre e primo uomo del vecchio continente a correre i dieci chilometri sotto i 27 minuti (il precedente primato era 27’04”, realizzato lo scorso novembre dal francese Etienne Daguinos a Lilla, in Francia). Ma c’è stato anche un altro europeo ad abbattere il muro dei ventisette minuti, la medaglia d’oro di Roma 2024 nei 10.000 metri, lo svizzero di origini Sud Sudanesi Dominic Lobalu, secondo in 26”54″ al termine di un arrivo tiratissimo, dove il keniano Vincent Langat, terzo, ha chiuso in 26’55”.
Sono stati in realtà due i record continentali battuti, quello europeo e sudamericano, e 14 quelli nazionali, 12 maschili e due femminili: Andreas Almgren, record svedese (26’53”), Dominic Lobalu, record svizzero (26’54”), Isaac Kimeli, record belga (27’11”), Santiago Catrofe, record uruguaiano (27’16”), Dawit Seare, record eritreo (27’22”), Rory Leonard, record inglese (27’39”), Ilias Fifa, record spagnolo (27’41”), Efrem Gidey, record irlandese (27’44”), Filmon Tesfu, record olandese (27’45”), Jacob Sommer Simonsen, record danese (28’17”), Giedrius Valincius, record lituano (28’46”), Mao Jinhu, record cinese (28’50”), Marwa Bouzayani, record femkminile tunisino (31’18”) e Citlali Cristian Moscote, record femminile messicano (31’56”).
I “primati” italiani della 10K di Valencia
Tra gli oltre 13.000 finisher anche tanti italiani in gara che hanno raggiunto il loro primato personale. Tra i migliori, primo Luca Alfieri 47° in 28’21” (prima 29’06″), poi 55° posto in 28’35” per Xavier Chevrier (pima 29’03″), 74° posto in 28’52” per Mattia Padovani (prima 20’21”), 75° posto di Nikolas Loss con 28’53 e Mustafà Belghiti in 28’56. Tutti sotto i 29 minuti.
Tra le donne, primo posto sul podio femminile virtuale per Valentina Gemetto, 34° assoluta in 32’39 (prima 32’32”), davanti a Gaia Colli (34’27”) e Giulia Vettor (34’59”).
Valencia, perché tanti record
Ma perché sempre Valencia? Ormai non si contano più i record nazionali, continentali e mondiali che sono stati realizzati tra le strade della città terza città, per grandezza, della Spagna.
Il fenomeno non è casuale, ma deriva da una combinazione di fattori ambientali, logistici, organizzativi e tecnici che fanno di Valencia una città ideale per le prestazioni di alto livello (ma anche personali) nel running. L’unione di un percorso estremamente pianeggiante, condizioni climatiche ottimali in gran parte dell’anno, una logistica perfetta, il richiamo di atleti di altissimo livello mondiale, lo sviluppo tecnologico (che però vale per tutte le gare) e un ambiente psicologicamente favorevole hanno reso Valencia la location ideale per correre e provare a raggiungere i propri sogni. Senza dimenticare l’ottimo lavoro fatto a livello di investimento e di accoglienza… e se il trend continuerà, la fama di Valencia (e non solo, ricordiamo ad esempio di Siviglia) potrebbe consolidarla ulteriormente come la capitale mondiale del running.