Abbiamo già avuto occasione di parlare dei sensori cardiaci ottici da braccio come ottima alternativa alle tradizionali fasce cardio da petto o ai sensori ottici integrati negli smartwatch.
Le prime vantano una precisione della rilevazione in qualsiasi condizione d’utilizzo, con il limite del loro posizionamento sul petto che le rende per alcuni scomode e poco pratiche da indossare a lungo.
I sensori ottici integrati negli smartwatch hanno visto negli ultimi anni un netto aumento della precisione nella rilevazione ma, per loro natura, risentono molto del posizionamento sul braccio che deve essere particolarmente corretto pena ottenere misurazioni errate. Molto spesso i podisti indossano il proprio smartwatch non serrandolo adeguatamente al polso: in questo modo ottengono misurazioni che sono molto poco attendibili perché il sensore non riesce a rilevare in modo preciso.
E anche se ben posizionato, il sensore di uno smartwatch soffre per sua natura di una latenza nelle rilevazioni che non rappresenta un problema in caso di corsa costante, ma che porta a misurazioni non precise quando sono presenti numerose variazioni cardiache, con il cuore che batte più velocemente durante lo sforzo intenso.
Il sensore cardiaco ottico da braccio
L’alternativa a smartwatch e fascia cardio è quella di indossare un sensore di battito cardiaco ottico da braccio. Di fatto si tratta di una replica del sensore ottico presente sui normali sportwatch, installato su una piccola fascia che va indossata sul braccio e posizionata preferenzialmente all’altezza del bicipite, ma volendo anche sull’avambraccio. In quest’area la conformazione fisica del braccio permette di mantenere la fascia posizionata senza che questa diventi fastidiosa: si può indossare facilmente anche d’inverno sotto l’abbigliamento da corsa (il sensore deve sempre essere a contatto diretto con la pelle, è bene ricordarlo) e non se ne percepisce la presenza durante l’uso.
Perché scegliere Polar Verity Sense
Polar Verity Sense è una delle più note fasce cardiache da braccio disponibili sul mercato, forte della tradizione dell’azienda finlandese nella produzione di prodotti destinati alla rilevazione del battito cardiaco. E’ dotata di connettività Bluetooth e ANT+, rendendo in questo modo possibile il collegamento diretto con tutti gli smartwatch in commercio, abbinata a una memoria interna da 16MB con la quale i dati vengono registrati in autonomia così che possano essere verificati in un secondo tempo tramite l’app Polar.
Polar Verity Sense può essere anche utilizzato per rilevare la frequenza cardiaca nelle sessioni di nuoto: in questo caso deve essere indossato con l’apposito accessorio fornito in dotazione, venendo collegato agli occhialini e posizionato all’altezza della tempia. La rilevazione non è in tempo reale, dato che i protocolli di trasmissione verso lo smartwatch non operano in immersione, ma i dati cardiaci vengono salvati nella memoria locale del sensore per un massimo di 60 ore di allenamento.
Le modalità di configurazione sono 3 e vengono selezionate accendendo il prodotto e intervenendo sul pulsante. La prima è quella classica, con trasmissione dei dati al nostro smartwatch via Bluetooth. La seconda è quella legata all’attività di nuoto, mentre con la terza i dati vengono registrati e salvati in locale nella memoria del dispositivo così che possano essere scaricati in un secondo tempo.
La costruzione di Polar Verity Sense è molto semplice: in dotazione è fornita una fascia regolabile in materiale elastico, sulla quale è montato un innesto plastico che ospita il sensore ottico. Quest’ultimo può essere facilmente staccato dalla fascia, così che la batteria possa venir ricaricata facilmente utilizzando l’apposita base che si collega ad una porta USB Type-A.
Il sensore integra un pulsante di accensione ed è questo forse l’unico limite di questo prodotto: a differenza delle fasce cardiache da petto è necessario ricordarsi ogni volta di accenderlo prima di indossarlo.
L’autonomia della batteria in dotazione è dichiarata essere pari a 30 ore, un quantitativo che di fatto obbliga ad una operazione di ricarica ogni 2 settimane per gli atleti che avessero una routine di allenamento quotidiana.
Il comportamento complessivo del sensore Polar Verity Sense nelle differenti sessioni di allenamento si è sempre rivelato essere allineato a quanto registrato con la fascia cardio da petto presa quale riferimento, un modello Garmin HRM Run Pro collegata ad altro smartwatch.
In questa prima sessione in pista (vedi immagine sopra), un medio variato basato su un allenamento di 4×2000 metri, con recuperi a ritmo e distanza crescenti, si nota una buona sovrapposizione complessiva, con un’unica difficoltà nei primi minuti di lavoro a ritmo costante, durante i quali il sensore ottico ha registrato una misurazione inferiore rispetto alla fascia cardio da petto.
Molto bene invece l’andamento durante una sessione di medio variato, alternando blocchi da un chilometro corsi a ritmi diversi. In questo caso c’è una sovrapposizione pressoché perfetta tra le due tracce, nonostante si tratti di un allenamento che prevede una certa variabilità cardiaca tra i blocchi.
Altro allenamento di qualità e altro comportamento motlo valido della fascia cardio Polar Verity Sense, che replica il comportamento di quella da petto fatta solo eccezione per le parti di recupero camminando tra una ripetuta e la successiva: le differenze registrate sono nel complesso molto contenute e tutt’altro che problematiche.
L’ultima sessione di allenamento è un lungo in corsa lenta da 30km di distanza, durante il quale la registrazione è stata complessivamente allineata fatta solo eccezione per alcune misurazioni spuria della fascia Polar Verity Sense dovuta probabilmente a un contatto non precisissimo con la pelle e all’eventuale influenza data dall’abbigliamento.
Il comportamento di questa fascia, come di quelle da braccio più in generale, tende ad essere leggermente influenzato quando si indossano vestiti fascianti, come ad esempio delle sotto maglie termiche.
Polar Verity Sense è disponibile a un prezzo di 99 euro, cifra che è corrispondente a quanto richiesto dalla stessa azienda per la propria fascia cardio da petto H10 che è al momento la proposta top di gamma Polar per la rilevazione della frequenza cardiaca sul petto.
Un investimento che riteniamo essere complessivamente ripagato, dato che permette di avere rilevazioni cardiache corrette e precise per coloro che avessero difficoltà ad indossare una tradizionale fascia cardio da petto, o che con il sensore ottico del proprio smartwatch ottenessero rilevazioni poco precise e spesso erratiche.