Sono due le principali linee di super scarpe Nike dedicate alle gare: Vaporfly e Alphafly. La prima può essere considerata sicuramente l’antesignana delle attuali super shoes, quella Vaporfly 4% che ha aperto le porte alla categoria delle scarpe da gara con piastra in fibra di carbonio e intersuola iper morbida e reattiva.
La seconda, invece, è una famiglia di scarpe che hanno spinto l’evoluzione dell’intersuola all’estremo, abbinando piastra e super mescole con la tecnologia Air Zoom, due pod posizionati nell’avampiede che aiutano nell’assorbimento dell’energia durante gli impatti, regalando maggiore reattività nella fase propulsiva.
Nike rinnova entrambe le categorie circa ogni due anni, alternando il lancio di nuove Vaporfly a quello di nuove Alphafly. Il 2024 è stato l’anno di lancio della terza generazione di Alphafly 3, scarpe che hanno subito raccolto un enorme successo di mercato, andando immediatamente esaurite, sia nella prima versione Proto che nella successiva Volt in primavera.
In concomitanza dei Giochi Olimpici di Parigi ,Nike ha poi rilasciato una nuova colorazione, Electric Pack, caratterizzata da una stampa animalier nera su sfondo arancione (la stessa per 55 modelli di calzature Nike dedicate alle differenti discipline olimpiche), anticipata ad inizio estate dalla versione Blueprint – Bowerman Prototipe, che anche noi di The Running Club abbiamo potuto calzare nelle ultime settimane.
Nike Alphafly 3 sono state messe a disposizione per la recensione di The Running Club da Alltricks. Potete usare il codice THERUNNINGCLUB10 per uno sconto del 10% su tutti i vostri acquisti sullo shop online.
Battistrada: 6,5
Il battistrada delle Alphafly 3 è fortemente caratterizzato dalla presenza di due inserti in gomma in corrispondenza dei due pod nella zona anteriore, le unità Air Zoom, che forniscono ammortizzazione e ritorno di energia. Il resto del battistrada è posizionato nell’avampiede e, con due piccoli inserti sottili, nella zona del tallone.
La restante area è intersuola ZoomX completamente scoperta, con due profondi incavi, uno nella zona anteriore dell’avampiede e l’altro che prosegue dal mesopiede al tallone. Aperture che permettono di mantenere basso il peso complessivo della scarpa, ma che allo stesso tempo possono purtroppo raccogliere sassi di dimensioni importanti, soprattutto correndo su superfici sterrate.
Il grip è molto buono in ogni condizione d’uso, ma l’usura risulta molto alta: nei punti di sfregamento più frequenti si nota un consumo pronunciato dopo solo 50 chilometri. Particolare che, tutto sommato, ci si può aspettare da una calzatura con le caratteristiche estreme di Alphafly 3, ma che onestamente incide molto sulla valutazione globale.
Intersuola: 8,5
L’intersuola è sicuramente il punto forte delle Alphafly 3. È composta interamente da un abbondante doppio strato di mescola ZoomX, in cui è stata affogata una piastra in fibra di carbonio FlyPlate a tutta lunghezza, caratterizzata da una forma a cucchiaio e una curvatura meno estrema rispetto alle versioni precedenti.
Le quote sono di 40mm nel tallone e 32mm nell’avampiede, per un drop di 8mm. La piastra è piuttosto rigida e contrasta con la risposta dei due pod e dell’intersuola in ZoomX, trasformando la Alphafly 3 in una super scarpa molto morbida, ma anche altrettanto reattiva.
Durante la corsa si avverte in modo immediato e chiaro il ritorno di energia, anche se Alphafly 3 non è una scarpa così aggressiva come ci si potrebbe aspettare. Nella nostra personale classifica (in casa Nike), Vaporfly 1 e Vaporfly 2 restano i due modelli più spinti, un po’ meno Alphafly, calzatura appositamente progettata da Nike per l’utilizzo in maratona e gare di più lunga distanza.
Da segnalare (e chi le ha viste all’opera può testimoniarlo) anche una certa rumorosità durante l’uso, dovuta alla continua compressione della struttura a pod combinata con il movimento della piastra in carbonio.
Tomaia: 8
La tomaia delle Alphafly 3 è costruita in Atomknit 3.0, un tessuto sintetico intrecciato a maglie molto ampie e molto robusto che riesce ad assicurare la massima traspirabilità al piede.
La struttura è a calzino e fascia completamente il piede. Non è presente una vera e propria linguetta, ma la zona intorno al collo del piede risulta leggermente più elastica per facilitare la calzata e stringere al meglio le stringhe. Nonostante sia estremamente minimalista, la tomaia risulta comunque molto confortevole, con un buono spazio nella zona anteriore e una calzabilità complessiva piuttosto valida.
Upper: 8
Le buone qualità della tomaia si rispecchiano anche nell’upper. Abbiamo già detto della linguetta. Le stringhe, invece, sono le classiche dentellate che vengono fornite con i modelli racing della calzature di Nike: ottima fattura, si fissano facilmente e non si slacciano mai.
La zona del tallone è ovviamente minimalista, ma con un piccolo guscio rigido nella zona inferiore. L’imbottitura attorno al tendine è minima, ma più che sufficiente a non creare fastidiose irritazioni per sfregamento e garantire un’adeguata protezione.
Peso: 6,5
Le Nike Alphafly 3 hanno un peso di 198 grammi nella taglia US 8 (41EU), dato allineato alle Alphafly 1 e ben più contenuto rispetto alle Alphafly 2, che proprio in questo aspetto non avevano convinto. Poco più di 15 grammi oltre il peso delle Nike Vaporfly 2, quelle che nella gamma di calzature dell’azienda americana resta, a nostro avviso, la scarpa racing più aggressiva.
Durante la corsa, ovviamente, non si ha la percezione di questo peso. Decisamente più marcata l’impressione di ingombro complessivo delle Alphafly 3, sensazione generata dall’insieme tra intersuola, Air Zoom anteriori e impronta molto ampia.
Comfort: 7,5
Partendo dal presupposto che stiamo parlando di scarpe pensate per correre in gara, le Nike Alphafly 3 sono decisamente molto comode. La tomaia è uno degli elementi più spinti di questo modello, così come era già stato nelle precedenti versioni di Vaporfly, ma ne si apprezza la comodità e vestibilità complessiva. L’intersuola in ZoomX, poi, è morbidissima e ben contrastata dalla rigidità della piastra in carbonio.
L’apporto dei due pod Air Zoom nell’avampiede è sempre molto presente, soprattutto spingendo di mesopiede e avampiede, fornendo una risposta immediata e una sensazione di maggiore rigidità rispetto a quella data dalla semplice mescola in ZoomX, ma senza per questo risultare scomodo.
Unica nota “negativa” è la rumorosità, caratteristica che accumuna tutte le scarpe racing con piastra in carbonio, ma storicamente più marcata nella famiglia Alphafly.
Reattività: 7
Alphafly 3 è una scarpa decisamente più reattiva rispetto all’ultima versione di Vaporfly, anche in questo caso la 3, come già era stata la prima versione di Alphafly che abbiamo utilizzato a lungo negli scorsi anni. Restando in casa Nike continuiamo però a preferire le prime due versioni di Vaporfly, molto più aggressive e ideali per chi vuole correre sempre in spinta, cercando il massimo della prestazione.
Se con Vaporfly, passando alla versione 3, abbiamo assistito ad un addolcimento della linea, lo stesso non è avvenuto (fortunatamente) con le Alphafly 3, che in questa terza versione risultano preferibili alla due, della quale hanno preso il posto.
Le sue caratteristiche di estrema reattività, unite alla particolare costruzione e alle specifiche tecniche, la rendono una scarpa ideale per correre la maratona (e anche per distanze maggiori). Una scarpa in grado di dare il meglio sulla lunga distanza, piuttosto che ai ritmi di mezza o 10K, aiutando a minimizzarne il consumo energetico.
Durata massima stimata: 5
Purtroppo dobbiamo constatare che la durata delle Alphafly 3 non sarà molto elevata. Il battistrada mostra già i primi segni di usura della gomma più dura dopo qualche uscita e la combinazione tra mescola ZoomX e pod Air Zoom non è esattamente ideale rapportata alla ricerca di una durata elevata nel tempo.
Per questo riteniamo plausibile arrivare ad una percorrenza in gara di circa 300km, per i podisti più leggeri, ferma restando la possibilità di continuarne l’utilizzo in allenamento per i lavori di allenamento più veloci, come ripetute e medi.
Va comunque sottolineato che le Alphafly 3, come la maggior parte delle super scarpe racing, non sono modelli pensati per durare nel tempo, ma per essere utilizzati appunto in gara, con una durabilità legata esclusivamente a quei particolari eventi e non alle uscite di allenamento.
NikeAlphafly 3
Nike Alphafly 3 ha un'intersuola in ZoomX e una piastra in Carbonio. È una scarpa veloce adatta alle gare, che può essere anche utilizzata per gli allenamenti di qualità. Ha un'altezza al tallone 4...
Rapporto qualità/prezzo: 4
Con un prezzo ufficiale di 310 euro (cifra che può aumentare per versioni con colorazione speciale o su siti di rivenditori terzi), Nike Alphafly 3 sono di fatto le super scarpe da gara più costose sul mercato, escludendo solo le Adidas Adizero Adios Pro Evo 1 che hanno però la particolarità di essere a tiratura limitata e che, con un prezzo di 500 euro, torneranno in vendita sul sito Adidas solo all’inizio del mese di ottobre 2024.
Nike Vaporfly 3 richiede un investimento economico importante, oltre a non essere così facilmente reperibili sul mercato con qualche sconto. Per chi le acquista c’è quindi da tenere bene in considerazione il fatto che sono scarpe che vanno centellinate, usate se possibile solo in gara ed eventualmente durante gli allenamenti più importanti.
Voto finale: 6,8
Alphafly 3, attualmente, è la migliore proposta Nike per le gare su strada per tutte le distanze; è maggiormente consigliata per la maratona, ma può essere sfruttata anche per 5K, 10K e mezza. Pur non avendo quelle caratteristiche di aggressività e di corsa in spinta che avevano invece caratterizzato i modelli Vaporfly 1 e Vaporfly 2, la consideriamo complessivamente preferibile alla Vaporfly 3.
È una scarpa consigliata ai soli podisti neutri: la sua altezza e le caratteristiche tecniche non la rendono adatta a chi ha un appoggio diverso. Essendo una super scarpa racing, deve essere spinta a ritmi veloci per dare il meglio di sé. Pensandone ad un utilizzo in ottica maratona, e considerata la democraticità per la quale è stata progettata, può tranquillamente essere utilizzate anche da chi corre questa distanza a 5min/km, per chiudere in circa tre ore e mezza.
Prezzo d’acquisto e durata nel tempo sono i principali limiti delle Alphafly 3, fattori (negativi) che però valgono per tutte le scarpe da gara. Rimanendo in casa Nike, la scelta migliore potrebbe essere l’alternanza con un “vecchio” modello Vaporfly 2 per le distanze più brevi, magari trovato in occasione.