Si infrangono sul muro d’oltreoceano i sogni di Marcell Jacobs (quinto in 9″85) e di tutti i tifosi azzurri, che speravano in una finale a sorpresa come a Tokyo 2020. Primo e nuovo re della velocità olimpica (e mondiale), quasi a parimerito con il giamaicano Kishane Thompson, è lo statunitense Noah Lyles in 9″79. Bronzo per l’altro americano, Fred Kerley, in 9”81.
Marcell Jacobs si è qualificato per la finale nei 100 metri a Parigi 2024 (unico atleta europeo!) grazie al miglior tempo dei ripescaggi in semifinale (9″92). Un piccolo errore di calcolo, forse per aver sottovalutato un po’ gli avversari che lo hanno rimontato nel finale, quando era parso in completo controllo, che gli sarebbe potuto costare caro.
In finale è sembrato subito più concentrato, sicuro, forse troppo. Ottava corsia, esterna, ma non lontana da quel Noah Lyles che da tre anni sognava di detronizzarlo. E che, purtroppo, è riuscito nella sua impresa.
Buona la partenza di Jacobs, rimasto in linea per la prima parte di gara con tutti i suoi avversari, come ci si aspettava. Quello che è mancato è stato il dopo, come nella finale di Tokyo, come agli Europei di Roma.
Jacobs si spegne, Lyles di accende. E va a riprendere quel Kishane Thompson che si sentiva già l’oro al collo. Sul traguardo sembra avere la meglio il giamaicano, al fotofinish la spunta l’americano, per soli 5 millesimi di secondo.
Noah Lyles, medaglia d’oro olimpica dei 100 metri
Cosa dire di Noah Lyles? Se avete seguito la docu-serie di Netflix “Sprint” un’idea ve la siete fatta. E i più attenti se lo ricorderanno anche per le continue provocazioni all’allora campione olimpico italiano dopo la vittoria di Tokyo. O si ama o si odia. Ma non si può certo dire che sia uno che non crede nei propri sogni e nelle proprie capacità. Non è sicuramente il nuovo Usain Bolt, ma ha ancora una finale dei 200 metri da conquistare e da giocarsi (a meno che il nostro Filippo Tortu non voglia mettergli i bastoni tra le ruote e vendicare lo smacco dei 100m).
Marcell Jacobs: “Credevo nella medaglia, ma non è bastato”
Il ringraziamento a Marcell Jacobs lo abbiamo fatto in apertura. Dopo tre anni (trascorsi un po’… così), ci ha permesso di emozionarci ancora per una finale (e semifinale) dei 100 metri. Cosa non scontata (Chituru Ali docet) e soprattutto mai successa fino a quando non è stato lui renderla possibile. Un sogno che si è infranto sul traguardo, ma che ha fatto un po’ meno male del previsto.
Nel dopo gara Marcell Jacobs ha dichiarato che “non è finita qui, ci sono altri 4 anni da trascorrere insieme”. È vero, ma sappiamo bene che l’età conta, soprattutto in cento, brevissimi, metri. Noi ci accontentiamo di un’altra serata speciale con la staffetta (4×100) da raccontare a figli e nipoti, con ancora negli occhi quella magica estate di Tokyo.