Il bello della corsa è che si possa praticare quando e dove si vuole (“sempre che la moglie sia d’accordo!”, come dice Luca Pasquin qui), gestendo al meglio orari lavorativi e impegni famigliari.
Ma c’è un altro plus che solo alcuni runner sfruttano e che consiglio spassionatamente. E’ quello di cercare un gruppo di allenamento con il quale condividere le corse di tutti i giorni o, se proprio non si riesce a correre sempre insieme, per svolgere i lavori più qualificanti e impegnativi.
I benefici della corsa di gruppo
I benefici dell’allenamento in gruppo sono diversi. Il primo, sicuramente, è la condivisione della fatica: correre al fianco di altri runner che stanno svolgendo la stessa tipologia di allenamento (o simile), permette di tenere duro più a lungo e di non mollare. Per poterci riuscire è chiaramente necessario avere un obiettivo comune e non rischiare di avere l’effetto contrario, arrendendosi davanti alla difficoltà, con il risultato di tentare i propri compagni nel fare lo stesso.
Correre in gruppo aiuta anche a subire meno la fatica. Potremmo chiamarlo “effetto pacer”: stare in scia di uno o più compagni permette di correre più rilassati, risparmiando energie sia fisiche che mentali, facendo correre più veloci e con meno spesa energetica. Anche in questo caso è bene fare attenzione ai compagni di allenamento con i quali si decide di condividere le sedute: se non hanno un ritmo regolare o non rispettano pienamente gli obiettivi, potrebbero essere più gli svantaggi dei reali vantaggi.
Allenarsi in gruppo aumenta la responsabilità. In una seduta di gruppo (tranne nel caso di accordi particolari) l’ideale è alternarsi in testa al team per trainare i compagni. Stare davanti, impegnarsi per mantenere il ritmo prestabilito, essere guida per gli altri, permette di creare un senso di responsabilità nei loro confronti per non rovinare l’allenamento, con il risultato di subire meno la fatica, resistendo alle tentazione di mollare.
Come correre in gruppo
La cosa più importante quando ci si allena con altri runner è conoscere il livello di forma e di capacità di tutti i componenti del gruppo. Non è necessario che tutti corrano la stessa tipologia di seduta e allo stesso ritmo per tutta la durata dell’allenamento. Per questo utilizzare un circuito ad anello, come la pista di atletica o un tracciato alternativo non più lungo di un chilometro, può essere utile a chiunque.
In questo modo è possibile modulare le singole ripetute e adattarle all’obiettivo generale: un atleta forte correrà a ritmi sostenuti per più tempo, un runner con meno capacità potrà spezzare il chilometraggio totale in più parti corse veloci con altrettanti recuperi.
Ad esempio, personalmente spesso colgo l’occasione dell’allenamento del giovedì in pista per un medio, durante il quale io corro regolare per l’intera durata della seduta, mentre i miei compagni suddividono il loro personale programma in ripetuta da 3000 metri, 1000 metri o 400 metri con recuperi differenti, in base agli obiettivi o alle singole capacità.