Ne avevamo parlato giusto giusto un anno fa, quando NNormal, era appena comparsa come nuova alternativa tra i brand di scarpe da trail running. NNormal è il brand voluto e portato alla luce da Kilian Jornet, tra Norvegia e Maiorca (non a caso il nome deriva da Nor-way + Mal-lorca), in collaborazione con Camper, alla ricerca di calzature per la corsa off-road innovative sia dal punto di vista tecnico che nel rispetto della natura.
Finalmente abbiamo potuto testare la seconda versione delle Tomir, evoluzione del primissimo modello che ha introdotto tra le sue caratteristiche primarie e più importanti, la ottima schiuma EExpure già utilizzata per le Kjerag. Ho usato le Tomir 2.0 in diverse uscite di allenamento, chiaramente sempre su percorsi sterrati, ma di diversa tipologia, e questo è quanto ne è risultato.
Battistrada: 9
A livello di battistrada troviamo il fidato Vibram Megagrip con tacchetti di 5mm nella sua versione Litebase e con la novità dell’introduzione della tecnologia Tractionlug, ovviamente a copertura completa. Ormai non c’è molto da dire sulle performance di questa mescola, le classiche a cui Megagrip ci ha abituato: perfette sull’asciutto e ottime sul bagnato, su ogni tipo di fondo e terreno.
Per quanto riguarda la Tomir 2.0 nello specifico quello che c’è da segnalare é un’ottima performance nel fango e terreni molli in generale, grazie alle dimensioni e geometria dei tacchetti e all’impronta notevole della scarpa.
L’unico problemino che ho riscontrato si verifica quando si passa repentinamente da una zona con sabbiolina o terra molto appiccicosa a rocce abbastanza lisce, dove si perde un po’ di trazione sulle rocce per una decina di passi circa. Sono abbastanza convinto che la causa di questo fenomeno sia il Tractionlug che tende a trattenere un po’ di detriti che rendono momentaneamente scivoloso il battistrada. Non una perdita di trazione catastrofica, solo marginale, ma che, in ogni caso, si verifica in situazioni molto specifiche e tende a svanire in una decina di passi una volta che la suola si pulisce durante l’azione di corsa.
Intersuola: 8,5
Il cambiamento principale rispetto alla prima versione lo troviamo a livello dell’intersuola. La Tomir 2.0 abbandona l’intersuola in EVA per utilizzare l’intersuola EExpure, schiuma progettata specificamente per le scarpe da trail running, la stessa della Kjerag, anche se al tatto sembra leggermente più dura. In termini di stack troviamo 25mm nell’avampiede e 33mm nel tallone, e di conseguenza 8mm di drop, costruita con un buon rocker.
La Tomir 2.0 è una di quelle scarpe che ha bisogno di qualche chilometro di utilizzo per essere apprezzata appieno. Durante le prime uscite la scarpa risulta piuttosto rigida, secca e poco accomodante, ma dopo circa 50-60km di utilizzo la scarpa si ammorbidisce e cambia decisamente, diventando molto più flessibile e piacevole ai piedi nonché più morbida.
Una volta rodata si nota subito la natura della Tomir 2.0, ovvero una scarpa veramente tutto-fare. Si è dimostrata ottima su tutti i terreni anche su quelli più duri grazie all’intersuola, un ottimo compromesso tra morbidezza, reattività e protezione. É difficile che una scarpa con queste quote possa far sentire a proprio agio anche su terreni tecnici ed invece è proprio quello che accade con la Tomir 2.0, che si destreggia su terreni tecnici senza problemi, tanto quando su sentieri facili e scorrevoli nei quali il rocker e la schiuma accompagnano la corsa anche a ritmi sostenuti senza problemi.
La Tomir 2.0 ha un’impronta piuttosto importante, che assicura buona stabilità (anche se non la consiglierei a persone con forte pronazione), caratteristica che però rende la scarpa, allo stesso tempo, un po’ ingombrante.
La zona posteriore è molto voluminosa, considerando suola e intersuola, e non mi ha dato buone sensazione correndo “tallonando” o camminando, dato che non asseconda in maniera ottimale l’atterraggio di tallone e la rullata.
Tomaia: 7
Attorno al piede troviamo una tomaia monostrato in TPE molto “plasticosa” e non elastica, che é giuntata all’intersuola con una cucitura a 360° attorno a tutta la scarpa con un filo di nylon. Questo tipo di costruzione dovrebbe garantire maggiore durabilità e supporto.
Troviamo inoltre rinforzi in plastica applicati nella zona degli occhielli e in tutta la parte bassa della tomaia. Sembra sicuramente un materiale molto resistente soprattutto alle abrasioni e con i giusti rinforzi nelle zone che lo necessitano.
La calzata è accomodante non ho trovato alcun problema di spazio nell’avampiede, anzi consiglierei a chi sa di avere un piede molto stretto, di provarla bene prima dell’acquisto perché potrebbe risultare troppo spaziosa nell’avampiede. Nel mio caso penso sia una larghezza ottima per risultare comoda e accogliente soprattutto per uscite lunghe.
A livello di traspirabilità la definirei nella media, mentre per quanto riguarda il drenaggio è forse un po’ lento.
Upper: 6
A livello di upper troviamo una allacciatura disposta in diagonale verso l’interno del piede accoppiata a dei lacci in tessuto simili a quelli di scarpe da gara su strada pensati per non slacciarsi. Un linguetta sagomata in simil pelle con un’imbottitura molto morbida bloccata da entrambi i lati, e una zona del tallone con una buona struttura e una buona imbottitura.
Devo dire che ho faticato un po’ a trovare un’allacciatura soddisfacente e ho avuto bisogni di diverse uscite per trovare quella migliore. Non mi è piaciuta particolarmente questa modalità disassata, dato che non permette di stringere molto la parte bassa della scarpa e in generale non ho percepito nessun beneficio rispetto ad una allacciatura normale.
Peso: 6
NNormal dichiara un peso di 288 grammi nella taglia US9 che diventano 331 grammi nel mio solito US11,5. Un peso leggermente più basso rispetto ad altri modelli di questo segmento.
Tomir 2.0, a mio parere, per quello che offre, ha un peso piuttosto basso. Rimane agile e piacevole senza far sentire troppo il suo peso, se non quando si spinge molto forte.
Comfort: 6
In termini di comfort definirei la Tomir 2.0 nella media, eccetto due piccoli difetti. A livello di calzata, sia tomaia che intersuola non mi hanno dato alcun problema, anche in uscite superiori alle tre ore. L’unico problema che ho avuto è legato alla pressione sul collo del piede fatta dall’ultima parte dei lacci, che quando si stringono molto le scarpe dopo qualche ora tende a dare fastidio. Questo perché l’imbottitura della linguetta è troppo morbida e si schiaccia completamente quando si stringono forti le scarpe.
Il secondo dettaglio che voglio far notare è il fatto che la costruzione della scarpa con la cucitura a 360 gradi lascia scoperta la cucitura internamente in alcuni punti. In realtà, non ho avuto problemi dovuti a questa “svista”, ma credo possa essere un elemento di rischio per chi ha conformazioni specifiche del piede o nel caso in cui la soletta si schiacciasse molto durante l’attività.
Protezione: 7,5
La protezione garantita dalla Tomir 2.0 è buona, mantenendo comunque una buona sensibilità del terreno. Buono anche il puntale semi rigido nella parte anteriore, che però ha la pecca di lasciare scoperto il quinto dito (il mignolino), mentre la zona del collare sigilla bene il piede dall’ingresso di detriti vari.
Durata massima stimata: 9
Dopo i miei 125km circa di test su una grande varietà di terreni penso che la Tomir 2.0 sia una scarpa che possa durare molto. Questo è dovuto alla scelta dei materiali molto resistenti e alla suola su cui ho riscontrato una usura molto contenuta. Proprio il battistrada sarà la parte inevitabilmente più soggetta ad usura per cui mi aspetto circa 700km con buone performance. Dopo questa percorrenza potrà eventualmente aver senso una risuolatura, come è nella natura di NNormal.
Rapporto qualità/prezzo: 8
Le Tomir 2.0 hanno un costo di 160 euro, prezzo di fascia medio-alta, che a mio parere è giustificato per le caratteristiche, durabilità e versatilità della scarpa essendo valida sia per gli allenamenti che per le gare.
Voto finale: 7.5
La Tomir 2.0 è una scarpa davvero interessante che mi è piaciuto molto testare per la sua ottima ammortizzazione e reattività, ma soprattutto per la versatilità di superfici su cui è possibile utilizzarla, inclusi terreni tecnici dove normalmente una scarpa con il suo stack difficilmente fa sentire sicuri.
Mi sento di consigliarla un po’ a tutti gli amanti del trail running, questo perché penso che qualsiasi podista potrebbe sfruttarla al meglio e trovarsi bene, prestando solo attenzione ai piccoli problemi di comfort descritti in precedenza. Inoltre, NNormal Tomir 2.0 è sicuramente una scarpa utilizzabile per gareggiare in gare medie o lunghe, grazie all’ottima schiuma con la quale è composta l’intersuola.