In questa nuova versione 22 Saucony Triumph è andata incontro ad un cambiamento netto, che già abbiamo evidenziato nel nostro iniziale first look: è stato infatti sostituito il materiale dell’intersuola, passando dal precedente PWRRUN+ all’attuale PWRRUN PB. Sulla carta questa novità è carica di prestazioni e velocità, in quanto il PWRRUN PB è una delle mescole che Saucony utilizza nelle scarpe più veloci della famiglia Endorphin.
Nelle ultime settimane ho utilizzato Saucony Triumph 22 per buona parte delle mie uscite di allenamento, arrivando ai canonici 150km delle nostre recensioni, utilizzandole per sessioni di corsa lenta fino a 22km e per qualche progressivo fino a ritmi anche al di sotto dei 4 minuti al chilometro.
Battistrada: 8
C’è tanta gomma che caratterizza questo battistrada, che ha sempre assicurato un grip elevato tanto su asfalto bagnato come sul brecciolino delle piste bianche. In questo Saucony ha scelto di riproporre la ricetta già vista in Triumph 21, assicurando anche una elevata durata nel tempo: al termine della nostra prova infatti non ci sono segni di usura atipici nei tradizionali punti di contatto.
Intersuola: 4
Come abbiamo detto si tratta della principale novità di Triumph 22 rispetto al modello che l’ha preceduta, visto il passaggio alla nuova mescola PWRRUN PB al posto di quella PWRRUN+. Non cambiano le quote complessive, con un’altezza di 37mm nel tallone e di 27mm nell’avampiede per un drop di 10mm.
Sulla carta ci attendevamo un passo in avanti con l’adozione di questa intersuola, ma così non è stato quantomeno ai nostri piedi: il peso è incrementato, complice in questo anche una base ben più larga al posteriore che conferisce maggiore stabilità, mentre la reattività che ci si attendeva dal PWRRUN PB semplicemente non c’è. La percezione generale è che la mescola PWRRUN+ di Triumph 21 sia ben più reattiva e piacevole da utilizzare, soprattutto nelle uscite di lunga distanza, rispetto a quella PWRRUN PB adottata in Triumph 22.
Tomaia: 8
La tomaia di Saucony Triumph 22 è una di quelle classiche, molto morbida e imbottita. Presenta degli inserti più resistenti all’altezza del mesopiede, grazie ai quali conferire quel briciolo di stabilità in più che aiuta senza diventare rigide.
L’ho trovata personalmente più comoda rispetto a quella delle versioni precedenti 20 e 21, che erano molto simili in questo.
Upper: 7
Partiamo dai lacci, che sono classici nella fattura e non presentano particolari problemi. La linguetta è più morbida e meno consistente rispetto a quella delle versioni precedenti; la cosa che non mi ha convinto del tutto è che serrando molto i lacci tende a ripiegarsi su se stessa dando qualche problema al collo del piede. Non è difficile trovare una tensione delle stringhe che eviti questo problema, ma bisogna prestare un minimo di attenzione in più.
La zona del tallone è molto imbottita, caratterizzata da una conchiglia molto solida che fornisce protezione e supporto: la risultante è un mix ben bilanciato tra comodità e sostegno.
SauconyTriumph 22
Saucony Triumph 22 è una scarpa presentata sul mercato nel 2024, pensata per i podisti che si allenano su strada e sono alla ricerca di una calzatura per le corse di tutti i giorni. L'intersuola è i...
Peso: 5
Il peso, in Triumph 22, è aumentato di circa 25-30 grammi a parità di numero rispetto alla versione 21: al piede la sensazione di peso è ben avvertibile, complice anche la base più larga che, come detto, migliora la protezione, ma ovviamente ha negative ricadute sul peso.
La sensazione principale è che la mescola in PWRRUN PB abbia una densità maggiore, che a parità di volume porta ad un aggravio di peso complessivo: avremmo preferito un peso complessivo invariato rispetto a quello di Triumph 21, che invece vanta un buon compromesso da questo punto di vista.
Comfort: 4
Parlare di comodità di Triumph 22 implica approcciare due discorsi distinti. Il primo è sulla calzata che è molto valida, a condizione di non stringere troppo i lacci: se si fa questo la tomaia elasticizzata si adatta perfettamente al piede e l’imbottitura nella parte superiore coccola il collo del piede come poche scarpe sanno fare.
Il secondo è legato al comfort durante la corsa, che non è per nulla a livello dei modelli precedenti: la scarpa fa sentire il peso addizionale rispetto al modello 21, che invece si caratterizzava per essere uno dei più confortevoli e rilassanti tra le scarpe daily trainer e le super ammortizzate.
Protezione: 8
Saucony Triumph 22 è indubbiamente meno morbida del modello che l’ha preceduta ma non per questo ha perso in termini di protezione: possiamo anche dire che questa è aumentata, vista la scelta di ampliarne la base in larghezza migliorando il controllo. Tale scelta di design rende questa scarpa di fatto fruibile senza problemi anche ai lievi pronatori.
Durata massima stimata: 8
La costruzione di Saucony Triumph 22 è improntata ad una elevata robustezza complessiva, caratteristica che abbiamo ben apprezzato nel corso dei 150km di percorrenza. La tomaia è molto resistente e difficilmente andrà incontro a usura prematura, mentre il battistrada è ben coperto da gomma dura che non mostra segnali di rapida abrasione.
Da questo possiamo stimare per Triumph 22 una percorrenza media che è allineata a quella dei modelli che l’hanno preceduta: per podisti non di peso elevato è facile ipotizzare una percorrenza che può arrivare anche alla soglia degli 800km.
SauconyTriumph 22
Saucony Triumph 22 è una scarpa presentata sul mercato nel 2024, pensata per i podisti che si allenano su strada e sono alla ricerca di una calzatura per le corse di tutti i giorni. L'intersuola è i...
Prezzo ufficiale: 5
Triumph 22 viene proposta allo stesso prezzo di listino del modello 21, pari a 190 euro. Si tratta di un prezzo alto che può essere giustificato dall’utilizzo della mescola nobile della casa americana, ma che poi sul campo si è rivelato non all’altezza del PWRRUN + adottato in Triumph 21.
Voto finale: 6,3
Saucony Triumph 22 è una scarpa dalle due anime: molto bene per alcuni elementi tecnici come il battistrada, la tomaia, l’upper e la protezione generale, ma un po’ deludente per quanto riguarda il comportamento dell’intersuola, il peso complessivo e il confort.
Le sue caratteristiche tecniche la rendono più adatta quale daily trainer a podisti che hanno un peso superiore ai 75Kg, dando il meglio più il peso aumenta: la struttura complessiva dell’intersuola in PRWRUN PB credo possa fornire una risposta diversa e ben più gradevole, sia come ritorno di energia sia come confort, ai podisti dal fisico più strutturato. E’ a costoro che si rivolge, con ritmi di corsa lenta attorno ai 5 al chilometro come passo di riferimento.