Di super trainer abbiamo già parlato analizzando modelli come Adidas Adizero Prime X2, Hoke Skyward X o New Balance SC Trainer. Scarpe pensate per l’allenamento, ma con caratteristiche da gara (tipicamente una super mescola e una piastra, in carbonio o altro materiale, inserita nell’intersuola) con un’altezza superiore ai 40mm consentiti dai regolamento della Federazione internazionale di atletica leggera.
Neo Vista è il primo modello di super trainer presentato da Mizuno. Una calzatura decisamente diversa da tutte quelle che abbiamo provato fino ad ora e che, per certi versi, ci ha anche un po’ stupito. L’abbiamo messa subito alla prova, in gara sul tartan alla DKR 24x1ora, su strada e su pista bianca, correndo i nostri canonici 150 chilometri e a diversi ritmi, dalla corsa lenta a sessioni di ripetute, fino al medio e per qualche uscita lunga.
Mizuno Neo Vista è una scarpa che può dare il meglio di sé soprattutto con gli atleti più leggeri, sotto i 75kg che abbiano un appoggio neutro o supinato (non per chi abbia anche solo una lieve pronazione) e che corrano abbastanza veloce, indicativamente ad un ritmo sotto i 4’30” al chilometro. E’ comunque una scarpa in grado di adattarsi a ogni tipologia di corsa, anche grazie all’estrema morbidezza dell’intersuola e, nonostante nasca come scarpa per gli allenamenti veloci, la trovo ottima anche per le corse più lunghe e lente.
Battistrada: 7,5
Il battistrada è in gomma dura e copre tutta la superficie dell’intersuola. Ha qualche zigrinatura che aumenta l’aderenza che in generale è più che buona, anche su pista bianca, dove avevo paura potesse cedere un po’ in curva, ma dove invece a reagito a dovere. E’ presente qualche piccolo segno d’usura, ma credo che la durata possa essere lunga.
Intersuola: 7,5
L’intersuola è sicuramente la parte più interessante di Mizuno Neo Vista. Una doppia mescola che presenta nella parte inferiore, quella più a diretto contatto con la strada, la schiuma premium di Mizuno, l’Enerzy NXT, molto morbida e reattiva, mentre nella zona superiore la più classica Mizuno Enerzy (non next), mescola un po’ più densa che serve a dare un po’ più di stabilità all’insieme. Affogata nel centro, e ben visibile nella zona inferiore della scarpa, una piastra Mizuno Wave in fibra di vetro a tutta lunghezza, abbastanza flessibile, in grado di aiutare sia nel dare stabilità alla scarpa, sia nel permettere un maggiore apporto al ritorno di energia.
Come anticipato, l’altezza dell’intersuola supera la misura massima consentita dai regolamenti di gara: 44,5mm nel tallone e 36,5 nell’avampiede, per un drop abbastanza classico e non estremo di 8mm. Un compound molto morbido, rigenerante e non troppo reattivo, che nel complesso la fa ben percepire come scarpa da allenamento.
Tomaia: 6
La tomaia è in maglia monostrato, a calzino. Soluzione che non è tra le mie preferite, ma che in questo caso, a differenza di quanto successo con altri modelli, ha mantenuto una discreta tenuta non essendo troppo elasticizzata (lo si nota durante la calzata, un po’ difficile) e mi ha dato meno problemi, sia in tenuta che in spinta. Da notare che non ho mai stretto tutti gli occhielli al massimo, ma solo la zona superiore vicino al collo del piede. Speriamo che la prossima versione possa vestire la stessa tomaia della Rebellion Pro 2…
Sulla calzata mi è rimasto qualche dubbio: io avrei preferito mezzo numero in meno rispetto al mio solito, Dario la stessa misura. Verificate bene prima di acquistarla, anche perché la taglia europea non corrisponde al numero US e alla misura in centimetri.
Upper: 5
Mizuno Neo Vista non ha una linguetta vera e propria, ma una parte di tomaia che si allunga a coprire il collo del piede, molto alta fino alla caviglia.
La zona del tallone è priva di conchiglia e di protezione, con solo un leggero rinforzo in tessuto sui lati e nella parte posteriore. Una soluzione ottima per chi soffre di problemi al tendine d’Achille, visto che non c’è nessun materiale in eccesso che possa andare ad infiammare la zona.
Come anticipato, bisogna fare attenzione alla zona di allacciatura. I lacci sono molto classici, piatti e rettangolari. Anche le asole sono rettangolari, ricavate attraverso un cordino cucito sulla tomaia ad intervalli regolari, che mantiene le stringhe molto salde a tomaia e piede. Motivo per il quale è meglio non stringerle eccessivamente nella zona anteriore, per non creare pieghe nella tomaia che possono dare successivamente fastidio durante la corsa, fino ad intorpidire il piede.
Peso: 8
Attualmente, nella sua categoria, Neo Vista è una delle calzature più leggere sul mercato. Nella mia misura US9,5 il peso è di 262 grammi, 55 grammi in meno delle Skyward X di Hoka.
Un gran risultato, vista l’altezza dell’intersuola e l’ampia impronta anteriore, ottenuto grazie al lungo solco longitudinale che l’attraversa e alla tomaia monostrato in tessuto molto leggero.
Ritorno di energia: 6
Sintetizzerei con un “bene, ma non benissimo”. La doppia mescola dell’intersuola unita alla piastra in fibra di vetro regalano una buona risposta di Mizuno Neo Vista, che permette di avere una corsa molto fluida e di avampiede, anche sulle lunghe distanze, grazie alla tecnologia Smooth Speed Assist.
In contrapposizione, però, la tomaia a calzino, anche se tra le migliori che ho provato, non permette comunque una spinta sicura e ottimale per poter avere la massima risposta possibile. Buona risposta, quindi, per quanto riguarda le corse lente, i medi, i fartlek e le tempo run, un po’ meno sulle ripetute spinte al massimo.
Comfort: 6,5
Come già detto la mescola è davvero molto morbida e regala un’ottima sensazione di comodità. L’impronta a terra è abbastanza larga, soprattutto nell’avampiede, e permette una buona stabilità anche durante le curve più veloci e strette.
La struttura a calzino della tomaia rende chiaramente la calzata comodissima, quasi non si sente al piede. Anche se avrei preferito poter stringere più forte i lacci, per rendere la scarpa ancora più solidale al piede.
Durata massima stimata: 7,5
Dopo 150km la scarpa non ha quasi nessun segno di usura. Pochissimi quelli nel battistrada, ma è un consumo normale. Anche la tomaia non dà l’idea di poter cedere o lacerarsi, valutazione da confermare con l’aumentare dei chilometri.
Stesso discorso per l’intersuola: la quantità di materiale utilizzato è talmente tanto che difficilmente perderà la sua risposta nel breve periodo, soprattutto perché non è una scarpa da gara, estrema, che deve sempre lavorare al massimo delle possibilità. Una super trainer ben fatta che credo durerà ben più dei 500/600 chilometri canonici.
Rapporto qualità/prezzo: 10
Quando abbiamo scritto la recensione e girato il video non era ancora stato rilasciato il costo ufficiale di Mizuno Neo Vista sul mercato italiano.
Se fosse confermato il prezzo del mercato USA, 180 dollari, sarebbe un’offerta super allettante, in grado di far passare in secondo piano tutti i piccoli “difetti di gioventù” di questo modello. Altrimenti…
Voto finale: 7,1
Neo Vista è una bellissima novità inserita nella gamma di scarpe da corsa Mizuno, soprattutto considerando il fatto che è la prima super trainer ad essere sviluppata dalla casa nipponica.
Ho apprezzato in modo particolare l’intersuola molto morbida, riposante e relativamente reattiva, che permette di sfruttare Neo Vista per tutti i lavori come fartlek, medi e tempo run. Ma una scarpa che sa anche andare piano, e che può essere utilizzata dagli atleti più veloci (e non solo) durante gli allenamenti lenti e di recupero.
Un elemento che, a mio parere, andrebbe sviluppato maggiormente è la tomaia, che potrebbe essere sfruttata meglio nella spinta se assomigliasse almeno in parte a quella delle Rebellion Pro 2 o a quelle più classiche della casa nipponica.
Paragonandola alle altre super trainer che ho provato, ho trovato Mizuno Neo Vista più leggera e più reattiva rispetto a Skyward X di Hoka, e quindi adatta ad atleti più veloci; rispetto alle Adizero Prime X2 Strung di Adidas, invece, è molto meno estrema ma anche meno stabile. In sintesi, l’esatta via di mezzo tra le due.