Insieme a Glycerin, Ghost è sicuramente il modello più amato dai runner tra le calzature di Brooks. Scarpa che nella versione 15 abbiamo provato in più varianti, dalla più classica, presentata ormai un anno e mezzo fa, alla Green Silence recensita lo scorso autunno, alla versione invernale Run Visibile. Senza dimenticare l’innovativo modello Max, con intersuola, appunto maxi.
Le principali novità di Brooks Ghost 16
Il nuovo modello 16 che presentiamo dopo qualche uscita di corsa in questo first look, introduce un’importante novità alla serie Ghost, ereditata da Glycerin. La mescola dell’intersuola, infatti, è costruita interamente in DNA Loft V3, schiuma più leggera (10%) e più morbida (9%, dati Brooks) e con un ritorno di energia superiore del 10% rispetto alla versione V2, ottenuta grazie a un sistema di nitro-infusione. Il designo “a bolle” che ricopre l’esterno dell’intersuola sembra voglia proprio richiamare questa caratteristica, come richiama il sistema di transizione di Glycerin il design dell’intersuola a piccole onde che favorisce il movimento del piede durante la fase rullata.
Messa al piede la sensazione di maggiore morbidezza si sente non appena indossata la scarpa, soprattutto se calzata insieme alla versione 15. Anche durante la corsa cambia la percezione: la nuova mescola in DNA Loft V3 si sente molto nella zona tallonare (soprattutto quando si utilizza molto la rullata, come nella camminata), mentre rimane quasi invariata la sensibilità nella parte anteriore, nel mesopiede, che, grazie al poco spesso dell’intersuola, permette una percezione molto precisa del terreno.
Brooks Ghost 16 rimane comunque una scarpa con buona protezione e stabilità, adatta anche ai lievi pronatori, con un’altezza nel tallone di 24mm e 12mm nell’avampiede, per un drop complessivo di 12mm (dati dichiarati da Brooks). Misure che risultano perfettamente coerenti alla sensazione di calzata e se confrontate con quelle di Glycerin 21 (28/18mm), ma non con quelle di Ghost 15 (35/23mm) che, invece, sembrano un po’ sovrastimate.
Altra novità inserita in quest’ultima versione è la nuova gomma RoadTack, che dovrebbe fornire un maggiore grip sul terreno e una maggiore longevità e mantenimento delle caratteristiche della scarpa nel lungo periodo. Proprietà che sperimenteremo più approfonditamente nel corso della recensione e dei nostri canonici 150km di test. Il disegno del battistrada è rimasto comunque inalterato, se non in piccolissimi particolari, e distribuito lungo quasi tutta la pianta del piede.
Molto simile al precedente modello anche la tomaia in Air Mesh ingegnerizzato, traspirante, leggera, ma ben strutturata per una scarpa con le caratteristiche di Ghost 16. La calzata è comoda, mediamente ampia nell’avampiede, e confortevole anche grazie ai diversi inserti imbottiti come linguetta e collare.
Il peso complessivo della scarpa è rimasto invariato e nella media, 287 grammi nella mia taglia US10,5 (280gr per l’uomo e 250gr per la donna, il peso dichiarato da Brooks nelle misure standard di riferimento).
Anche il prezzo di lancio rimane uguale a quello di Ghost 15, sempre 150 euro.
Brooks Ghost 16, prime impressioni
Ghost 16 è quelle che si può effettivamente chiamare un’evoluzione: mantiene ciò che di buono l’ha resa uno dei modelli preferiti di Brooks, aggiungendo quelle caratteristiche che mancavano nelle versioni che l’hanno preceduta.
Gli affezionati di questo modello non potranno che essere felici delle novità introdotte, intersuola in DNA Loft V3 in primis, che donano a Ghost 16 quell’ammortizzazione e quel ritorno di energia che le mancavano e che la facevano sembrare una scarpa “troppo” old style.
Rimane comunque nella sua essenza una calzatura adatta soprattutto per atleti amatori principianti di qualsiasi peso, con appoggio neutro (o leggermente pronatori), anche tallonatori. Un modello pensato per chi non ha troppe pretese, che ricerca un modello affidabile che possa essere utilizzato come scarpa monorotazione, per correre un po’ tutte le distanze e ad ogni ritmo.
Quello che continuo personalmente ad apprezzare di questo modello è la sua grande capacità di fornire supporto e protezione, ora uniti anche a un maggiore confort. Il drop di 12mm aiuta a far riposare e scaricare muscoli dei polpacci e tendini nei periodi di maggior carico, permettendo un recupero un po’ più veloce. Non è chiaramente una scarpa per chi ricerca velocità e prestazioni, ma un modello in grado di far apprezzare maggiormente le corse di tutti i giorni.