La regina della gamma Endorphin di Saucony è la Elite, super scarpa provata e recensita su The Running Club da Andrea Soffientini ormai un anno fa, ma riproposta negli ultimi mesi in una nuova colorazione insieme ai nuovi modelli Endorphin Speed 4 e Pro 4.
Saucony Endorphin Elite: caratteristiche tecniche
Endorphin Elite è caratterizzata da un’intersuola composta completamente da schiuma PWRRUN HG, la mescola (più) premium di Saucony a base Peba, all’interno della quale è affogata una piastra scanalata in carbonio, che insieme permettono di avere il massimo dell’ammortizzazione tra i modelli della casa americana e contestualmente anche il massimo ritorno di energia.
Stiamo parlando di una scarpa dalla forma decisamente racing, con un rocker decisamente accentuato nella zona anteriore e un design dell’intersuola molto arrotondato per facilitare la fluidità di corsa. 39,5mm l’altezza nel tallone e 31,5mm nella zona dell’avampiede per un drop complessivo di 8mm, decisamente maggiorato rispetto allo standard delle super scarpe, e un peso di 204 grammi nella taglia US9 da uomo e 185 grammi nella taglia US8 da donna.
Anche la costruzione dell’upper sottolinea la vocazione racing di Endorphin Elite, con una tomaia in maglia traspirante e mesh leggerissimo e una linguetta, unica nel suo genere, completamente traforata.
Saucony Endorphin Elite, il parere di Giulia Sommi
La Saucony Endorphin Elite è una scarpa pensata per la gara, lo si sente non appena viene indossata. L’ho provata in due allenamenti di qualità per capire come fosse e come avrei reagito, ma d’ora in avanti ne centellinerò le uscite per sfruttarla al pieno delle sue capacità solo quando serve.
Il primo allenamento in cui l’ho usata è stato un 15×400 in pista, che non avrei dovuto correre al massimo, ma durante il quale non sono riuscita a trattenere la spinta costante che le Elite sono state in grado di regalarmi fin dal primo passo. Una spinta naturale e un senso di leggerezza che soprattutto ho percepito nelle ultime serie, quelle durante le quali normalmente si è un po’ sulle gambe e si fatica a mantenere il ritmo.
Le stesse sensazioni le ho ritrovate anche nella seduta successiva, sempre in pista, solo tre giorni più tardi. Un allenamento che prevedeva tre diverse sessioni di ripetute: 3×1600 + 3×800 + 3×600. Risultato, facilità di corsa dall’inizio alla fine e allenamento eseguito alla perfezione.
Provando successivamente un medio e cambiando modello di Endorphin con le Speed 4, la differenza l’ho subito sentita, soprattutto nella spinta, nell’utilizzo del piede e nella fatica residua nelle gambe, anche nei giorni seguenti. Una scarpa, in questo caso, sempre veloce, ma per ritmi meno tirati (da 3’45” in su) e con un ritorno di energia decisamente inferiore.
In conclusione, possiamo classificare Saucony Endorphin Elite come un modello destinato solo ai runner estremamente veloci, che corrono in gara ad un ritmo ben inferiore ai 4 minuti al chilometro. La costruzione minimalista e con materiali premium la rendono adatta solo ad atleti dal peso non superiore ai 75kg, con appoggio neutro e una buona biomeccanica di corsa. Il costo? 300 euro…