Lo scorso gennaio era stato fermato dalla polizia locale di Stevenage, nell’Hertfordshire, mentre si stava allenando per strada, di notte, correndo con un frigorifero di 26kg, soprannominato Tallulah, sulla schiena. Lui è Daniel Fairbrother, 35 anni, un maratoneta inglese, che oltre a raggiungere il traguardo della maratona di Londra, aveva come obiettivo anche quello di realizzare il nuovo World Guinness Record, correndo i 42 chilometri della capitale britannica trasportando un frigorifero in spalla. E come promesso lo ha (quasi) fatto…
In realtà, il Guinness dei primati non è stato raggiunto. Daniel Fairbrother ha infatti tagliato il traguardo della London Marathon 2024 in 5 ore e 59 minuti, ben lontano dalle 4 ore 52 minuti e 10 secondi fatti segnare lo scorso anno dal Royal Marine Sam Hammond, sempre con un frigorifero sulla schiena. Ma, come riportato dalla BBC, per Daniel Fairbrother la maratona di Londra è stata comunque memorabile.
L’uomo, infatti, poco prima dell’arrivo, ha fatto una piccola pausa quando ha riconosciuto tra il pubblico la sua fidanzata, Hayley Holden, 34 anni. La avvicinata, si è inginocchiato e ha estratto dalla tasca l’anello di fidanzamento che aveva portato con sé, chiedendole di sposarlo. Naturalmente, la risposta della compagna è stata una “si”.
“Sapevo fin dal momento in cui mi sono iscritto alla maratona di Londa che avrei tagliato quel traguardo, con o senza primato – ha raccontato Daniel Fairbrother a fine gara -. E avevo organizzato tutto anche per la proposta di matrimonio. Abbiamo festeggiato il nostro anniversario quattro giorni prima della maratona e mi è sembrata l’occasione perfetta per farlo”.
L’idea di correre la maratona di Londra e sfidare il Guinness dei Primati era venuta a Daniel Fairbrother una sera mentre era al pub con un amico, facendosi ispirare dal film “Quattro sotto zero” (titolo originale “Cool Runnings”), iconica pellicola che racconta la storia della famosa squadra giamaicana di bob che partecipò alle Olimpiadi di Calgary del 1988. Proprio da quella pellicola l’idea di chiamare il proprio frigorifero portatile Tallulah, come il bob della squadra giamaicana.
“Non è arrivato ancora il momento di abbandonarlo. Uno dei miei problemi è che non so mai quando dire basta, quindi mi sono già iscritto per un’altra gara con Tallulah: il 6 luglio correremo insieme un’ultramaratona di 100 chilometri nel Peak District”.