Se c’è un tema a noi molto caro in The Running Club è quello di come vengano testate e analizzate le scarpe da corsa dal nostro team. Ne abbiamo già parlato in varie occasioni (qui l’editoriale del direttore Paolo Corsini): per ogni tipologia di scarpa da corsa trattata abbiamo sviluppato un protocollo di test specifico che permette di evidenziarne al meglio pregi e limiti.
Cuore del nostro approccio è l’utilizzo sul campo: a prescindere dal tipo di analisi condotta è per noi fondamentale testare le scarpe percorrendo un adeguato numero di chilometri con tipologie di uscite diverse tra di loro e che si adattino al meglio alle caratteristiche e al posizionamento di riferimento del modello. Il riferimento è quello ben noto dei 150km, che percorriamo come minimo almeno con un tester prima di poter affrontare una recensione completa.
Non solo chilometri
Partendo dal presupposto che ogni podista corre a ritmi e con modalità differenti dagli altri e che è dal confronto che emergono le migliori osservazioni, cerchiamo di provare le scarpe utilizzando più tester in contemporanea. Ad uno è delegato il compito di guidare la recensione, correndo il maggior quantitativo di chilometri previsto, mentre agli altri ai quali è stato possibile fornire le scarpe viene chiesto un secondo parere, così da poter sviluppare un quadro di analisi più completo proprio nel confronto tra podisti diversi per caratteristiche fisiche e ritmi di corsa.
Alle seguenti pagine sono riportati i differenti protocolli di test che abbiamo sviluppato e che sono al momento utilizzati in The Running Club. Per ciascuno sono dettagliate le modalità specifiche:
- First Look
- Recensione scarpa Daily Trainer
- Recensione scarpa per Allenamento (o Intermedia)
- Recensione scarpa per Gare su strada
- Recensione scarpa da Trail Running
- Test Long Range di lunga durata (400km o più)
- Recensione scarpe Chiodate per Pista e Corsa Campestre
I protocolli di test sono ben definiti, ma evolvono nel tempo tenendo conto sia delle evoluzioni tecnologiche nel mondo delle scarpe, sia dell’allargamento nel numero dei nostri tester. Lavoriamo anche per introdurre alcuni test specifici di laboratorio, grazie ai quali poter ricavare dati oggettivi sulla costruzione e sul comportamento delle scarpe.
Pe poter ottenere alcune misure fondamentali delle scarpe è indispensabile tagliarle completamente per il verso della lunghezza così da avere accesso diretto all’intersuola e poter misurare le quote specifiche (altezza intersuola al tallone, all’avampiede e drop conseguente). In questo modo si può anche osservare, per le scarpe che ne sono dotate, forma e costruzione della piastra integrata all’interno dell’intersuola.
Così facendo diventa possibile anche misurare le caratteristiche del materiale utilizzato nell’intersuola, mettendo a confronto tra di loro le differenti proposte dei modelli concorrenti. Questo non è accessibile servendosi di un durometro che misuri sulla parte esterna della scarpa, in quanto alcuni produttori tendono ad implementare una finitura esterna di rinforzo che protegge la mescola ma inevitabilmente invalida qualsiasi misura sulla sua consistenza.
Altro tema di analisi è quello della traspirabilità della scarpa, che vorremmo spostare da un piano di sensazioni del singolo tester ad uno più oggettivo che permetta di valutare quanto velocemente l’intersuola sia in grado di smaltire il calore accumulato durante la corsa.
Riteniamo che dopo più di un anno di test delle scarpe da corsia siamo giunti ad un livello di analisi e approfondimento adeguato, che tiene conto delle differenti tipologie di scarpe presenti in commercio. Non vogliamo però fermarci qui: i protocolli, come detto, sono fatti per essere migliorati ed evoluti ed è in questa direzione che ci stiamo attrezzando, affiancando al test su strada una serie di test di laboratorio specifici.