Di Diadora Atomo v7000 abbiamo già parlato qualche settimana fa (qui la recensione completa). Uno dei principali cavalli di battaglia nel rilancio della casa italiana e del Made in Italy nel mondo del running, che non poteva mancare nella nuova collezione Run Valley 2024, in una seconda edizione, molto simile alla prima, ma con qualche piccola modifica (purtroppo).
Atomo V7000-2 è ancora l’unica calzatura Diadora ad essere completamente sviluppata e prodotta nello stabilimento italiano di Caerano San Marco, in provincia di Treviso (in questo articolo potete leggere e vedere come si sviluppano progettazione, test e produzione nella sede italiana di Diadora). Una filiera che si rifà alla tradizione calzaturiera locale, che ha voluto riproporre in questo caso lo stesso modello degli anni ’90, a cui si rifanno linea e design.
Come la prima edizione, Atomo v7000-2 rimane un modello di calzatura adatto alle corse di tutti i giorni, soprattutto per le uscite medio-lunghe a ritmi costanti. Una scarpa che può essere tranquillamente portata fino a 4 minuti al chilometro e può essere sfruttata sia da runner di peso leggero, sia da atleti più pesanti. Un modello, come avevamo già sottolineato, che può essere sfruttato al meglio anche dai camminatori, sia per la sua estrema morbidezza e comodità, sia per la facilità di falcata che è in grado di generare.
Ci abbiamo corso nuovamente i canonici 150km previsti per la nostra recensione completa, ma in questo articolo andremo ad analizzare solo i principali cambiamenti che sono stati introdotti in questo secondo modello, confrontandola con la sorella (versione 1) e con Cellula, l’altra daily trainer lanciata da Diadora in questo inizio 2024 (qui la recensione completa).
Per una valutazione completa su tutte le caratteristiche della scarpa, vi consigliamo di guardare anche la recensione di Diadora Atomo V7000.
Diadora Atomo V7000 vs Atomo V7000-2
Per un occhio distratto Diadora Atomo V7000 e V7000-2 potrebbero sembrare la stessa scarpa: stesso battistrada in mescola antiusura Duratech 5000, stessa schiuma DD Anima per l’intersuola, stessa super soletta, stesso peso, stesse geometrie, stesso prezzo di lancio (190 euro). A cambiare solo la parte superiore, principalmente in due elementi: tomaia e linguetta. Purtroppo, un’evoluzione non indolore.
La tomaia è stata rielaborata passando ad una soluzione in Nylon Air Mesh, con rinforzi in microfibra nella parte anteriore del piede. Scelta che ha cambiato leggermente il disegno che caratterizza la linea della Atomo V7000-2, ma che l’ha resa allo stesso tempo un po’ meno “elastica” nella costrizione del piede. Se nella prima versione si sentiva la parte anteriore del piede abbastanza libera, in questa seconda la percezione è quella di una maggiore compattezza tra piede e scarpa. Sensazione che può piacere o meno, a seconda dei gusti.
Ben diversa la questione per quel che riguarda la linguetta che, per quanto mi riguarda, ha fatto un grosso passo indietro rispetto alla versione precedente. Lodevole la scelta di voler rendere la scarpa un po’ più racing come percezione, ma la scelta di assottigliare la linguetta e utilizzare la finta pelle come materiale a contatto con il piede non è stata fortunata.
In parte si è persa quella sensazione di ultra comfort regalata dalla linguetta imbottita (inizialmente, finché la scarpa non si è ammorbidita, ho avuto un piccolo fastidio all’esterno del collo del piede destro), ma quel che è peggio è l’effetto di acqua e sudore sulla linguetta. Ho usato le scarpe durante più giornate di pioggia e la linguetta si è inzuppata d’acqua facendo molta fatica ad asciugarsi da un giorno all’altro, costringendomi ad uscire l’allenamento seguente con la zona superiore della scarpa ancora bagnata (anche i rinforzi sulla tomaia erano ancora bagnati, ma non essendo a contatto con il piede non mi hanno dato alcun problema).
Stesso problema con il sudore: il materiale, poco traspirante, non lascia evaporare il sudore che inzuppa la linguetta e mantiene il piede umido. Cosa non successa invece con il primo modello. Se in quel caso il voto per l’upper era stato di 7, in questa seconda versione è invece insufficiente. Forse meglio valutare se continuare ad utilizzare
Per tutto il resto la scarpa è ancora la stessa, con tutti i pregi elencati nella precedente recensione. Una svista quella della linguetta che non ne pregiudica l’utilizzo e le capacità, ma che sicuramente potrebbe essere corretta in una sua futura evoluzione.
Diadora Atomo V7000-2 vs Cellula
La nuova linguetta di Diadora V7000-2 è la stessa presente su Cellula, come anche le rifiniture in finta pelle presenti sulla tomaia. Due daily trainer che però si distinguono molto nelle sensazioni di corsa e per la tipologia di runner a cui sono destinate. Nonostante il materiale dell’intersuola, DD Anima, sia lo stesso, Atomo,V7000-2 risulta più rigida rispetto a Cellula, sensazione restituita dalla diversa quantità di schiuma utilizzata proprio nell’intersuola.
Il drop è sempre lo stesso, 5mm, ma l’altezza al tallone di Cellula è di 40mm e di 35mm nell’avampiede, mentre in V7000-2 è rispettivamente di 36mm e 31mm. Una differenza che viene percepita maggiormente da chi corre di avampiede e appoggia su una quantità di materiale minore. Per i tallonatori, invece, la sensazione è di maggiore comfort, regalato dagli 8mm di ulteriore spessore della soletta estraibile (e dal pod che si trova sotto al tallone) in DNAttivo.
In conclusione, Atomo V7000-2 è una calzatura che non si allontana molto da quella che è stata la sua prima versione, se non per qualche piccolo particolare. Rimane un’ottima scarpa adatta agli allenamenti di tutti i giorni, per le sedute rigeneranti e nelle uscite più lunghe a ritmi medio-lenti, che può essere portata fino a ritmi medio-veloci (4 minuti al chilometro) e può essere sfruttata sia da runner di peso leggero, sia da atleti più pesanti che raggiungo gli 85kg anche per distanze lunghe fino alla maratona. Anche un modello che può essere sfruttato al meglio dai camminatori e da chi tallona, sia per la sua estrema morbidezza e comodità, sia per la facilità di falcata che è in grado di generare.
Per chi invece cerca una daily trainer un po’ più reattiva e che si adatti meglio alle caratteristiche dei runner che corrono spostati più sull’avampiede, Diadora offre un’ottima alternativa con Cellula, che offre le stesse caratteristiche tecniche, ma con un’intersuola e un’ammortizzazione un po’ più abbondante.
Se anche voi avete mai provato Diadora V7000, nella prima o seconda versione, o Cellula fateci sapere cosa ne pensate nei commenti sotto sotto il video di YouTube o sui nostri canali social. Con Diadora ci rivediamo nel prossimo video-articolo…