Un po’ di scaramanzia pre gara, ha fatto posticipare il resoconto sulla preparazione alla Maratona di Firenze di Andrea Soffientini dopo aver tagliato la linea del traguardo (sono complicati questi top runner!). Ma con Andrea ci siamo comunque incontrati subito dopo il suo ritorno a Milano per sentire dalla sua fresca voce come fosse andata questa nuova avventura in terra fiorentina.
Un allungo di preparazione a distanze sempre più lunghe e impegnative che perdura dallo scorso luglio, prima con l’appuntamento ai Campionati Italiani Assoluti di 10K su strada di Pescara e poi con i Campionati Italiani di Mezza Maratona corsi un mese e mezzo fa Telese Terme.
Particolarità della quarantadue chilometri di Firenze (guarda qui l’analisi del percorso) è stata la modalità con la quale Andrea ha affrontato la gara: prima da pacer per le donne élite fino al 21° chilometro, poi rincorrendo in solitaria il traguardo di Piazza del Duomo. “Innanzitutto volevo dire che sono contento di averla portata a termine e di aver finito con i sorriso – racconta Andrea -, che in una maratona non è una cosa poi così scontata. Il tempo al traguardo è stato di 2h24’50” (media 3’26” al chilometro) e, come ha fatto notare qualcuno, ho anche realizzato il negative split (la seconda parte di gara più veloce della prima, nda), cosa che normalmente in maratona non mi succede mai. Come abbiamo già detto, fino alla mezza maratona ho corso come pacer al gruppo di testa delle donne. L’obiettivo inizialmente era di passare il giro di boa della maratona in un’ora e 11 minuti, poi diventato un’ora e 12/13 minuti; alla fine abbiamo fatto segnare 1h12’35”. Fino al 26km sono rimasto ancora in gruppo con loro poi ho liberato gambe e testa e ci ho provato. Con il senno di poi forse avrei potuto anche osare una gara sotto le 2 ore 20 minuti correndo da solo, ma con i “se” e i con i “ma” non si va da nessuna parte”.
Dalla mezza alla maratona: la strategia di allenamento in vista di Firenze
“La preparazione in vista della Maratona di Firenze non è andata esattamente come avrei voluto – spiega Andrea -. Il martedì, giorno di ripetute lunghe, ho solo fatto due sedute di qualità (una di 7000+5000+3000 con recupero da fermo e un 3×5000), mentre le seguenti settimane sono riuscito a correre solamente qualche variato. Il giovedì, invece, giorno di medio ho fatto uscite tra i 22 e i 27 chilometri. Probabilmente dopo aver tagliato il traguardo di Telese Terme avevo bisogno anche di staccare un po’ e non sono rimasto concentrato come avrei voluto sulla preparazione; basti pensare che sono passato dai 140km settimanali di allenamento ai 110km dell’ultimo periodo. Anche i due lunghissimi che avevo in programma non sono andati come avrei voluto: dopo i 36km del primo, i quarantadue previsti nel secondo si sono trasformati in 35km a causa dei crampi”.
Prossimo appuntamento sarà nuovamente una maratona, questa volta quella di Pisa, il 17 dicembre, dove Andrea sarà nuovamente pacer per un compagno di squadra (come lo scorso anno) e dove scopriremo come sarà andata a finire solo una volta che avrà tagliato il traguardo…
Nel video, il racconto-intervista completo. Se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti su YouTube o sui canali social di The Running Club.