Il brand Altra ha da sempre sviluppato scarpe da corsa, tanto per la strada come per il trail running, seguendo una ben precisa filosofia: il drop zero, cioè un differenziale nullo tra l’altezza dell’intersuola nella zona del tallone e quella dell’avampiede.
Questo approccio porta a correre, secondo quanto professato da chi sceglie scarpe di questo tipo, in modo più naturale rispetto a quanto avviene con scarpe da corsa tradizionale dotate di un drop, cioè di un differenziale nello spessore dell’intersuola. Il piede, potremmo dire, è più parallelo al terreno con scarpe zero drop e questo spinge il podista ad atterrare maggiormente di mesopiede e di avampiede riproducendo quella che dovrebbe essere la meccanica di corsa naturale.
Le scarpe zero drop sono spesso, nell’immaginario comune, anche di tipo minimal cioè dotate di poche sovrastrutture a protezione del piede. Circa 10 anni fa il mondo del running era stato invaso da una vera e propria ondata di scarpe minimal che dovevano riportare a correre in modo sempre più naturale, come se la scarpa non dovesse neppure esserci. Non ho ancora ben capito, in tutta onestà, se quella fosse una moda passeggera o un reale tentativo di creare una nuova categoria di prodotti ma la cosa non ha avuto poi uno sviluppo di lungo periodo.
Le Altra FWD Experience, scarpe che ho utilizzato nelle scorse settimane correndoci poco meno di 160km prima di lavorare a questa mia recensione, sono nel panorama delle scarpe Altra quella che definirei l’eccezione che conferma la regola: hanno un drop positivo di 4mm, che per quanto contenuto rispetto allo standard degli altri produttori è una novità assoluta per l’azienda americana. Quanto questi 4mm cambiano l’esperienza di corsa di Altra e possono rappresentare una scelta diversa rispetto allo standard dello zero drop ve lo racconto in questa recensione.
Battistrada: 8
E’ quello classico con struttura Innerflex che ho trovato in tutte le scarpe Altra che ho avuto modo di analizzare in questi ultimi mesi, caratterizzato da solchi che si sviluppano in verticale lungo tutto il battistrada e che vanno a replicare la struttura ossea del nostro piede. Questa costruzione facilita la rullata, grazie anche all’abbinamento alla geometria rocker.
La superficie è interamente coperta da gomma non particolarmente dura ma che nei poco più di 150k di utilizzo non ha evidenziato punti di abrasione anomali rispetto a come io tendo a usurare le scarpe con la mia meccanica di corsa. La trazione su fondo asciutto, grazie proprio alla gomma non durissima del battistrada e al disegno molto lamellare che ricorda gli pneumatici invernali delle automobili, è molto buona e non ho avuto problemi di sorta anche su asfalto bagnato; il vero difetto di questo battistrada è la facilità con la quale piccoli sassi si incastrano tra le aperture della struttura Innerflex.
Intersuola: 6,5
Altra ha scelto di utilizzare la propria mescola EVO e non quella premium EVO Max per le FWD Experience, una scelta che fatico a comprendere visto che quest’ultima è stata abbinata alle Torin 7 che vengono proposte allo stesso listino ufficiale delle FWD Experience. E’ una classica mescola in EVA di tipo compression- molded che garantisce durata nel tempo, che come detto è stata sviluppata con un design rocker che aiuta nella transizione verso una corsa di avampiede.
Osservando questa scarpa accanto a quelle Altra con zero drop, come la già citata Torin 7, si nota immediatamente la differente geometria con la parte anteriore che si stacca da terra maggiormente verso il mesopiede.
L’intersuola ha uno spessore di 32mm nel tallone e di 28mm nell’avampiede, per un drop di 4mm; nella versione destinata al pubblico femminile le quote cambiano con 28mm nel tallone e 24mm nell’avampiede. Durante la corsa la risposta è quella tipica delle intersuole in EVA: piuttosto secca, per quanto non troppo rigida, grazie alla geometria e al drop di 4mm porta in modo naturale a correre di mesopiede e avampiede senza però generare un carico di lavoro addizionale su tendine del tallone e polpacci come avviene maggiormente nelle scarpe zero drop. Non ho avuto un feedback ottimo nelle corse più lente, dove prediligo intersuole ben più morbide, ma alzando leggermente il ritmo ne è emersa una risposta ben più gradevole: per dare un riferimento vanno molto meglio se portate a correre lenti svelti, 15-20 secondi al km più veloci del proprio ritmo di corsa lenta, rispetto che a quest’ultimo.
Tomaia: 8
Si tratta di un mesh a singolo strato piuttosto spesso a maglia molto fine, ma non per questo poco traspirante, che si presenta come una struttura unica senza termosaldature di rinforzo. Questo permette di avere una risposta uniforme alla calzata, con il piede che soprattutto nella parte anteriore non viene in alcun modo costretto dalla tomaia ma che anzi si muove molto bene al suo interno.
Ho molto apprezzato la comodità della parte anteriore: Altra propone le FWD Experience con un solo tip di fit sul mercato europeo e ritengo ci sia abbondante spazio per tutte le tipologie di piedi. La tomaia prosegue il suo sviluppo nella parte posteriore mantenendosi invariata di fatto, con solo uno sticker in gomma che riporta il logo Altra vicino al tallone.
La traspirabilità in questa stagione autunnale mi è parsa essere buona: non saranno le scarpe più traspirabili durante la stagione estiva ma la tomaia non mi è parsa tale da costringere il piede al caldo. Dopo 150km di utilizzo la struttura è identica alla scarpa nuova: nessun segno di usura superficiale e una forma che è rimasta pressoché immutata.
Upper: 7,5
Le stringhe di queste FWD Experience sono sottili e piuttosto elastiche, caratteristica che ho particolarmente apprezzato durante l’uso.: trovare l’allacciatura ideale è veramente facile. La linguetta è morbida e ben imbottita: non è fissata ai lati della tomaia ma grazie al passante centrale e alle stringhe che serrano il piede molto comodamente non si sposta durante la corsa.
Ho molto apprezzato il tallone, che è caratterizzato da una struttura non particolarmente rigida e da due ampi cuscini che ben serrano l’area risultando comodi. La parte superiore del tallone ricorda per design le Hoka Clifton 9, con la parte terminale che si prolunga leggermente verso il posteriore facilitando la calzata della scarpa. Nel complesso tutta questa zona è ben costruita, priva di evidenti difetti e caratterizzata da una buona comodità complessiva.
Peso: 8
Altra FWD Experience sono scarpe molto leggere per essere delle daily trainer: parliamo di 213 grammi nella mia taglia US8 (41 EU), un dato che per dare dei riferimenti va paragonato ai 200 grammi di un paio di Nike Alphafly 1 oppure ai 235 grammi delle Hoka Clifton 9 sempre dello stesso numero, o ai 245 grammi delle New Balance Fresh Foam X 1080v13.
La sensazione ai piedi è in effetti quella di avere una calzatura molto leggera, che abbina un buon confort complessivo a dispetto di una intersuola che ha quote importanti pur non arrivando ai valori delle maxishoes. In casa Altra, del resto, l’attenzione al peso è uno degli elementi ricorrenti delle varie proposte sul mercato e FWD Experience non fa eccezione.
Comfort: 6,5
Altra FWD Experience è una scarpa molto comoda quanto a calzata e a materiali utilizzati per la tomaia, la linguetta e l’area del tallone. Il piede trova ampio spazio nella parte anteriore, caratteristica che vuole replicare nell’ottica di Altra un approccio orientato alla corsa naturale.
L’intersuola in Altra EVO ha una risposta tendenzialmente secca, mitigata dallo spessore complessivo in quanto c’è molto materiale a disposizione viste le quote di 32mm nel tallone e di 28mm nell’avampiede. Il confort fornito è discreto, migliore più aumenta il ritmo di corsa rispetto a quello della corsa lenta; a quest’ultimo la risposta secca della scarpa non è di quelle che privilegiano il confort di marcia e ci sono molte altre calzature ben più adatte per le corse rigeneranti e per quei ritmi che sono i nostri più lenti.
Protezione: 6,5
FWD Experience è una scarpa neutra che offre una esperienza di corsa stabile: la tipologia di intersuola in EVA la rende utilizzabile anche da parte di quegli atleti che soffrono di un qualche problema di eccessiva pronazione ma non la consiglio a chi prona in modo molto spinto e necessita tipicamente di scarpe stabili con correzione.
Non ho mai riscontrato particolari problemi durante l’azione di corsa: il tallone morbido non ha mai rappresentato un ostacolo alla stabilità complessiva anche a ritmi più elevati, ferma restando in sottofondo la sensazione tipica fornita dalle scarpe Altra di avere il piede che è in controllo della scarpa e non l’opposto, con la scarpa che guida il piede nell’azione.
Durata massima stimata: 8
La qualità costruttiva di questa scarpa è elevata nel complesso e ritengo che questo permetterà di avere una percorrenza elevata. L’usura del battistrada dopo circa 160km è modesta e credo che per atleti sino ai 70Kg non sarà difficile arrivare ad una percorrenza di 700Km mantenendo ancora una buona tenuta.
L’intersuola Altra Ego ha caratteristiche meccaniche che fanno pensare, per la sua natura, che manterrà una risposta pressoché costante sino a percorrenze elevate. La tomaia e in generale tutta la costruzione superiore è ben fatta: nella sua semplicità non ha evidenziato alcun problema di deterioramento precoce e credo che anche questo componente resisterà bene con il passare dei km.
Rapporto qualità/prezzo: 7
Altra FWD Experience sono proposte sul sito dell’azienda ad un prezzo ufficiale di 150€: è un listino interessante tenendo conto delle caratteristiche tecniche e dei prezzi medi di scarpe daily trainer di questo tipo. Restando però all’interno dell’offerta dell’azienda questo è lo stesso prezzo delle Torin 7, scarpe zero drop che utilizzano l’intersuola Evo Max e che ripropongono molte delle caratteristiche di design delle FWD Experience: vista la differente intersuola si potrebbe pensare che le nuove arrivate possano avere un prezzo leggermente più basso ma così non è.
La cifra è ben bilanciata tenendo conto delle caratteristiche complessive e della tipologia di utilizzo di queste FWD Experience: per chi è abituato alle scarpe Altra ma trova un po’ difficile correre sempre con calzature zero drop queste nuove arrivate rappresentano un giusto compromesso che non fa perdere il family feeling tipico delle scarpe Altra ma al contempo non carica troppo polpacci e tendine quando utilizzate per lungo tempo.
Voto finale: 7,3
La prima scarpa Altra non zero drop è una calzatura molto interessante per chi già corre con scarpe dell’azienda americana, mentre può rappresentare una interessante porta d’ingresso nel mondo delle calzature con drop contenuto e struttura che tende in modo naturale a far correre di avampiede. Perché anche con un drop che non è zero queste FWD Experience portano a correre in avanti, senza però le controindicazioni delle scarpe a zero drop nella forma di un maggiore carico su polpacci e tendine.
Nei miei quasi 160km di test prima della recensione l’ho utilizzata per le classiche uscite di una daily trainer, ma non solo: tanta corsa lenta, alcune uscite a ritmo più sostenuto e dei lavori di qualità, non troppo spinti, in pista. Ne emerge un quadro per me molto chiaro: è una scarpa che come un po’ tutte quelle Altra porta a lavorare molto con il piede e aiuta a irrobustire la propria struttura per la corsa, ma che richiede di essere portata a ritmi un po’ più elevati di quelli di corsa lenta per essere sfruttata al meglio.
Nel caso pratico, quindi, mi è piaciuta molto correndo 15-20 secondi più veloci del mio ritmo di corsa lenta in quella che definirei una corsa svelta. Vanno bene anche per i medi e in generale per tutti quei lavori con variazioni tra parti più lente e altre più veloci. Non vanno bene come scarpe per le uscite rigeneranti, in quanto la risposta secca dell’intersuola e la geometria che porta a correre di mesopiede e avampiede mal si adattano ai ritmi più lenti.
E’ adatta quindi a chi cerca una scarpa che possa coprire i ritmi dal lento svelto al medio, adatta anche ai lavori per chi magari vi abbina in una rotazione una scarpa più rigenerante con intersuola più morbida. In una rotazione a 3 scarpe prende il posto di quella che possiamo definire intermedia, adatta a tutte le uscite che sono su ritmi più veloci della corsa lenta senza però spingersi necessariamente al ritmo gara. Per tutte le uscite apprezzabile il lavoro che viene fatto con il piede: meno intenso che con altre scarpe Altra, come le Rivera 3 ad esempio, ma comunque più incisivo rispetto ad altre scarpe della stessa categoria.
La protezione offerta dall’intersuola la rende una scarpa adatta a podisti fino a 80Kg di peso, con ritmi di corsa lenta che vanno dai 5’30” al km o più veloci: come detto suggerisco di usarla a ritmi un po’ più veloci, nell’ordine dei 15-20 secondi più rapidi rispetto a quello di corsa lenta per dare il meglio.
Come primo esperimento di Altra nel mondo delle scarpe non zero drop questa FWD Experience mi ha convinto; avrei apprezzato una intersuola leggermente più morbida, che avrebbe permesso di gestire al meglio i ritmi più lenti e riposanti anche a scapito di una risposta un pelo più lenta ma in ogni caso lo spessore complessivo dell’intersuola aiuta a rendere la corsa efficace.