Negli scorsi mesi Suunto ha reso disponibile sul mercato il proprio nuovo smartwatch top di gamma, modello Vertical che abbiamo analizzato in questa nostra recensione. Si trattava di un prodotto posizionato nello stesso segmento di prezzo dei modelli Garmin della famiglia Fenix 7 Pro, forte di un livello di prezzo più accessibile (599€ nella versione base e 799€ per quella Solar con cassa in titanio) pur con un set di funzionalità avanzate molto completo e ben più ricco di quanto Suunto ha offerto in passato.
Suunto Race, lo smartwatch oggetto di questa recensione, è un modello basato su Vertical implementando nuove caratteristiche e andando a rivolgersi in modo specifico agli utenti appassionati di corsa. Si tratta quindi, dal punto di vista del posizionamento di mercato, di un’alternativa alla gamma Forerunner di Garmin con un costo pari a 449€ nella versione standard e di 549€ in quella Titanium che non è contenuto in assoluto ma per un modello che vuole essere top di gamma per le esigenze di chi corre si rivela essere ben allineato.
Se confrontiamo Suunto Race con Suunto Vertical emergono numerose differenze:
- lo schermo da 1,43 pollici di diagonale è ora di tipo AMOLED, con risoluzione di 466×466 pixel e luminosità che tocca un picco di 1.000 nits;
- la batteria è in grado di assicurare un’autonomia di funzionamento sino a 40 ore in modalità GPS multiband/dual-frequency, che raggiugono le 120 ore in modalità Tour a più basso impatto energetico;
- la batteria in modalità smartwatch raggiunge i 7 giorni in modalità con schermo sempre acceso, che salgono a 12 giorni per quella con accensione dello schermo via gesture;
- integrazione di numerosi nuovi widgets e loro customizzazione;
- aggiunta della funzionalità di tracking notturno dell’HRV, heart rate variability o variabilità cardiaca, oltre a funzionalità che riportano il trand di variabilità dell’HRV;
- può essere utilizzato per immersioni sino a 100 metri di profondità;
- integra memoria di storage da 16GB per la versione standard, che diventano 32GB per quella Titanium (non per archiviare musica, solo per le mappe);
- non integra funzionalità di ricarica solare, presenti invece in Suunto Vertical;
- lo schermo utilizza un vetro in zaffiro per maggiore resistenza agli urti in tutte le versioni;
- utilizza algoritmi di analisi dei dati e delle metriche sviluppati internamente in Suunto, non servendosi d quelli FirstBeat degli altri modelli (è il primo smartwatch Suunto a farlo).
Se dovessimo sintetizzare, potremmo considerare Suunto Race una versione ottimizzata di Suunto Vertical nella quale sono state implementate varie migliorie rimuovendo altri elementi così da contenere il costo e meglio indirizzarlo agli appassionati di corsa. Lo schermo è la principale, ora di tipo AMOLED: questo ha però portato ad un impatto sull’autonomia di funzionamento, una delle principali caratteristiche di Suunto Vertical, anche per via della rimozione del sistema di ricarica solare.
Le novità software sono molto interessanti ma come spesso accade in questi casi vengono traslate anche agli altri modelli della stessa generazione con aggiornamenti del firmware.
Costruzione: meccanicamente è molto ben fatto
Suunto Race riprende molte delle caratteristiche di Suunto Vertical quanto a costruzione meccanica: anche in questo caso ci troviamo di fronte una cassa, in titanio nella versione che ho testato, che termina nella parte superiore con una sorta di corona che rimane fissa e non ruota. Rimangono i tre pulsanti sul lato destro che comandano, assieme allo schermo touch, l’accesso a tutte le funzionalità del prodotto ma che qui presentano una importante novità: il pulsante centrale è infatti anche una corona digitale, ruotata la quale le informazioni mostrate allo schermo scorrono nelle due direzioni.
L’interazione attraverso la corona digitale è complessivamente pratica, soprattutto quando non si utilizza l’orologio durante un’attività sportiva: permette di scorrere facilmente tra le informazioni, con lo stesso tipo di risultato che avremmo scorrendo con un dito quanto presente sullo schermo. La corona opera anche come pulsante, permettendo di entrare a visualizzare in dettaglio le informazioni mostrate dalla specifica schermata nella quale ci troviamo.
Il cinturino in gomma fornito in dotazione ha larghezza standard di 22mm e per questo motivo può essere facilmente sostituito con altri. Termina con un perno metallico che si va a fissare in uno dei fori al posto di servirsi di un tradizionale passante in gomma, soluzione esteticamente molto gradevole ma che in alcuni casi non ho trovato essere così solida nel mantenere ferma in posizione la parte terminale del cinturino.
La ricarica della batteria viene gestita con la stessa basetta di Suunto Vertical: viene posizionata nella parte inferiore, allineata sui due perni di contatto, con il cavo che termina con una tradizionale porta USB Type-A che può essere collegata ad un alimentatore o al proprio computer.
Nella parte inferiore dell’orologio è presente l’immancabile sensore di battito cardiaco di tipo ottico: è in grado di rilevare anche il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue. Si tratta del sensore sviluppato da LifeQ che Suunto ha adottato anche nel modello Suunto 9 Peak Pro oltre che in Suunto Vertical, capace di gestire a rilevazione continuativa del battito cardiaco 24×7.
Per la prima volta uno schermo AMOLED
Lo schermo AMOLED, come detto, è una delle novità di Suunto Race: dal punto di vista visivo ha una qualità dell’immagine molto elevata, con una fedeltà cromatica che non ha paragoni nel confronto con quanto implementato da Suunto in Vertical. D’altro canto, come vedremo, questo ha un impatto sull’autonomia di funzionamento con batteria anche se i valori registrati sono molto validi per un utilizzo giornaliero.
Lo schermo può essere configurato in due distinte modalità: quella always-on lo lascia sempre acceso, diminuendo la luminosità automaticamente quando il polso viene abbassato così da non essere visualizzato. La seconda modalità, meno esosa in termini di energia consumata, è quella gesture che prevede l’accensione dello schermo quando questo viene portato alla vista attraverso un movimento del polso. In questa seconda configurazione è poi possibile configurare il funzionamento in modo che lo schermo visualizzi la schermata completa con i widgets alla sua accensione, oppure solo una che mostra l’ora e che richiede di premere uno dei pulsanti per passare alla schermata standard.
Suunto dichiara autonomia sino a 12 giorni in modalità smartwatch con la modalità gesture dello schermo, che scendono a 7 giorni per quella always-on. Ho trovato conferma di questi dati nel mio utilizzo giornaliero di questo smartwatch, ricordando che l’autonomia con batteria è molto influenzata da quante funzioni manteniamo attive e dal numero di ore che trascorriamo in attività sportive che prevedano l’utilizzo del GPS, senza dimenticare il tracciamento continuo del battito cardiaco.
Interfaccia utente: widget e modalità sportive
L’accesso a tutte le funzionalità di Suunto Race avviene utilizzando lo schermo touch o uno dei 3 pulsanti posizionati sulla destra, con quello centrale che opera come corona digitale. Il primo livello di accesso sono i widgets, piccoli applicativi che gestiscono specifiche funzionalità:
- pannello di controllo dell’orologio
- registro di allenamento
- timer
- notifiche dello smartphone
- frequenza cardiaca in tempo reale
- livello di saturazione dell’ossigeno
- risorse, in % da 0 a 100 con indicazione del livello di condizione
- orari alba e tramonto
- meteo (condizioni e temperatura)
- attività giornaliera: passi e calorie bruciate durante attività sportiva
- quota altimetrica
- sonno, con indicazione delle ore dormite nelle 7 notti precedenti
- bussola
- gestione della riproduzione della musica da smartphone (non c’è possibilità di salvare o riprodurre musica direttamente dallo smartwatch)
- mappa
- HRV di recupero
- livello di recupero dall’allenamento o TSB (Training Stress Balance)
- livello di progressi nell’allenamento o CTL (Chronic Training Load)
- livello di intensità dell’allenamento
I widget forniscono non solo una serie di informazioni base legate al meteo, all’allenamento e al contesto ambientale ma offrono informazioni sulla nostra condizione fisica del momento riparametrata su quello che lo smartwatch elabora, con i propri algoritmi, partendo dai dati registrati nei giorni precedenti. Questo lascia capire come sia indispensabile, non solo con Suunto Race ma con un po’ tutti gli smartwatch più recenti, indossare tutto il giorno lo smartwatch al polso così che sia in grado di monitorare la nostra condizione fisica costantemente tenendo conto di tutto quello che viene fatto nella nostra giornata.
Premendo il pulsante inferiore si ha accesso rapido al pannello di controllo, dal quale abilitare o disabilitare alcune modalità di funzionamento dello smartwatch come la sveglia, la modalità non disturbare o la torcia. Quest’ultima è ottenuta non con un LED dedicato ma impostando di bianco lo schermo alla massima luminosità: il risultato finale è discreto, abbastanza intenso per illuminare oggetti vicini ma non intenso come quello di un LED dedicato integrato nella cassa.
Premendo il pulsante superiore si ha accesso alle modalità sportive: selezionandone una si entra nel menu specifico, dal quale procedere con una configurazione personalizzata qualora non si voglia sfruttare quella di default.
La quantità di sport che possono essere selezionati di default va oltre qualsiasi immaginazione: l’elenco è lo stesso di Suunto Vertical e contiene attività delle quali il 99% degli appassionati non ha forse mai sentito il nome prima d’ora.
aerobica pattinaggio a rotelle cross training corsa con percorso bicicletta escursionismo trail running di base trail running montagna nuoto in piscin camminata mountain bike pesistica tapis roulant ciclismo indoor nuoto in acque perte allenamento in circuito corsa di base padel tennis badminton ping pong racquetball squash floorball bowling cricket standup paddling (SUP) kitesurf/kite mermaiding |
triathlon gara trekking alpinismo yoga/pilates corsa trail running bicicletta mountain bike gravel biking ciclismo indoor pattinaggio a rotelle triathlon corsa ad ostacoli sport dei motori snorkeling basket calcio hockey su ghiaccio pallavolo football americano softball cheerleading baseball pallamano rugby frisbee pallamano rugby frisbee |
orienteering atletica leggera arti marziali boxe ellittica danza ginnastica canottaggio indoot stretching kettlebell arrampicata equitazone camminata nordica parapendio pesca caccia sci alpino snowboard sci di fondo pattinaggio su ghiaccio sci alpinismo telemark snowshoeing (ciaspolata) vela kayak canottaggio surf canoa windsurf |
Per ogni attività è possibile abbinare sino a 2 schermate supplementari delle mini App Suunto Plus che l’azienda mette a disposizione: per le attività di corsa sono presenti schermate per il consumo calorico, il dislivello, il ghost runner, indicazione dei loop come andatura, potenza e velocità e molto altro.
L’approccio di Suunto basato sulle App Suunto Plus è interessante ma a mio avviso superato: gli smartwatch concorrenti tendono a integrare tutte queste funzionalità specifiche all’interno dei propri prodotti, lasciando la possibilità o meno di visualizzarne i dati a seconda delle preferenze personali. Il vero limite a mio avviso è dato dalla possibilità di abbinarne solo due per ciascuna modalità sportiva: in alcuni casi non ne si sente la necessità, in altri si apprezzerebbe la presenza di un loro maggior numero.
Una volta completata un’attività sportiva viene fornito un riepilogo di sintesi di quello che è stato il nostro allenamento. Prendendo come riferimento una sessione di corsa all’aperto avremo indicazione della distanza, del tempo intercorso, del passo medio e del dettaglio di ogni passaggio chilometrico o di ogni lap. Vengono anche riportati in testo e formato grafico la frequenza cardiaca, la mappa altimetrica e la potenza generata durante la corsa (il sensore di potenza è integrato nell’orologio e non richiede l’abbinamento con una fascia cardio).
In Suunto Vertical avevo criticato la fruizione dell’interfaccia utente, in quanto con la versione di firmware disponibile al momento del test si sperimentava molta latenza, con rallentamenti piuttosto fastidiosi nel passaggio da una schermata alla successiva. Suunto Race non presenta questo tipo di problema, che ritengo sia stato nel frattempo corretto in Suunto Vertical con un aggiornamento del firmware.
Non manca infine una indicazione della nostra condizione fisica al risveglio, il morning report: fornisce informazioni sull’HRV, sulla durata e la qualità del sonno ed è una buona finestra su cosa possiamo attenderci, per quanto riguarda la nostra condizione fisica, per la giornata da poco iniziata.
Autonomia: pur con AMOLED rimane molto valida
L’autonomia di funzionamento di Suunto Race è complessivamente molto valida. La mia esperienza sul campo mi ha portato a richiedere una ricarica delle batterie indicativamente 1 volta alla settimana, indossando l’orologio 24 ore su 24 e svolgendo una sessione di allenamento al giorno da circa 1 ora di durata in media.
Ho caricato Suunto Race un lunedì a inizio settimana, arrivando ad un’autonomia residua del 56% al sabato mattina dopo averlo sempre indossato per il monitoraggio dell’attività fisica in modo costante, totalizzando circa 7 ore di attività di corsa all’aperto con GPS e lettura del battito cardiaco con sensore ottico attivi.
Per dare un dato di confronto, questa percentuale di batteria residua è solo di pochi punti percentuali inferiore a quella registrata da Garmin Fenix 7X Pro che ho indossato contemporaneamente sull’altro braccio: quest’ultimo è un orologio che non utilizza uno schermo Amoled e che vanta un’autonomia di funzionamento con batteria molto elevata, arricchita per giunta dalla funzionalità di ricarica solare integrata.
In sintesi, Suunto Race conferma le ottime qualità in termini di autonomia di funzionamento già evidenziate con Suunto Vertical negli scorsi mesi. L’integrazione di uno schermo AMOLED non sembra aver cambiato in modo evidente lo scenario: questo è un orologio che permette di allenarsi per svariati giorni senza doversi preoccupare di gestire la ricarica, o di completare una gara di lunga distanza registrandone tutto lo svolgimento senza interruzioni.
Sensore ottico: non ci siamo ancora
Nel corso della nostra analisi dello smartwatch Suunto Vertical, pubblicata a questo indirizzo, il comportamento del sensore di battito cardiaco si era rivelato essere tutt’altro che ideale. Rispetto a quanto rilevato con la fascia cardio da petto la misurazione da polso evidenziata era erratica, al punto da non essere attendibile nella stragrande maggioranza dei casi.
Purtroppo lo scenario non è cambiato con Suunto Race, che del resto con Vertical condivide tutta la struttura del sensore ottico. Le misurazioni rilevate non sono praticamente mai state allineate a quelle della fascia cardio, con un comportamento erratico atipico e poco prevedibile nonostante abbia curato con la massima attenzione il posizionamento al polso e abbia sempre stretto in modo più che adeguato il cinturino così da assicurare la miglior trasmissione.
Un primo esempio è l’andamento in questa uscita di corsa lenta di 18km; nei primi 11km il comportamento di sensore ottico e fascia cardio è molto simile, con alcune variazioni che però non vanno ad inficiare la media complessiva, mentre nella parte finale dell’allenamento la rilevazione del sensore ottico parte per la tangente con valori di battiti al minuto superiori di 30 e più rispetto a quelli della fascia da petto.
In questa seconda sessione di allenamento, un’uscita di 23,5km con alcune soste per attraversamenti pedonali nella seconda metà, quanto riportato da Suunto Race è sempre stato ben lontano dalla fascia da petto. Se quest’ultima ha mostrato un andamento lineare, con un lieve incremento frutto dell’aumentare della percorrenza e di una lieve accelerazione nel passo al km, il sensore ottico di Suunto Race non è di fatto mai andato a combaciare con la fascia da petto evidenziando un comportamento a dir poco erratico.
Ho registrato oltre 40 uscite di corsa comparate tra Suunto Race e fascia cardio da petto: nel 90% di queste ci sono stati problemi molto evidenti di attendibilità dei dati, tanto con attività di corsa lenta e rigeneranti come con lavori più strutturati quali medi, ripetute e fartlek. Non c’è un pattern ben definito: la variabilità è quasi sempre casuale e si può presentare dall’inizio dell’attività o durante il suo svolgimento.
Rimando al mio profilo Strava, accessibile a questo indirizzo, per i dati registrati con la fascia cardio da petto Garmin e a quello Redazione The Running Club (accessibile a questo indirizzo), al quale sono associate le attività registrate con Suunto Race prendendo i dati nel periodo dal 7 novembre al 17 dicembre 2023.
Dove invece non ci sono problemi nella rilevazione è nel sensore di potenza integrato, che mostra un comportamento speculare a quello dello smartwatch Garmin Fenix 7X Pro preso quale riferimento. Ricordiamo come le varie aziende produttrici di smartwatch utilizzano differenti algoritmi per il calcolo della potenza durante la corsa: i dati assoluti non sono quindi confrontabili tra orologi diversi ma il confronto relativo è invece possibile.
Anche in questo caso l’andamento tra i due dispositivi è simile, con Suunto Race che in realtà mostra un andamento più lineare e smussato da eventuali picchi di rilevazione rispetto a Garmin Fenix 7X Pro.
Per quanto riguarda la precisione del segnale GPS non ci sono note particolari da rilevare: la differenza di lettura della distanza rispetto allo smartwatch preso quale riferimento è sempre stata ampiamente entro il margine di errore tipico di questi prodotti, a volte per eccesso ed altre per difetto. Suunto Race integra un sensore GPS multiband/dual-frequency così come gli smartwatch di ultima generazione, in grado di assicurare una precisione molto elevata anche in contesti ambientali critici.
App Suunto: non solo allenamenti
La APP Suunto raccoglie in modo chiaro e intuitivo tutte le informazioni elaborate dallo smartwatch Race sia durante le attività sportive, sia nell’utilizzo quotidiano. Entrando all’interno di ogni attività sportiva è possibile visualizzare i tipici dettagli specifici, con indicazione chiara oltre che della mappa del passo medio, della frequenza cardiaca e del dislivello: tutto quello che in genere troviamo indicato al termine di una attività con un po’ tutti gli smartwatch in commercio.
C’è però tutta la parte riguardante l’andamento fisico che permette di avere un quadro ancora più completo della nostra condizione, a patto di indossare il giorno tutto il giorno e durante il riposo notturno. In termini di analisi della nostra condizione fisica sono riportate in dettaglio le metriche legate al sonno, all’attività giornaliera (in termini di calorie e di passi), una stima della condizione fisica del periodo oltre all’analisi dell’attività sportiva divisa in base alla disciplina
Quella Suunto si conferma essere una piattaforma completa, che permette lato smartphone di avere un accesso pratico e agevole a tutte le metriche registrate durante l’utilizzo
Tutto bene, tranne il cardio ottico
Quando a giugno 2023 ho recensito Suunto Vertical mi ero trovato di fronte ad un prodotto di rottura per la gamma dell’azienda finlandese: un netto passo in avanti rispetto a quanto proposto in precedenza, pur se con alcuni limiti ben evidenti. In quel momento il software necessitava di un lavoro di affinamento che ne migliorasse considerevolmente la latenza di accesso ai menu e la risposta generale, mentre il comparto sensore ottico aveva rivelato un comportamento piuttosto deludente.
Suunto Race si pone su un piano leggermente differente rispetto a Suunto Vertical, in quanto è uno smartwatch pensato maggiormente per chi corre su strada. Volendo fare un paragone se Suunto Vertical è l’alternativa alla gamma Fenix di Garmin, Suunto Race lo è per quella Garmin Forerunner.
Ritroviamo in Suunto Race le ottime qualità in termini di costruzione già viste in Suunto Vertical: è uno smartwatch oggettivamente bello da indossare al polso. Lo schermo AMOLED ne rappresenta il punto di forza, cosa che del resto abbiamo già visto nei più recenti modelli della gamma Forerunner di Garmin. Molto valido anche il prezzo, pari a 449€ nella versione standard che sale a 549€ per quella Titanium: il concorrente diretto Garmin Forerunner 965 viene proposto ad un listino ufficiale di 649,99€.
Purtroppo Suunto Race mutua dal modello Vertical il comportamento erratico del sensore cardio ottico: la mia esperienza è stata complessivamente deludente, con una risposta troppo spesso erratica. Se cercate un orologio preciso durante l’attività sportiva con la rilevazione cardio ottica da polso è bene guardare altrove o indossare una fascia da petto.
Sarà possibile migliorare la situazione con aggiornamenti del firmware? Non vedo questa come più che una speranza ed è un vero peccato, perché per quanto riguarda tutto il resto si tratta di un prodotto di fascia alta estremamente completo e con una interfaccia software ricca, in grado di tracciare al meglio non solo le uscite di corsa ma anche monitorare la condizione fisica nel corso di tutta la giornata.