Qualche giorno fa, in questo articolo, ho anticipato che correrò la Maratona di Milano il prossimo 6 aprile utilizzando un paio di scarpe racing delle quali non posso, almeno per il momento, anticipare produttore e modello.
In questi ultimi giorni ho ricevuto le scarpe e ho iniziato ad utilizzarle in alcune uscite di allenamento, alternando ritmi vicini a quelli che credo saranno l’obiettivo in Maratona come sui più veloci delle ripetute. In questo articolo voglio lasciare alcune prime impressioni di queste scarpe, mantenendo ancora la sorpresa su quale modello si tratti e su quali ne siano le caratteristiche costruttive.
L’intersuola è decisamente abbondante e questa impressione si ha già osservando la scarpa senza indossarla: ovviamente le quote sono quelle legali, quindi siamo entro i 40mm di spessore complessivo nel tallone, ma la sensazione all’occhio è che di mescola ce ne sia addirittura di più.
Inserita all’interno dell’intersuola troviamo una piastra in carbonio che è anche visibile dalla parte inferiore della scarpa. Non ha una risposta eccessivamente rigida, con un connubio tra la sua relativa morbidezza e la consistenza dell’intersuola che non è invece iper morbida che fornisce un effetto combinato piuttosto piacevole nel complesso.
Non appena ho messo ai piedi la scarpa mi ha da subito colpito la calzata molto abbondante: c’è molto spazio sia in larghezza come in altezza, ben superiore a quanto in genere trovo con scarpe racing dotate di piastra in carbonio. Mi viene da pensare che potrei addirittura provare ad indossarne un paio di mezzo numero inferiore, così da avere una calzata ancora più fasciante, ma nel complesso questo non ha rappresentato un problema nella corsa.
L’allacciatura è nella norma, con una linguetta racing come deve essere per una scarpa di questo tipo e una buona protezione anche nella parte del tallone che rimane in ogni caso molto minimalista.
Ho potuto correre anche su superficie bagnata rilevando un buon grip complessivo: il battistrada ha una copertura in gomma dura in molti punti, lasciando immaginare che almeno questo componente non presenterà problemi in termini di durata nel tempo.
Ho trovato queste scarpe abbastanza confortevoli nel complesso, ovviamente tenendo conto del loro target di utilizzo che è quello degli allenamenti più veloci e delle gare. Il connubio tra piastra non troppo rigida e intersuola che è morbida e reattiva ma un briciolo meno “gommosa” come quella di alcune scarpe recentemente apparse in commercio assicura una buona comodità anche ai ritmi più elevati.
Indosserò queste scarpe alla Maratona di Milano e per certi versi sarà quasi un salto nel buio, non avendo il tempo materiale per utilizzarle in uscite di lungo. Poco male, sarà interessante sperimentarne direttamente sul campo il comportamento in funzione della recensione completa che pubblicheremo nei giorni successivi: questa volta, ovviamente, rivelando produttore e modello di questa scarpa misteriosa.