Si scrive Vomero, si pronuncia “maratona”. Si, perché la Nike Vomero, da quando è stata presentata per la prima volta nel 2006 nella versione Vomero+, è diventata l’icona Nike per quel che riguarda la preparazione dei quarantadue chilometri. Una scarpa da allenamento versatile e robusta, la più ammortizzata della linea dello swoosh, in grado di regalare comfort per tanti chilometri d’allenamento. Ma diventata anche compagna di gara di tanti runner amatori.
La versione 18 di questo iconico modello si presenta decisamente rinnovato, sia nei materiali che nella struttura. Nike ha deciso di renderla semplicemente la sua scarpa più ammortizzata di sempre, scalzando dal podio la tanto amata serie Invincible. Si, perché Vomero, insieme a Pegasus (con un’ammortizzazione più reattiva) e Structure (per chi necessita di un maggior supporto), compone la famiglia daily trainer di Nike, differenziandosi ognuna in tre modelli (icon, plus e premium) per offrire ad ogni runner la possibilità di scegliere la calzatura più adatta alla propria corsa e ai propri obiettivi. Nove nuove proposte (per ora abbiamo visto da vicino solo le tre versioni Pegasus) in grado di soddisfare ogni esigenza.
Questa non vuole essere una recensione della nuova Nike Vomero 18, ma solo un’anteprima che riassume le nostre prime impressioni in attesa di poterla testare secondo i protocolli previsti da The Running Club.
Nike Vomero 18: novità e caratteristiche tecniche
Il fulcro di Nike Vomero 18 è tutto nell’intersuola, completamente rinnovata rispetto alla versione 17. Non solo uno spessore maggiore di ben sette millimetri, ma anche una completa innovazione del mix di soluzioni nei materiali utilizzati, per offrire la più alta ammortizzazione nella storia della linea Vomero.
La prima rivoluzione tecnica è stata quella di eliminare i tradizionali cuscinetti Air Zoom (gli stessi che troviamo in Alphafly e nella nuovissima versione Premium di Pegasus) a favore di un’intersuola composta da due diverse schiume: un strato di ZoomX a tutta lunghezza, direttamente a contatto con il piede, e due aree in cui si concentra il ReactX nel tallone e nell’avampiede, per offrire un mix di ammortizzazione e reattività unica nel suo genere. Una soluzione studiata appositamente per quei runner che cercano un po’ di spinta per affrontare le lunghe distanze oltre ad avere una scarpa confortevole per l’uso quotidiano.
Sono 46 i millimetri di spessore nel tallone e 36 quelli in avampiede, per un drop classico di 10 mm per la daily trainer di Nike. Aumento che ha portato con sé un’inevitabile cambio anche nella linea della scarpa, caratterizzata da un rocker decisamente evidente, sia in avampiede che nella zona posteriore, per fornire una transizione fluida e il più naturale possibile dal tallone alla punta. Massima efficienza per un massimo ritorno di energia.

Il battistrada presenta il classico waffle di Nike, in gomma duratura, ma distribuito nella sola zona esterna del piede, sia anteriormente che posteriormente. In avampiede la parte centrale è, invece, composta da gomma più classica per favorire trazione flessibilità, mentre nel tallone, uno svaso permette di lasciare scoperta la mescola dell’intersuola a vista (soluzione che ricorda un po’ il disegno di Vaporfly).
La tomaia è in mesh ingegnerizzato, soffice ed elasticizzato, caratterizzata da zone con struttura differente per favorire una maggiore traspirabilità o un maggior supporto dove serve. La zona tallonare, ben imbottita, è caratterizzata da un un inserto riflettente e da un pull tab per favorire la calzata. Solo tre (nella zona più alta vicino al collo del piede) gli occhielli tradizionali per il passaggio dei lacci, sistema che sfrutta nella zona anteriore un sistema con cordino che ricorda i tradizionali wire frame dei vecchi modelli Nike.
Nike Vomero 18 è già disponibile a un costo di 150 euro (cerca le migliori offerte nella nostra sezione scarpe), costo in linea con quello delle classiche daily trainer, ma decisamente inferiore rispetto ai principali modelli concorrenti come Asics Gel-Nimbus 27 (200 euro) o Brooks Glycerin Max (200 euro).
Nike Vomero 18, prime impressioni d’uso
Con Nike Vomero 18 abbiamo subito corso qualche chilometro (guarda su Strava), appena indossate alla presentazione ufficiale di Nike, in una breve uscita tra le vie di Milano.

“La prima grande impressione che ho avuto è stata quella di un grande comfort – ha raccontato Dario Marchini (segui su Strava) – soprattutto nella zona tallonare, dove è concentrata la maggior parte di ZoomX. Durante il primo breve allenamento di gruppo che abbiamo fatto insieme a Nike, l’abbiamo provata anche su ritmi un po’ più veloci durante una sorta di staffetta a squadre e il comportamento di Vomero 18 nel momento in cui ho avuto la necessità di avere un po’ più di reattività in avampiede è stato di assecondare il ritmo, dando quello spunto in più che può servire a chi è solito utilizzare una scarpa unica per tutti gli allenamenti e necessità di un po’ di supporto anche per le sedute ad un passo un po’ più veloce”.
“Quello di stasera è stato un allenamento abbastanza breve, solo qualche chilometro – ha detto Paolo Corsini (segui su Strava) – ma sufficiente per farsi un’idea di quello che è diventata Nike Vomero con l’introduzione delle nuove tecnologie di questa diciottesima versione. Personalmente ho apprezzato molto la combinazione delle due mescola: lo ZoomX si sente parecchio, rendendo la scarpa morbida e confortevole, dando un feedback molto simile alle Pegasus in termini di stabilità e reattività, ma esasperato dalla maggior quantità di materiale utilizzato. Una versione decisamente comoda, anche grazie alla scelta dei materiali, all’imbottitura del collarino e soprattutto della linguetta, morbida e soffice, fissata internamente alla tomaia in modo da non muoversi durante la corsa e scivolare fastidiosamente di lato. Una scarpa pensata per corse lunghe e lente, pensiamo alla preparazione di una maratona, che permette anche a Nike di dare una valida alternativa alle maxi shoes già presenti sul mercato”.