Molti runner considerano “vera corsa” solo quella praticata su strada o in pista, al limite quella off-road sui sentieri di montagna. Correre sul tapis roulant, in palestra o in casa, è invece ritenuta quasi un’attività secondaria, spesso associata agli amanti del fitness e non al mondo della corsa vero e proprio.
Il treadmill ha vissuto un’impennata di successo qualche anno fa nel periodo Covid, quando correre per strada era diventato impossibile e solo i più fortunati possessori di tapis roulant avevano potuto continuare imperterriti i propri allenamenti. Moda durata decisamente poco e andata via via svanendo con il ritorno alla normalità. Ma sembra che possa riprendersi uno spazio decisamente più ampio.
Sta sempre più prendendo forma la proposta fatta da Sebastian Coe, presidente di World Athletics, ex mezzofondista britannico e candidato alla presidenza del Cio, di istituire un vero e proprio Campionato Mondiale di Corsa sul Tapis Roulant. Esistono già diversi Guinness World Record che hanno certificato primati su tutte le distanze di gara sul treadmill, dalla maratona alla 100 chilometri, dalla 6 ore alla 48 ore, ma nulla di ufficiale proveniente dalla federazione internazionale di atletica leggera.
Una scelta che andrebbe ad affiancare altre discipline indoor, come canottaggio o ciclismo, rendendo ufficiale anche la corsa su treadmill come una competizione vera a propria, coinvolgendo atleti che ogni giorno la utilizzano per mantenersi in forma o come strumento aggiuntivo nei propri programmi di allenamento.
“Credo che la corsa stia vivendo un momento di popolarità come mai era successo prima e dobbiamo provare a trarne vantaggio – ha dichiarato Sebastian Coe -. Una delle nostre priorità è l’innovazione e, lavorando in collaborazione con atleti e partner interessati, stiamo cercando di evolverci e cambiare implementando nuovi concetti, come appunto la corsa su tapis roulant”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore esecutivo di World Athletics, Jon Ridgeon, ex ostacolista e braccio destro di Sebastian Coe, che ha sottolineato i benefici degli possibili mondiali su tapis roulant. “Sono milioni le persone che ogni giorno vanno in palestra e corrono sul tapis roulant – ha detto -. Il nostro dovere è promuovere lo sport e parlare di ciò che piace alle gente. Dobbiamo portare il nostro sport dove ci sono persone che lo praticano e lo seguono. Che sia all’aperto, indoor, o virtuale tramite gli eSport o tapis roulant, poco importa. Lì dobbiamo arrivare”.
Un concetto già esplorato da altre discipline come il canottaggio, con la nascita del World Rowing, campionato che dal 2018 di svolge virtualmente su vogatori, o i Campionati Mondiali eSport di Ciclismo organizzati dall’UCI (l’Unione Ciclistica Internazionale) sfruttando i diversi simulatori virtuali 3D come Zwift e MyWhoosh.
eSports: nel 2027 arrivano i Giochi Olimpici
Sport e gioco che diventano realtà (virtuale). Non a caso, proprio di qualche giorno fa, la conferma del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) che a Riyadh, in Arabia Saudita, nel 2027 si terrà la prima edizione dei Giochi Olimpici eSports (Electronic Sports), appuntamento nel quale i migliori gamer del mondo si potranno sfidare su simulatori o in arene virtuali, in diverse discipline. E perché no, magari anche di corsa…