Parliamo spesso di scarpe illegali, ma altrettanto spesso non facciamo a caso a cosa questo possa comportare. E’ ormai risaputo e chiaro a tutti che sono considerate illegali tutte quelle calzature che hanno un’intersuola più alta di 40 mm, oltre magari a possedere una doppia o tripla piastra in fibra di carbonio, ma sono moltissimi i runner che continuano a indossarle anche in gara.
Come giustificato da molti brand produttori, tutte quelle scarpe che superano questi limiti non sono indicate come scarpe da competizione e dovrebbero essere utilizzate solo in allenamento. E’ vero che in gara nessun giudice andrà mai a controllare le scarpe indossate da un atleta amatore che arriva nelle retrovie, ma… è sempre bene non sfidare la sorte.
Quello che è successo, invece, all’ultramaratoneta Rajpaul Pannu, neo Campione USATF 2025 della 100 miglia su strada, che si è visto revocare il titolo appena conquistato dopo un controllo post-gara da parte dei giudici.
Raipal Pannu perde il titolo di campione di 100 miglia su strada per le scarpe illegali
Raipal Pannu ha tagliato il traguardo dopo 160 chilometri in 7h52’36” con ai piedi un paio di Hoka Skyward X, super trainer illegale (guarda qui la recensione completa), con piastra in fibra di carbonio e intersuola che sfiora i cinquanta millimetri di altezza: 48 mm nel tallone e 43 nell’avampiede, molto di più rispetto ai 40 mm consentiti dal regolamento internazionale di World Athletics e di USATF.
Panu, come si può leggere sui suoi canali social, ha dichiarato la sua buona fede e di non voler infrangere nessuna regola. “Non avrei mai immaginato che un paio di scarpe mi avrebbe messo in questa situazione. La cosa assurda è che non avevo mai corso con quelle scarpe fino alla settimana prima della gara. La mia impressione iniziale era che fossero scarpe troppo pesanti per essere considerate super scarpe. Ma, mi sono sembrate abbastanza strutturate per aiutarmi in quello che volevo fare: correre velocemente. Fino ad allora avevo sempre corso esclusivamente con le Rocket X2“.
“Avrei dovuto saperlo essendo un professionista? Si, e mi ritengo responsabile. Anche se in realtà non sono un runner a tempo pieno. Il mio lavoro principale è un altro. La cosa strana è lungo il percorso nessuno si è preoccupato dell’altezza delle mie scarpe. Nemmeno i giudici USATF. La segnalazione è stata fatta da qualcuno che stava seguendola gara in live streaming. Per questo ho deciso che cercherò di rendere più chiaro a tutti, compresi giudici e federazione, come gestire al meglio questi regolamenti”.
In tutte le gare più importanti, maratone comprese, gli atleti d’élite sono obbligati a far approvare le scarpe con cui correranno dai giudici di gara, cosa che però non è successa ai Campionati USATF 2025 di 100 miglia su strada. Regole volute da World Athletics e in vigore proprio per garantire un piano di parità tra tutti i partecipanti.
Gli organizzatori della gara, Aravaipa Running, hanno quindi dovuto annullare il risultato di Pannu e hanno proclamato vincitore il secondo arrivato, Cody Poskin.
“Riconosciamo che si sia trattato di una situazione spiacevole – hanno dichiarato – e riconosciamo l’incredibile prestazione di Rajpaul. Ma, in quanto evento del campionato nazionale USATF, ci impegniamo a rispettare gli standard stabiliti dal regolamento per garantire una competizione equa e coerente per tutti gli atleti”.