La gamma di scarpe da corsa Bondi di Hoka è ben nota tra gli appassionati per essere composta da modelli maxi, con intersuola molto spessa, progettate per rispondere primariamente alle necessità dei podisti dalla stazza più imponente. Negli ultimi anni abbiamo però visto che la diffusione delle maxi daily trainer, le calzature pensate per le corse di tutti i giorni, si sono adattate a tutte le tipologie di runner e non solo ai più pesanti.
Del resto una maxi daily trainer offre caratteristiche in termini di comfort, piacere di corsa e protezione sulle lunghe distanze che vengono apprezzate da tutti. L’utilizzo di mescole sempre più sofisticate, unitamente a una costruzione generale maggiormente improntata alla durata e alla resistenza, ma con un peso che tende progressivamente a scendere, ha reso scarpe come la Bondi accessibili anche ai podisti più minuti.
Ecco, quindi, la nuova Hoka Bondi 9, una scarpa che offre ancora più protezione grazie ad un’intersuola più spessa di 2 mm e a una nuova mescola di tipo supercritico che fornisce maggiore morbidezza e reattività rispetto al passato. L’equazione “Bondi = Scarpa per atleti pesanti” è decisamente cambiata con questa nuova edizione 9: una scarpa molto più democratica e che può offrire grande soddisfazione anche al podista meno imponente.
Ed è questo, in sintesi, il mio giudizio al termine dei canonici 150 chilometri della nostra recensione su strada: ho molto apprezzato la risposta di Hoka Bondi 9 nelle mie corse lente di tutti i giorni, nei lunghi in preparazione maratona e nei rigeneranti nonostante sia tutto tranne che un podista dalle dimensioni imponenti con i miei poco più di 60 chili di peso. Una scarpa che svolge il proprio ruolo di compagna per le corse di tutti i giorni molto bene, proteggendo e riposando, senza risultare pesante o ingombrante.
Battistrada: 8
Che le Bondi 9 siano pensate per assicurare una lunga percorrenza lo si vede subito a partire dal battistrada, composta da una struttura a blocchi di gomma dura che ricopre quasi completamente l’intersuola lasciata esposta solo nel canale centrale.
Il grip è stato sempre molto valido, sia su asfalto bagnato che su sterrato delle piste ciclabili. L’usura dopo 150 km di percorrenza è allineata a quella tipica per scarpe di questo tipo, quindi estremamente contenuta.
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Intersuola: 8
Tra le principali novità della versione 9 di Hoka Bondi dobbiamo segnalare l’intersuola, che cambia sia per composizione della mescola sia nelle quote.
Partiamo da queste ultime: Hoka dichiara ufficialmente il solo drop, pari a 5 mm, con un aumento dello spessore complessivo pari a 2 mm rispetto a quello di Bondi 8. Sul sito Hoka, è presente una pagina di confronto tra queste due versioni nella quale viene indicato uno spessore dell’intersuola pari a 43 mm nel tallone e 38 mm nell’avampiede per la versione da uomo, con quote di un millimetro inferiori per la declinazione da donna.
Cambia anche la mescola, che è sempre in EVA come da tradizione Hoka, ma che in Bondi 9 ha subito un processo di infusione di azoto (EVA Supercritical) che l’ha resa più morbida e reattiva di quanto non sia l’EVA più classica, continuando però a mantenere le caratteristiche di durabilità nel tempo.
Sempre presente il design rocker in avampiede, con un profilo piuttosto accentuato che, in abbinamento al drop ridotto di 5 mm, aiuta nella rullata e nel posizionarsi con una postura più rivolta all’anteriore.
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Tomaia: 8
La tomaia di Bondi 9 è in knit piuttosto strutturato, che già come prima impressione evidenzia una notevole solidità e resistenza all’abrasione. E’ un upper ben realizzato, dotato di alcuni punti di rinforzo nell’area del puntale, ma non eccessivamente traspirante: molto bene nei periodi più freddi dell’anno, ma da valutare quando le temperature saranno ben più elevate.
A dispetto delle dimensioni abbondanti da maxi daily trainer Hoka Bondi 9 non appare essere una scarpa ampia come calzata. Non ho avuto alcun problema con il mio classico numero, ma la calzata non è particolarmente abbondante. In ogni caso, è possibile optare per la versione con pianta larga, presente sia in versione maschile che femminile, per coloro che avessero necessità di una calzata più ambia o più comoda.
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Upper: 7,5
Molto bene i lacci, di buona fattura e con una struttura degli occhielli che ne facilita il posizionamento. Convince decisamente la zona del tallone, con una buona imbottitura che non risulta essere eccessiva e una struttura moderatamente rigida che non costringe o blocca eccessivamente la caviglia.
La linguetta è molto paffuta e comoda, con l’unico difetto di non essere fissata internamente ai lati della tomaia, richiedendo una certa attenzione quando viene posizionata affinché non si arricci lateralmente.
Peso: 8
Grazie all’utilizzo di una intersuola in EVA supercritica, nonostante ne sia aumentato lo spessore complessivo di 2mm, Hoka è stata in grado di ridurre il peso complessivo di Bondi 9 rispetto alla versione precedente. L’azienda dichiara ora un peso di meno di 300 grammi nel numero di riferimento US10, corrispondente al 44 2/3 in numerazione europea; nel mio numero US8 (41EU) ho rilevato un peso di 280 grammi.
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Si tratta di un valore leggermente inferiore ai 291 grammi delle Brooks Glycerin Max e identico a quello delle Asics Gel-Nimbus 27, due delle dirette concorrenti di Bondi 9 nel settore delle daily trainer maxi.
Comfort: 9
Uno dei motivi principali che porta all’acquisto di una daily trainer maxi è quello di garantirsi uscite nel massimo comfort. Scontato quindi dire che Bondi 9 sono scarpe molto comode e confortevoli in ogni uscita, grazie ad una intersuola molto abbondante che è però discretamente morbida e gradevole anche per chi pesa poco.
Le ho indossate in un lungo lento da 32 km senza avere alcun tipo di problema di particolare stanchezza muscolare e senza che i miei piedi fossero in qualche modo affaticati in modo eccessivo dalla distanza di corsa.
Lo stesso però può essere detto anche delle tante uscite di corsa lenta su percorrenze tra i 15 km e i 20k m, la base delle mie uscite quando non ho lavori di qualità in questo periodo, durante le quali Bondi 9 mi ha sempre garantito il comfort ricercato.
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Protezione: 8
Bondi 9 sono scarpe neutre, con un’altezza complessiva dell’intersuola da maxi e quindi tutt’altro che contenuta. La base molto ampia e la risposta dell’intersuola rendono questa scarpa una opzione interessante anche per quei podisti che soffrissero di una lieve iperpronazione, o che tendessero a iperpronare quando la distanza aumenta e la stanchezza si fa sentire maggiormente.
Se avete queste caratteristiche e siete alla ricerca di una maxi shoe molto ammortizzata Bondi 9 potrebbe quindi fare al caso vostro.
Durata massima stimata: 8
Al termine dei 150 km di questa recensione non sono emerse problematiche legate ad un’usura irregolare della scarpa. Partendo dal battistrada, la gomma sottostante è di fatto rimasta invariata rispetto alla prima uscita: trazione molto buona e qualche accenno di usura nei miei tipici punti di contatto sul terreno, assolutamente non tali da far pensare in un’usura prematura al aumentare della distanza.
La tomaia è molto resistente e ben rinforzata nei punti che portebbero essere maggiormente a rischio in termini di durata nel tempo.
L’intersuola è figlia di un processo supercritico ma è in EVA, materiale che a differenza di altre mescole tende a subire meno gli effetti del passare dei km mantenendo la propria risposta di fatto invariata.
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Difficile, alla luce di tutto questo, non pensare che le Bondi 9 possano arrivare a percorrenze elevate: prevedo almeno 800 km come media, senza che il loro comportamento complessivo tenda a venir influenzato negativamente dalla normale usura.
Rapporto qualità/prezzo: 7,5
Hoka propone Bondi 9 a un prezzo di 180 euro, costo inferiore di 20 euro rispetto ai 200 richiesti per le sue due concorrenti dirette, Brooks Glycerin Max e Asics Gel-Nimbus 27.
Rispetto ai 170 euro dell’ottava serie, nella nuova versione il prezzo è leggermente aumentato (10€) cifra che è giustificata dalle novità introdotte in termini di intersuola e più in generale dalle caratteristiche tecniche complessive di questa scarpa.
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Voto finale: 8
Nella gamma di scarpe Hoka per la strada la famiglia Bondi ha da sempre indicato i modelli più maxi, dotati di una intersuola spessa e preferiti per caratteristiche dai podisti più pesanti. Una classica scarpa per le corse lente e i rigeneranti, dalla quale non ci si attende reattività e che, anzi, è sempre apparsa un po’ eccessiva per i podisti più leggeri.
Con la nuova versione 9 Hoka è intervenuta in molti aspetti, rendendo Bondi una scarpa non solo più divertente e reattiva, ma anche maggiormente adatta a podisti di struttura e pesi differenti. L’utilizzo di una mescola in EVA supercritico non ha stravolto la risposta di questa scarpa ma l’ha di certo resa più moderna e gradevole: le uscite di lento sono ora più comode e si trova anche quel po’ di reattività che si apprezza sempre in una maxi daily trainer pensata per le uscite più lente.
Come si posiziona la nuova Bondi nel panorama delle maxi daily trainer? Il paragone diretto è con Brooks Glycerin Max e Asics Gel-Nimbus 27. Con questi modelli condivide l’alto spessore dell’intersuola, superiore ai 40 mm nel tallone: una costruzione che punta ad offrire massimo confort, ma allo stesso tempo anche un’intersuola in grado di fornire una buona reattività quando si voglia correre a ritmi un po’ più veloci.
Hoka Bondi 9 è una scarpa presentata sul mercato nel 2025, pensata per i podisti che si allenano su strada e sono alla ricerca di una calzatura per le corse di tutti i giorni. L'intersuola è in EVA ...
Posizionerei Bondi 9 come la proposta più classica tra queste, a contrapposizione con Brooks Glycerin Max che rappresenta la scarpa maxi daily trainer indubbiamente più innovativa al momento sul mercato. Altre proposte dello stesso segmento sono Puma Mgamax Nitro, Mizuno Wave Sky 8 e New Balance Fresh Foam X More v5.
Bondi 9 è una maxi daily trainer che è pensata per i podisti più massicci, ma che non è in alcun modo limitante per coloro che sono più leggeri. E’ una scarpa molto comoda, che aiuta a correre in modo rilassato e lasciando le gambe riposate al termine della nostra sessione: questo vale anche quando si affrontano uscite lunghe come per la preparazione di una maratona.
I ritmi di riferimento di utilizzo sono quelli della corsa lenta, ferma restando la possibilità di accelerare sulla corsa svelta sino ad avvicinarsi ai ritmi del medio ottenendo come risposta una buona reattività complessiva. Una scarpa adatta alle uscite di tutti i giorni e ai rigeneranti, con la quale si arriva anche a divertirsi aumentando un po’ il ritmo per quelle uscite di lento che vogliono essere svelte.
Hoka Bondi 9, infine, per la sua costruzione, è una calzatura pensata per durare a lungo e che viene venduta ad un prezzo non contenuto in assoluto, ma comunque inferiore a quello delle principali concorrenti dirette.