Tra i diversi modelli di scarpe Nike destinate alla corsa su strada la famiglia Zoom Fly identifica da sempre le intermedie, proposte destinate per gli allenamenti più veloci, da affiancare ad un paio di calzature racing specificamente dedicate alle gare. La gamma Zoom Fly si aggiunge, quindi, alle più veloci Alphafly e Vaporfly nella famiglia di proposte del brand dello swoosh.
Le diverse versioni di Zoom Fly (nome che, diversamente dalle sorelle maggiori, si scrive staccato) presentate fino alla 3 inclusa hanno rappresentato un’ottima alternativa alle poche scarpe racing in carbonio presenti sul mercato. In quegli anni (2017-2019) erano infatti ancora poche le calzature da gara con piastra in carbonio, cosa che ha reso le Zoom Fly una scelta per molti podisti che ricercavano una scarpa adatta tanto ad allenamenti quanto alle gare bilanciando un costo d’acquisto non proibitivo.
Anche nelle versioni 4 e 5 di Zoom Fly è stata mantenuta la piastra in fibra di carbonio, ma abbinata ad un’intersuola un po’ più dura e meno reattiva rispetto a quella dei modelli racing e per questo meno apprezzata soprattutto nelle lunghe distanze.
Con Zoom Fly 6 Nike ha però scelto di cambiare in modo molto marcato il proprio approccio, sviluppando una scarpa intermedia che, finalmente, incarna quelle caratteristiche di risposta e reattività che troviamo presenti, a un livello superiore, anche nelle proposte racing delle famiglie Vaporfly e Alphafly. Classica piastra in carbonio, abbinata ad una mescola a doppia densità con una costruzione superiore che può essere tranquillamente utilizzata anche in gara, anche grazie al suo peso contenuto. Analizziamole più nel dettaglio…
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Battistrada: 8
Il battistrada è presente nelle zone di contatto lasciando scoperta l’intersuola nella zona centrale del piede. E’ davvero ben fatto con numerosi tacchetti nell’avampiede che garantiscono un ottimo grip in tutte le condizioni e su tutti i terreni.
Il consumo è stato insignificante anche dopo 160km, cosa che fa ben sperare per la durata della scarpa su percorrenze molto più elevate.
Intersuola: 7,5
Uno dei cambiamenti più importanti introdotti con Zoom Fly 6 riguarda proprio l’intersuola: già nella versione 5 era in ZoomX ma si trattava praticamente di una composizione che ricordava un truciolato incollato. Il risultato era quello di avere una scarpa molto poco reattiva, con un peso importante e soprattutto variabile, , tra sinistra e destra, anche nello stesso paio di scarpe.
In Zoom Fly 6 lo scenario cambia: troviamo un connubio tra ZoomX nella parte inferiore e SR-02 in quella superiore, mescole inframezzate dalla classica piastra in fibra di carbonio Flyplate.
Le quote sono di 42mm nel tallone (quindi comunque una scarpa teoricamente “illegale” per le gare) e 34mm in avampiede, per un drop pari a 8mm.
La sensazione è che questa declinazione di ZoomX sia di buona qualità, con una risposta decisamente preferibile a quanto sperimentato con Zoom Fly 5, ma non al livello di quanto offerto dalle scarpe racing di Nike delle famiglie Vaporfly e Alphafly.
Da notare il grande buco scanalato presente a metà intersuola, inserito per risparmiare peso: la sua conformazione è però tale da impedire che sassi si possano incastrare anche correndo su sterrato.
Tomaia: 7,5
La tomaia è in Woven Mesh, cambiato rispetto al modello precedente, ma non stravolto nel complesso. Ha un doppio strato abbastanza areato, utile per i climi più caldi. La struttura è molto solida e avvolge il piede coccolandolo, con numerosi rinforzi che strizzano l’occhio alla durabilità ma che non la rendono particolarmente racing.
Si tratta di una scelta di compromesso, corretta per questo tipo di scarpa, una intermedia per gli allenamenti veloci che però deve anche garantire durata nel tempo.
Upper: 7,5
L’upper è la parte della scarpa che ho maggiormente apprezzato. La zona del tallone è stata modificata rispetto al modello precedente, allungandola così da favorire l’inserimento del piede e non fare sfregare il tendine d’Achille. L’area è molto ben imbottita sia posteriormente che sui lati, assicurando un buon comfort.
La linguetta è dichiaratamente racing per costruzione: durante l’utilizzo non si è mai arricciata ne spostata e anche allacciando le scarpe strette non creano fastidi al collo del piede. Da migliorare invece i lacci, che sono molto basilari e in questo ben diversi da quanto Nike fornisce con i propri modelli racing. Sono molto fini e non permettono a mio avviso di ottenere una allacciatura ottimale.
Peso: 6,5
Zoom Fly 6 hanno fatto segnare un peso di 228 grammi nella taglia US8 (EU41), un valore allineato a quello delle scarpe intermedie di questa categoria e molto buono tenendo conto della grande quantità di mescola presente.
La sensazione è che il peso addizionale sia dato dalla tomaia molto strutturata, che come detto riesce ad essere un ideale compromesso tra costruzione e durabilità in una scarpa intermedia come questa.
Comfort: 5,5
L’idea iniziale di utilizzo di queste scarpe era per la preparazione delle maratone, come scarpa per i lunghissimi, anche qualificati, e per i lavori settimanali più lunghi e impegnativi: una scarpa quindi con la quale potersi allenare velocemente anche su distanze di diversi chilometri.
All’atto pratico la scarpa si è rivelata comoda anche nelle corse lente di tutti i giorni, ma solo fino all’ora di utilizzo, superata la quale è capitato spesso che il piede si informicolasse rendendo le corse più lunghe tediose.
Altro problema riscontrato, a causa dell’avampiede abbastanza ingombrante, è stato che durante le corse quotidiane mi sia colpito più volte l’interno della caviglia.
Parlando di calzata, il consiglio è quello di optare per mezzo numero in più rispetto al proprio abituale: come tutte le scarpe racing di Nike, infatti, anche queste Zoom Fly 6 risultano essere molto fascianti, strette e abbastanza corte.
Reattività: 7
La geometria della scarpa la rende una delle proposte più racing e interessanti tra le intermedie al momento attuale disponibili sul mercato. La forma a cucchiaio pronunciata della piastra la proietta in avanti. Rispetto ai modelli ai vertici, come la Under Armour Velociti Pro o la nostra premiata Hoka Mach X 2, ha però un appoggio più spostato verso il mesopiede e questo la rende meno estrema e più di facile da sfruttare per coloro che tendenzialmente corrono appoggiando di tallone.
La schiuma dell’intersuola ha fatto un passo in avanti rispetto al modello precedente, ma non è comunque tra le più veloci. Durante l’utilizzo è stata a dir poco particolare: su ripetute corse vicino ai 3 al chilometro si è comportata molto bene facendomi correre in spinta con poca fatica, mentre sulle corse più lunghe, come i medi a un ritmo ovviamente più lento, l’ho trovata abbastanza goffa e pesante.
Durata massima stimata: 8
Dopo una percorrenza di 160 chilometri accumulata in questo test la scarpa è praticamente intonsa sia nel battistrada che nella tomaia. Anche la sua reattività iniziale non è calata, mantenendo le stesse caratteristiche della prima uscita.
Si può quindi affermare che la scarpa possa durare anche più di 600km senza apprezzabili decadimenti nel comportamento di corsa e nella costruzione complessiva.
Rapporto qualità/prezzo: 7
Il prezzo ufficiale di lancio, 179,99 euro (ad oggi sceso di 10 euro), è un costo a metà strada tra quelle delle scarpe intermedie che abbiamo provato negli ultimi mesi (guarda qui le migliori offerte).
Essendo una scarpa che vanta sulla carta una durata piuttosto elevata per la categoria e che non è estrema come altre può rappresentare una valida proposta per coloro che ricercano una scarpa per gli allenamenti più veloci. Decisamente consigliata anche a chi volesse per la prima volta acquistare una scarpa con piastra in carbonio, da usare per tutte le occasioni nelle quali sia importante correre forte (anche in gara).
Voto finale: 7,2
Nike Zoom Fly 6 era sulla carta una scarpa più indicata per atleti (con appoggio neutro) leggeri e svelti: nell’uso si è rivelata più una scarpa per un amatore da 3 ore o più in maratona. E’ però una scarpa che si adatta anche agli atleti più pesanti, essendo molto rinforzata e caratterizzata da una certa stabilità per essere una intermedia.
Ho apprezzato il miglioramento nell’intersuola rispetto al modello precedente, sperando però fosse più confortevole nelle corse lunghe e soprattutto sui lenti di tutti i giorni. Faccio fatica a consigliarle per corse di lunga durata, ritenendole maggiormente indicate per tutte le tipologie di ripetute, sia corte che lunghe.
NikeZoom Fly 6
Nike Zoom Fly 6 è una scarpa veloce adatta a tutti gli allenamenti di qualità grazie un'intersuola molto reattiva in ZoomX. È caratterizzata da un'altezza al tallone di 42mm e di 34mm nell'avampied...
Nel complesso, una scarpa molto interessante per chi optasse per una rotazione con due sole scarpe dove Zoom Fly 6 può essere utilizzata per gli allenamenti più impegnativi e per le gare. Può essere una scelta caldamente consigliata anche per coloro che per la prima volta vogliono provare una scarpa con piastra in carbonio, in quanto le sue caratteristiche tecniche la rendono un modello veloce ma non estremo quanto a impostazione di corsa.