GTS è l’acronimo di “Go To Support” (è scritto anche a chiare lettere all’interno dell’intersuola), il sistema a GuideRails introdotto per primo da Brooks e oggi adottato anche da molti altri brand, per fornire l’aiuto ai runner che necessitano di supporto durante la corsa. Non un sistema invasivo di correzione di appoggio e postura, ma più un’assistenza per proteggere da un’eccessiva pronazione e possibili infortuni derivati da un non corretto allineamento del corpo durante l’attività. Una sorta di binario all’interno del quale il piede viene incanalato e che permette di controllarne meglio il movimento. Tecnologia alla base di alcuni modelli del brand americano e specifica per Adrenaline, arrivata alla sua ventiquattresima edizione, scarpa di Brooks dedicata proprio ai runner iperpronatori.
Proprio di Adreanline 24 andremo a parlare nello specifico, dopo averla indossata in due: io, runner neutro, per i canonici 150km per la nostra recensione e Filippo, runner iperpronatore.
Con Brooks Adrenaline 24 ho corso buona parte dei miei allenamenti autunnali, soprattutto uscite lente e variate, tutte comprese tra i 10 e i 21 chilometri. Mi hanno accompagnato anche sulle strade di Austin, in occasione del The Running Event, dove abbiamo potuto vedere tante novità che proprio Brooks presenterà nel corso del prossimo anno.
C’è una sensazione che ho avuto fin dalla prima uscita fatta con le Adrenaline GTS 24: una strana famigliarità, nonostante non le avessi mai indossate prima. Ma mi è bastato qualche chilometro per capire a cosa fosse dovuta. Adrenaline può essere considerata la versione più stabile di Ghost. Se di Glycerin, Brooks ha introdotto una versione GTS che rende lo stesso modello più protettivo, Adrenaline è il corrispettivo per Ghost. Motivo per il quale le valutazioni generali di questo modello di Adrenaline GTS 24 non si discosteranno molto da quelle delle Ghost 26, molto simili (se non uguali) in molte caratteristiche.
Battistrada: 8
Una delle proprietà migliori di tutti ultimi modelli Brooks è il battistrada. Non si smentisce in questo Adrenaline GTS 24 che presenta la stessa gomma RoadTack, realizzata con materiali riciclati, di ultima generazione. Sempre uno spessore di circa 5mm e un disegno leggermente alleggerito rispetto alla versione precedente, con un intaglio presente su quasi tutta la pianta del piede per diminuirne il peso. Da notare, il modulo inserito nella zona interna, per supportare al meglio il consumo eccessivo data dall’appoggio in iperpronazione.
Dopo 150km non ci sono di fatto segni di usura evidenti, neanche nelle zone di maggior contatto al suolo. Caratteristica che ne allungherà decisamente l’utilizzo, anche per i runner più pesanti. Il grip è nella norma, forse non eccelso nelle situazioni di bagnato.
Intersuola: 6
L’innovazione più grande apportata in Adrenaline GTS 24 è il cambio di mescola, passato all’ultima generazione di DNA Loft, la V3 (nitro-infusa), stessa schiuma presente in Ghost 16. Se nei primi modelli che l’hanno presentata la differenza si è subito sentita, con l’introduzione della nuova mescola DNA Tuned di Glycerin Max, in termini di morbidezza e reattività, il confronto è solo a perdere. Se però pensiamo a un modello al quale il DNA Loft V3 possa essere maggiormente adatto, probabilmente la Adrenaline GTS 24 è quello più corretto.
Nonostante non presenti le caratteristiche di risposta del DNA Tuned, a livello di protezione è forse più adatto alle necessità di un runner iperpronatore, fornendo quella fluidità di appoggio necessaria a supportare i GuideRails, soprattutto in quegli atleti che corrono appoggiando maggiormente di tallone e che pesano qualche chilo in più. GuideRails ben visibili nella zona mediale interna e in parte sul posteriore esterno, con un inserto un po’ più denso e più alto rispetto alla sola tradizionale intersuola.
Il drop, è un classico di Adrenaline (e Ghost): 12mm, per un’altezza al tallone di 35mm e 23mm in avampiede.
Tomaia: 6
La tomaia è la stessa di Ghost 16 in Air Mesh ingegnerizzato, traspirante, non troppo leggera e ben strutturata. Unico rinforzo nella zona mediale: esternamente con il logo Brooks gommato e spesso, internamente con una struttura che dal tallone si estende seguendo l’inserto GuideRails.
Da segnalare la disponibilità di una versione Weatherized (quella provata da Filippo), che presenta una tomaia con trattamento idrorepellente a lunga durata per riparare il piede dall’acqua e dalla pioggia e che garantisce allo stesso tempo anche la gestione delle temperatura. Oltre all’inserimento di alcune aree rifrangenti che contribuiscono ad una migliore visibilità al buio.
Upper: 6
Come in Ghost 16 nulla di particolare. Una scarpa molto tradizionale nella sua essenza e anche gli elementi che la compongono.
Le stringhe sono semplici, leggermente arrotondate. Le ho appositamente utilizzate senza doppio nodo e non si sono mai smollate. La zona delle asole è rinforzata con un tessuto scamosciato.
La linguetta è imbottita e cucita alla tomaia sono nella zona anteriore, alla base del collo del piede. Presenta due piccole asole in cordino nelle quali far passare le stringhe che la tengono ben salda al collo del piede senza farla muovere.
La conchiglia posteriore, invece, è decisamente rigida, sia lateralmente che posteriormente, con un doppio rinforzo e la classica zona imbottita a contatto con il piede.
Peso: 5,5
Brooks Adrenaline GTS 24 pesa 307 grammi nel mio numero US10,5 (283 grammi il peso dichiarato da Brooks nella taglia di riferimento). Un peso abbastanza alto, circa trenta grammi in più di Ghost 16, giustificati dall’utilizzo di più mescola dovuta all’aggiunta del sistema GuideRails.
Comfort: 6
Anche per quel che riguarda la comodità Adrenaline GTS 24 è nelle norma. La calzata è esattamente la stessa di Ghost 16. L’impronta è ampia, la rullata fluida. Il piede rimane più libero di muoversi nella parte anteriore, mentre il tallone viene ben bloccato da conchiglia e rialzo dell’intersuola.
Probabilmente l’ammortizzazione del DNA Loft V3 viene percepito maggiormente da coloro che prediligono un appoggio di tallone e pesano qualche chilo in più. Mentre per chi corre spostato su mesopiede e avampiede la sensazione all’impatto è più rigida e piatta.
Protezione: 7
L’intervento del GuideRails è la prima sensazione che si percepisce in corsa appena indossate le Adrenaline GTS 24. Ho dovuto aspettare qualche uscita prima di abituarmi, poi tutto è stato più naturale.
Rispetto ad altri modelli stabili non ho sentito un intervento netto sul piede, ma più una guida nell’appoggio, a livello della caviglia, e soprattutto del ginocchio, e in modo molto più evidente sulla gamba destra, quella che tende a cedere maggiormente verso l’interno durante la fase di rullata.
Le caratteristiche della scarpa poi fanno il resto: la rigidità della conchiglia tallonare, l’ampia impronta anteriore, l’alto drop, sono tutti particolari che lavorano sinergicamente per una migliore esperienza di corsa, soprattutto per quei runner più in difficoltà, magari con qualche chilo in più, che cercano una scarpa capace di aiutarli nelle uscite quotidiane a ritmi anche molto bassi.
Durata massima stimata: 8
Una cosa sulla quale non si può certo recriminare è la durata delle Brooks Adrenaline GTS 24, modello che, come la Ghost 16, fa di robustezza e affidabilità i suoi punti di forza. Il battistrada sembra poter durare all’infinito e la mescola in DNA Loft V3, ormai una certezza per Brooks, è in grado di fornire una risposta sempre molto efficiente anche dopo tanti chilometri percorsi. 700 o 800 chilometri di vita non sono certo un’utopia per questo modello, che con atleti più leggeri e veloci potrebbe anche prolungare la sua durata verso i mille senza alcun problema.
Rapporto qualità/prezzo: 6,5
Il prezzo di lancio Brooks Adrenaline GTS 24 è lo stesso di Ghost 16, 150 euro, anche se si può già trovare scontata (guarda nella nostra sezione scarpe le ultime offerte). Un costo in linea con le daily trainer dello stesso segmento e che, in base alla durata stimata, permette di avere un buon rapporto euro/chilometro.
Voto finale: 6,5
Brooks Adrenaline GTS 24 è la tipica daily trainer stabile. In quest’ultima versione Brooks ne ha migliorato decisamente ammortizzazione e risposta dotandola di una nuova intersuola in DNA Flash V3 più leggera e performante ottenuta grazie a un sistema di nitro-infusione.
La caratteristica primaria che la differenzia dagli altri modelli stabili è la presenza dei caratteristici GuideRails di Brooks, in grado di aiutare a mantenere un corretto allineamento del corpo, riducendo i movimenti articolari eccessivi e offrendo un supporto ottimale per ginocchia e caviglie, senza risultare invasivo.
BrooksAdrenaline GTS 24
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Possiamo considerare Adrenaline GTS 24 la sorella stabile della Ghost 16, come lei modello capace di donare sicurezza e affidabilità a chi le indossa. Non certo una calzatura con la quale cercare performance incredibili, ma adatta per chi corre a ritmi blandi, intorno ai 5 minuti al chilometro o più lenti. Una scarpa che si presta come scelta tuttofare per chi tradizionalmente non adotta una rotazione ma corre con un solo modello di scarpe, o come scarpa da lento rigenerante per quei runner più veloci che cercano una scarpa che possa far riposare le gambe e recuperare gli affaticamenti (anche grazie ai 12mm di drop).
La nuova versione Weatherized (a soli 10 euro in più) la rende inoltre perfetta per la stagione autunno-invernale per mantenere sempre i piedi asciutti, senza perdere in traspirabilità.