La maratona di Firenze era l’obiettivo finale della stagione di Andrea. Ultima gara dopo una lunga preparazione suddivisa a tappe, con prove intermedie ai Campionati Italiani Individuali Assoluti di 10km su strada di Arezzo ai Campionati Italiani Individuali Assoluti di mezza maratona di Civitanova Marche. Una preparazione diversa da quella a cui è sempre stato abituato, senza un periodo specifico di carico in estate, organizzata in due minicicli di sei settimane l’uno, con l’obiettivo di correre forte nella prima parte e allungare il chilometraggio verso la maratona nella seconda.
Periodo non troppo fortunato segnato da qualche piccolo intoppo che ha rallentato tutta la preparazione. Problemi di stomaco, influenza, il viaggio ad Austin per il The Running Event… condizioni non ideali che hanno rallentato un po’ i ritmi, ma che comunque non hanno intaccato la prestazione negli allenamenti più lunghi.
Il risultato finale ha rispecchiato un po’ le incertezze del pre-gara: 2 ore e 37 minuti e 36ma posizione in classica.
“Speravo di fare una gara dignitosa intorno alle 2 ore e 22 minuti, il mio personale – ha dichiarato Andrea Soffientini a caldo subito dopo la gara -. Fino a circa il ventiquattresimo chilometro la gara stava procedendo abbastanza bene, poi ho iniziato ad accusare la stanchezza e dal ventottesimo ho dovuto lottare con i crampi. Purtroppo, come già detto, la preparazione non è andata proprio come avrei voluto, ma ho cercato di onorare la maratona di Firenze non ritirandomi e arrivando fino al traguardo. Nelle prossime settimane cercherò di recuperare al meglio, anche perché mi aspettano ancora altri 42 chilometri da pacer alla maratona di Reggio Emilia“.
Pre-maratona: i consigli di Andrea Soffientini per l’integrazione
Da Firenze, Andrea, però, è tornato anche con qualche consiglio per le prossime maratone. Come già iniziato ai Campionati Italiani di mezza maratona, qualche suggerimento riguardante l’integrazione.
“Fortunatamente, quando corro in Italia (e motivo per il quale cerco di non correre troppo all’estero non avendo lo stesso privilegio) ho lo status da top runner – spiega Andrea – che mi consente di far posizionare sul percorso le borracce con sali e integratori ogni cinque chilometri. In più, con me, nelle tasche interne dei pantaloncini, porto due altre bustine di carbo-gel, con sodio, per la prevenzione dei crampi, più un altro gel con caffeina (che serve a velocizzare l’assunzione degli zuccheri da parte del corpo, ndr) per il trentacinquesimo chilometro. Integrazione che ho provato già in altre gare e testato in parte anche in allenamento. Anche a colazione nessun esperimento: barretta ricca di carboidrati con caffè americano e una gelatina 40 minuti prima della gara“.
L’integrazione pre-gara per il runner amatore
Ma come deve organizzare l’integrazione un runner amatore che non ha gli stessi privilegi di un atleta d’élite e sul percorso trova solamente acqua e solo in casi fortuiti sali minerali offerti dall’organizzazione? Lo schema non si allontana molto da quello di Andrea.
La prima cosa da fare è testare tutto in allenamento. In gara non va mai improvvisato nulla. Provare sia la tipologia di gel o integratore che si desidera assumere e le tempistiche per farlo. L’ideale (e anche la quantità dei gel in commercio è tarata nella giusta dose) è un gel ogni cinque chilometri, con l’accortezza di assumerlo qualche centinaio di metri prima del ristoro, dove poi è sempre bene diluirlo con un sorso d’acqua per velocizzarne l’assorbimento da parte del corpo.
Quanti gel? Dipende… dalle caratteristiche di ognuno, dal ritmo gara, dalla resistenza dello stomaco.
C’è chi inizia dal quinto chilometro, chi da metà gara. La cosa importante è provare la strategia in allenamento, magari sfruttando il lunghissimo e cercando di capire le reali esigenze di ognuno. E ricordandosi che le tasche dei pantaloncini non sono la borsetta di Mary Poppins…
Pre-maratona: i consigli di Andrea Soffientini su come vestirsi in gara e prima del via
Un altro punto critico della maratona è l’abbigliamento. Come vestirsi per la gara? Ma soprattutto, cosa indossare nei minuti precedenti il via?
“In gara non ho dubbi sull’abbigliamento da indossare: oltre alle scarpe che danno maggior sicurezza e apporto per la prestazione, calzoncini corti leggeri (con le tasche per i gel), canotta e calzini – suggerisce Andrea -. Fortunatamente, sempre per quanto detto prima, come top runner ho a disposizione uno spogliatoio in zona partenza in cui depositare la mia borsa e cambiarmi fino a pochi minuti dal via. Per cui nel pre-gara posso rimanere coperto fino all’ultimo e riscaldarmi con addosso una tuta, fino al momento di entrare in griglia”.
Lo stesso, naturalmente, non vale per i runner amatori che, in una giornata autunnale come quella che normalmente caratterizza la maratona di Firenze, devono fare i conti con temperature basse, che richiedono almeno un minimo di copertura prima del via.
L’abbigliamento del runner amatore in gara e pre-gara
Il primo suggerimento è quello di avere con se degli indumenti usa e getta. Vecchie maglie, felpe, tute, che possono essere indossate fino a pochi minuti dal via e poi gettati oltre le transenne. Normalmente le grandi organizzazioni poi raccolgono tutti questi indumenti per regalarli a chi ne ha più bisogno.
Un altra strategia è quella di utilizzare i sacchetti di cellophane, come quelli della spazzatura. Maratona di Firenze omaggia tutti gli iscritti di un sacchetto già intagliato da indossare nel pre-gara, ad esempio. L’unica pecca, in questo caso, è per le gambe, che rimangono scoperte e in balia del freddo. Per ovviare a questo inconveniente, un’alternativa sono le tute da imbianchino, con tanto di cappuccio, in tessuto-non-tessuto, a figura intera, comode e calde il giusto.
Per quanto riguarda invece l’abbigliamento da gara, la cosa è abbastanza personale. Il consiglio è quello di non vestirsi troppo.
Anche in questo caso l’allenamento è il momento giusto per provare diversi tipi di soluzioni e scegliere quella più adatta alle proprie abitudini e al clima. Più un runner corre veloce e meno sentirà il freddo, rimanendo esposto e sulle gambe per minor tempo. Più un runner è lento, più dovrà pensare a coprirsi un po’ di più, ma sempre senza esagerare. Pantaloncini corti e maglia societaria sempre, quindi, e magari una maglia termica a maniche lunghe o corte con manicotti per i più freddolosi. Il resto è tutto un plus…