Partecipare almeno ad una delle sei World Marathon Majors è un po’ il sogno di ogni runner. Se fino a qualche anno fa era New York ad essere al primo posto tra le preferenze dei podisti di tutto il mondo, il (post) Covid e gli stratosferici risultati dei top runner hanno spostato in parte gli equilibri, rilanciando alcune delle sorelle “minori”, come Londra e Chicago, gare alla quali è sempre più difficile riuscire a trovare un pettorale per partecipare.
Non è da meno la Boston Marathon, la maratona più antica dell’era moderna, la cui prima edizione si è svolta nell’ormai lontano 1897. Con un percorso decisamente difficile e impegnativo, prende il via da Hopkinton, nel Massachusetts e si conclude nella città di Boston ed è caratterizzata, al trentaduesimo chilometro, da una salita, denominata Heartbreak Hill, la “collina spaccacuore”.
Nei giorni scorsi si sono chiude le iscrizioni per l’edizione 2025, alla quale prenderanno il via ben 30.000 runner, e in contemporanea gli organizzatori della Boston Athletic Association (BAA) hanno ufficializzato la modifica degli standard di qualificazione per l’edizione 2026 della maratona. Non si conosce ancora il numero esatto degli atleti che hanno visto rifiutata la propria iscrizione, nonostante tempi di qualifica entro gli standard, per la prossima edizione, ma già nel 2024 erano stati oltre 11mila.
Sì, perché per correre una Major sono possibili due diverse possibilità: o l’acquisto di un pacchetto viaggio (volo+hotel+pettorale) attraverso un’agenzia, che comprende anche il pettorale di gara; o l’iscrizione diretta alla manifestazione (solo pettorale), rispettando però gli standard di qualificazione (tempi minimi in maratona, in base alla fascia d’età del singolo runner). Visto, però, l’alto numero di richieste “regolari” nonostante la barriera in entrata data dal crono, Boston Marathon ha deciso di abbassare i tempi minimi necessari per potersi iscrivere singolarmente.
“Negli ultimi anni, la richiesta per partecipare alla maratona di Boston è sempre stata in continua crescita e gli atleti continuano a diventare sempre più veloci – ha dichiarato Jack Fleming, Presidente e Amministratore delegato della Boston Athletic Association – e sfortunatamente abbiamo dovuto respingere migliaia di corridori che avevano conseguito gli standard qualificazione. Per questo abbiamo deciso di abbassare ulteriormente i minimi, soprattutto per categorie più partecipate”.
Questi i nuovi standard per (provare a) iscriversi alla Boston Marathon 2026:
ETA’ | UOMINI | DONNE E NON BINARI |
---|---|---|
18-34 | 2 ore 55 min 00 sec | 3 ore 25 min 00 sec |
35-39 | 3 ore 00 min 00 sec | 3 ore 30 min 00 sec |
40-44 | 3 ore 05 min 00 sec | 3 ore 35 min 00 sec |
45-49 | 3 ore 15 min 00 sec | 3 ore 45 min 00 sec |
50-54 | 3 ore 20 min 00 sec | 3 ore 50 min 00 sec |
55-59 | 3 ore 30 min 00 sec | 4 ore 00 min 00 sec |
60-64 | 3 ore 50 min 00 sec | 4 ore 20 min 00 sec |
65-69 | 4 ore 05 min 00 sec | 4 ore 35 min 00 sec |
70-74 | 4 ore 20 min 00 sec | 4 ore 50 min 00 sec |
75-79 | 4 ore 35 min 00 sec | 5 ore 05 min 00 sec |
80 e oltre | 4 ore 50 min 00 sec | 5 ore 20 min 00 sec |
Un taglio che fa seguito a quello già avvenuto nel 2019, con una riduzione di 5 minuti. Lo stesso avverrà per l’edizione 2026, nelle prime cinque fasce che vanno dai 18 ai 59 anni.
Da notare che i tempi da dichiarare sono comunque ancora più lenti rispetto ad altre Major, come New York, dove ad esempio la fascia degli uomini tra i 40 e i 44 anni deve dichiarare un crono inferiore alle 2h58′ (sette minuti in meno) o le donne tra i 35 e i 39 anni entro le 3h15′ (ben quindici minuti in meno).