Sarebbe dovuta terminare in questi giorni l’avventura del “Forrest Gump italiano”, Lucio Bazzana, 70 anni, che lo scorso giugno aveva dato vita a una nuova incredibile (e quasi impossibile) sfida: “ObiettivoDiecimila: un sogno di una corsa di tutta estate”. Un lungo viaggio durante il quale avrebbe dovuto correre per quattro mesi, 90km al giorno, lungo un anello di 519 metri, disegnato attorno al centro sportivo di Valtesse, vicino alla sua Bergamo, da ripetere 19.267 volte (e 427 metri) prima di tagliare il traguardo finale.
Un sogno che aveva già provato a realizzare dieci anni fa, quando di anni ne aveva sessanta, correndo in tondo sulla pista di Curno per 100 giorni di fila. In quell’occasione erano stati “solo” 8.260 i chilometri totali percorsi, ma avrebbe voluto fare di più. Così, dopo essersi lasciato alle spalle altre decine di sfide impossibili come la 1.000 miglia di Atene, i 49 “Passatori” e le 3 Spartathlon (246km) ci ha riprovato. Ma anche questo tentativo è andato a vuoto…
Il lungo viaggio di Lucio Bazzana si è interrotto lo scorso 19 luglio, pochi giorni prima del suo compleanno, quando è stato costretto a fermarsi dopo 49 giorni no-stop di corse e 4.048,627 chilometri, a causa di una doppia frattura da stress al piede destro.
Tanti i messaggi di incitamento e rammarico dei fans che ogni giorni passano a seguirlo, accompagnandolo nella sua avventura. “Peccato, ma è stato, per il quartiere, un periodo diverso, simpatico e coinvolgente, grazie”, “Forza mito, riprenditi, hai compiuto lo stesso una grande impresa, quattromila chilometri non sono per tutti, solo per le rocce come te, chapeau leggenda”, “Non fa niente guerriero, rimani un grande e te l’ho detto stamattina, sii orgoglioso di te stesso. Ogni tanto, alla sera, mi piaceva raggiungerti per sapere come andavi”, “Mi dispiace tanto. È stato un piacere conoscerti. Sei una persona speciale”, “Oggi ero venuta a cercarti e non mi sembrava vero non vederti volteggiare sul percorso. È stato bello conoscerti e condividere con te qualche chilometro. Ti auguro di riprenderti presto presto”, “Lucio la sua sfida l’ha vinta comunque, solo una frattura ha potuto fermarlo altrimenti avrebbe compiuto un impresa memorabile per un uomo della sua età. Sono sicuro che durante la riabilitazione avrà modo di pensare ad una nuova impresa, perché quelli come lui niente e nessuno li può fermare. Forza Lucio”.
“Alla prossima: mica finisce qua, vero?”, scrive qualcun altro. No, siamo sicuri che non finirà qua…