Quando si pensa alle super scarpe da gara con piastra in fibra di carbonio, la prima immagine che si ha è quella di una calzatura estrema, adatta solo ad atleti con appoggio perfetto e che corrano la maratona con tempi inferiori alle due ore e trenta. Modelli top di gamma, velocissimi e non adatti ai comuni amatori.
Con S/Lab Spectur, Salomon è rivolta invece ad una categoria di runner molto diversa, quelli che puntano ad un tempo in maratona di tre ore o superiore, offrendo una scarpa che sia adatta alle caratteristiche e necessità differenti. Una scelta che rientra nel progetto “The democratization of speed”, con il quale Salomon punta a proporre prodotti che siano in grado di rendere maggiormente democratico e aperto a sempre più utenti il processo di scelta di una scarpa, anche da gara.
S/Lab Spectur è una scarpa caratterizzata dalla presenza di una piastra in carbonio, affogata all’interno di un importante strato di intersuola composto da doppia mescola e con caratteristiche costruttive che strizzano l’occhio alle prestazioni più veloci, ma pensando alle necessità di chi, velocissimo, non è.
Ho testato le Salomon S/Lab Spectur per una settantina di chillometri a un ritmo attorno ai 4’30” al chilometro, per simulare al meglio il passo gara per cui è stata progettata, inserendo anche qualche progressione per simulare la spinta in gara.
Dato che dopo le prime uscite ho avuto la sensazione di avere ai piedi una scarpa più dura del previsto e non troppo reattiva, non in grado di aiutare più di tanto il podista amatore medio, ho voluto chiedere il contributo di Massimiliano Melegari, runner e amico che seguo nella sua programmazione da diversi anni, il candidato ideale, in base ai suoi ritmi di corsa, per una scarpa di questo tipo.
Battistrada: 6,5
Il battistrada è in Contagrip, stesso materiale che caratterizza le scarpe da trail running di Salomon, ma in questo caso con una conformazione più funzionale alla corsa su strada.
L’aderenza su pista bianca e asfalto è complessivamente valida, nonostante la maggior parte della gomma presente sia completamente liscia.
Intersuola: 5
La struttura di questa scarpa, come detto, prevede la presenza di una piastra in fibra di carbonio affogata tra due strati di intersuola con caratteristiche differenti. Quella inferiore, in EVA, è denominata EnergyFOAM ed è pensata per conferire maggiore stabilità, mentre la mescola superiore è in Peba con caratteristiche di maggiore morbidezza e reattività.
La piastra in carbonio, Energyblade, risulta essere abbastanza flessibile e si sviluppa dall’avampiede fino quasi al tallone, terminando con due alette che ne migliorano la stabilità complessiva. Le quote sono di 38,5mm nel tallone e 30,5mm nell’avampiede, per un drop complessivo di 8mm.
Come sensazioni di corsa, la morbidezza della piastra in carbonio contrasta la rigidità dell’intersuola che, pur se con una struttura a doppia mescola, non risulta così morbida e reattiva come dichiarato da Salomon e come ci si sarebbe aspettato.
Tomaia: 7
La tomaia è in mesh a singolo strato, caratterizzata da una buona vestibilità complessiva: è molto morbida al tatto e per questo risulta essere confortevole al piede.
Osservandola dall’esterno sembra molto fasciante e stretta, soprattutto nella zona dell’avampiede. Una volta indossata la scarpa, invece, la sensazione è esattamente contraria: il piede goda di buona libertà di movimento e anche le dita dei piedi hanno uno spazio più che adeguato per riuscire a spingere in modo funzionale.
Upper: 6,5
I lacci sono un po’ più lunghi della media, ma di fattura molto buona: si stringono facilmente e non hanno mai dato problemi di tenuta durante le corsa.
La linguetta è invece imbottita e quasi abbondante: la lunghezza è superiore alla media, caratteristica che potrebbe causare qualche problema di posizionamento durante l’allacciatura con la conseguenza di formare delle fastidiose pieghe sul collo del piede.
L’area del tallone, infine, è molto morbida e confortevole, risultando come uno dei migliori elementi di questa scarpa.
Da segnalare, la presenza anche di una soletta Ortholite, facilmente estraibile, anche se non si tratta di un modello particolarmente sofisticato ed ergonomico.
Peso: 6
Salomon dichiara per le S/Lab Spectur un peso di 235 grammi per la numerazione US9 da uomo, valore nella media rispetto a quello di altre intermedie con piastra in carbonio (o in altro materiale).
La sensazione durante la corsa è quella di avere ai piedi una scarpa comoda che non fa percepire il suo reale peso.
Ritorno di energia: 5
Il ritorno di energia non è il punto di forza di questa scarpa, che quando viene portata ai ritmi di riferimento di un podista che corre la maratona attorno alle tre ore (con un passo medio di 4’15” al chilometro) non fornisce quella sensazione di reattività e spinta che ci si sarebbe aspettato.
A ritmi più lenti, invece, la risposta è decisamente migliore, e probabilmente è il passo attorno ai 4’30” al chilometro quello in cui si ha la migliore risposta di questo particolare modello.
Comfort: 5
Anche il comfort non è un elemento di spicco per la S/Lab Spectur, che in termini di comfort patisce la costruzione a doppio strato dell’intersuola, con una percezione decisamente netta tra le due mescole in EVA e Peba.
In particolare è la zona dell’avampiede a patire maggiormente, con la mescola superiore in Peba che cede in maniera eccessiva facendo percepire in modo netto al metatarso la presenza e la rigidità della piastra, sostenuta dallo strato inferiore in EVA, maggiormente stabile. Fattore che non condiziona su distanze fino ai 20 chilometri o poco superiori, ma che può diventare invece un problema spingendosi su chilometraggi più vicini alla maratona.
SalomonS/Lab Spectur
Salomon S/Lab Spectur è una scarpa veloce adatta a tutti gli allenamenti di qualità che può essere utilizzata anche in gara, che presenta un'intersuola molto reattiva in Energy Foam. È caratterizz...
Durata massima stimata: 7
La costruzione complessiva è robusta, soprattutto considerando battistrada e struttura della tomaia. Facile quindi prevedere una durata complessiva allineata a modelli similari con piastra in carbonio. 500 è il chilometraggio minimo per la S/Lab Spectur, ma con possibilità di spingersi anche oltre.
Prezzo ufficiale: 7
Il prezzo ufficiale è di 220 euro, un costo interessante per un modello che può essere utilizzato sia per gli allenamenti più qualificanti sia per le gare. Interesse che crescerà maggiormente, non appena si troveranno anche con qualche euro di sconto.
Voto finale: 6+
Salomon S/Lab Spectur è un modello intermedio progettato per quei podisti che sono alla ricerca di una scarpa veloce ma non estrema.
Nonostante avessimo iniziato la nostra prova avendo come riferimento, per queste calzature, runner con un passo medio di 4’15” al chilometro e un tempo di maratona intorno alle tre ore, i nostri test ci hanno portato a cambiare le nostre idee. Le S/Lab Spectur, infatti, esprimono il loro meglio a ritmi leggermente più lenti, intorno ai 4’30” al chilometro.
L’abbinamento tra piastra in carbonio e doppia mescola garantisce un buon connubio che, a fine allenamento, permette alle gambe di non essere eccessivamente affaticate. Buone le sensazioni anche nei lavori di qualità a ritmi un po’ più sostenuti, come fartlek, medi e ripetute, nonostante la risposta e il ritorno di energia non spicchino in modo così evidente.