Dopo le due medaglie di bronzo nei 5000 e nei 10.000 metri, Sifan Hassan completa il triplete conquistando di forza la medaglia d’oro nella maratona delle Olimpiadi di Parigi, facendo registrare anche il nuovo record olimpico: 2h22’55” il crono finale dell’atleta olandese, che ha battuto in volata la primatista del mondo Tigit Assefa.
Una sfida che sembrava impossibile, con quattro gare in soli dieci giorni, ma che la Hassan ha reso reale, come dichiarato alla vigilia dei Giochi Olimpici: “Penso che sia una sfida impossibile, per questo voglio vedere se è davvero così, devo provarci”. E ha avuto ragione…
Se due medaglie (anche d’oro) sembravano alla sua portata nelle gare più brevi in pista, corse con le gambe ancora fresche e su una distanza a lei più familiare, più difficile pronosticare un successo (ma anche solo un arrivo a podio) nella maratona, nonostante fosse stata in grado di imporsi nelle sue due prime partecipazioni a Londa e a Chicago dello scorso anno. Ma, anche in questo, ha nuovamente avuto ragione lei.
Così in pista come in maratona, ha affrontato con la calma e la sicurezza che la contraddistinguono ogni sfida, lasciando che fossero le sue avversarie a comandare i giochi, limitandosi di controllarle dalle retrovie e provando l’attacco decisivo solo nel finale. E, se sulle distanze più brevi la strategia aveva funzionato solo a metà, nella gara forse più importante di tutte, in maratona, è diventata invece la chiave del suo successo.
La maratona di Sifan Hassan: un passo nella storia
Diversamente da quanto successo nella maratona maschile, nessun attacco a sorpresa lungo il percorso di Parigi, caratterizzato da due salite importanti al sedicesimo e al ventisettesimo chilometro, ma con la atlete etiopi e keniane che hanno solo forzato un po’ il ritmo allungando e dividendo il definitivamente il gruppo che, fino al quindicesimo chilometro, era rimasto compatto.
Sharon Lokedi, Tigit Assefa, Amane Shankule, Peres Jepchirchir e Hellen Obiri sembravano essere le cinque atlete destinate a giocarsi la vittoria finale, ma solo fino a quando Sifan Hassan non ha deciso di mettersi in moto. Una alla volta hanno ceduto sotto i colpi silenziosi della campionessa olandese, con la sola Tigit Assefa a resisterle e a provare la volata finale all’ultimo chilometro. Ma Sifan Hassan aveva già deciso di vincere.
A nulla è servito il tentativo estremo di Tigit Assefa di chiuderle la traiettoria in curva. Sifan Hassan, dopo uno spalla a spalla, ha resistito prendendosi di forza la prima posizione e non lasciandola più fino al traguardo: medaglia d’oro per lei, argento per l’etiope Tigit Assefa (2h22’58”) e bronzo alla kenyana Hellen Obiri, terza in 2h23’10”. Prima tra le azzurre, Sofiia Yaremchuk, 30° in 2h30’20”, 67° Giovanna Epis in 2h38’26”.
A Parigi Sifan Hassan ha scritto un nuovo capitolo della storia olimpica: prima di lei solo il grande Emil Zàtopec, la locomotiva umana, era riuscito a conquistare tre medaglie (tre ori a Helsinki 1952) correndo 5000, 10.000 metri e maratona.