Non ci sono più parole per descrivere Nadia Battocletti che, dopo il bronzo sfumato nei 5000 metri, ha corso una gara strepitosa anche nei 10.000 metri di Parigi e in volata ha conquistato la sua prima medaglia olimpica, tagliando il traguardo in seconda posizione in 30’43″35, nuovo record italiano.
Predestinata. Questa è Nadia Battocletti. Predestinata a portare l’Italia sul tetto nel mondo dell’atletica. Perché in questa medaglia d’argento è racchiuso tutto il suo talento, la sua forza e la sua voglia di vincere. Lo aveva promesso. “La medaglia la voglio vincere sul campo” aveva detto dopo la comunicazione del non-bronzo nei cinquemila. E lo ha fatto. Ha regalato all’Italia la medaglia più bella di questi Giochi Olimpici di Parigi, facendoci emozionare come solo Jacobs&Co. avevano saputo fare tra anni fa a Tokyo.
E allora c’era anche lei, settima alle spalle della compagine africana ma, come sempre, unica europea a rimanere in scia insieme alla Hassan. Da allora sembra passata un’eternità. Eppure Nadia è cresciuta, è diventata una campionessa a suon di record e medaglie, e quelle stesse atlete che prima vedeva inesorabilmente allontanarsi nel finale di gara, oggi le ha sfidate guardandole negli occhi. Senza paura, senza timore. E le ha battute.
Nadia Battocletti, la gara perfetta
Ha corso una gara perfetta Nadia Battocletti, cedendo solo alla numero uno del mezzofondo prolungato, quella Beatrice Chebet detentrice del primato mondiale e già medaglia d’oro olimpica nei 5000 metri.
Gara tatticamente ineccepibile per Nadia, partita a ritmi bassissimi, con le atlete keniane ed etiopi attente solo a studiarsi e a non lasciar scappare nessuna avversaria. Nadia Battocletti si è mantenuta in controllo, alle loro spalle, lasciando che fossero loro a fare il passo, senza disperdere energie e attenta che nessuna facesse la prima mossa, già sicura che il finale sarebbe stato suo. E così è stato.
Ci si attendeva un allungo ai due chilometri, poi all’ultimo. Ma nulla. Il gruppo sempre compatto, con Nadia Battocletti sulla corda, rischiando, in scia a Beatrice Chebet, mentre all’esterno sono iniziati i primi sorpassi e controsorpassi. Sifan Hassan intanto è risalita dal fondo del gruppo. Ai cinquecento metri qualcosa si è smosso. Dopo la curva le fila hanno iniziato ad allungarsi. Nadia ha mantenuto la sua posizione, allungando con le prime ai duecento metri.
Chi la conosce sa quale sia la forza dei finali di gara di Nadia Battocletti, volate che arrivano da lontano, da quelle gare di cross giovanili in cui seminava le avversarie all’ultimo giro. Sembrava di rivederla quando ha iniziato a lasciare keniane ed etiopi alle proprie spalle. All’interno Nadia, all’esterno Sifan Hassan, davanti Beatrice Chebet. Metri che invece di aumentare hanno iniziato a diminuire… e per Nadia Battocletti è arrivata la prima medaglia olimpica.
Dieci centesimi, sono quelli che l’hanno separata dall’oro (30’43″25 per Beatrice Chebet). Ma “va bene, va bene così”: un nuovo record italiano (polverizzato quello di qualche settimana fa agli Europei di Roma) per Nadia, la prima medaglia olimpica femminile nei 10.000 metri per l’Italia (solo Salvatore Antibo c’era riuscito a Seul nel 1988) e un futuro, da campionessa, ancora tutto da scrivere (magari in maratona, come papà Giuliano).
A proposito di maratona… Sifan Hassan (30’44″12) ha vinto la sua seconda medaglia olimpica, sempre di bronzo, dopo quella dei 5000 metri. E domenica mattina sarà al via della maratona per tentare il suo incredibile triplete.