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Home » Speedgoat 6, la maxi scarpa da trail running tuttofare di Hoka
Scarpe

Speedgoat 6, la maxi scarpa da trail running tuttofare di Hoka

Davide BonatoBy Davide Bonato15 Luglio 2024
Le nuove Hoka Speedgoat 6
Le nuove Hoka Speedgoat 6

Sesta versione per il modello dedicato al trail running più conosciuto e diffuso della casa americana, che segna un cambio di filosofia della linea. In Hoka Speedgoat 6, infatti, troviamo un innalzamento delle quote, un’intersuola meno morbida, una struttura complessivamente maggiorata ma un peso più contenuto, il tutto avvolto da un innovativo design, già intravisto con le Stinson 7 e che, penso, verrà sempre più utilizzato nei nuovi modelli Hoka.

Ho utilizzato le Speedgoat 6 per circa 130km nelle mie uscite di allenamento, sia su terreni duri che molli, con fango, fondo boschivo, roccia e su sentieri più tecnici.

Battistrada: 8

Sotto le Hoka Speedgoat 6 troviamo la solita mescola Vibram Megagrip con tecnologia Tractionlug e tacchetti direzionali da 5mm. La suola è disposta in modo simile alla versione precedente caratterizzata da una zona scoperta nella parte centrale della scarpa disposta longitudinalmente dal tallone al mesopiede, e due scavi nella zona anteriore che forniscono maggiore adattabilità al terreno.

In termini di performance, le definirei ottime sia in situazioni di asciutto che di bagnato, su tutte le tipologie di superficie, tranne che su terreni più molli, sui quali tendono a scivolare. Comportamento che credo sia da imputare alla specifica geometria dei tasselli e alla tendenza di raccogliere molto fango, che rimane attaccato facilmente alla suola.

Le nuove Hoka Speedgoat 6

Intersuola: 7,5

A livello dell’intersuola sono due i principali cambiamenti della Speedgoat 6 rispetto alle versioni che l’hanno preceduta. Un aumento di quote a 40mm nel tallone e 35mm nell’avampiede, per un drop di 5mm, e l’utilizzo di una intersuola decisamente più dura e reattiva.

Troviamo anche una geometria a barchetta che definirei a “due stadi”. Nella zona dell’avampiede, infatti, sono presenti due curvature: la prima, molto classica, che comincia dalla testa dei metatarsi, e la seconda, più accentuata, che inizia invece nella zona delle falangi, esattamente sotto le dita. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a una schiuma relativamente dura, ma allo stesso tempo molto ammortizzante e con una buona reattività.

Durante la corsa la geometria accompagna bene la rullata e mitiga la rigidezza della scarpa. Avendo un’impronta piuttosto larga e un’elevata quantità di schiuma, risulta decisamente rigida, ma anche molto stabile. Ho notato un leggero “rodaggio” a livello di intersuola, che tende a diventare marginalmente più flessibile dopo averci corso una cinquantina di chilometri.

Le nuove Hoka Speedgoat 6

In generale, definirei le Hoka Speedgoat 6 come una scarpa massimalista tuttofare, nel senso che vanno bene sia per correrci durante le uscite più lente, ma sono adatte anche a lavori fino ad un passo medio; ma le trovo anche ottime come scarpa da lungo grazie alle quote generose.

Si comporta molto bene su sentieri facili e corribili e, sorprendentemente, si difende anche su quelli più tecnici. Non è una scarpa che consiglierei specificatamente per quest’ultima tipologia di sentiero, ma da una calzatura che presenta 40mm di intersuola, non mi sarei aspettato una risposta così accettabile. Rimane comunque una scarpa abbastanza ingombrante e con pochissima sensibilità del terreno.

Tomaia: 7

La tomaia è in mesh monostrato, non elastico, più strutturata rispetto alla versione precedente. All’interno della tomaia sono presenti dei tiranti che garantiscono una buona struttura complessiva e permettono di bloccare bene il piede. Come già nella quinta versione, nella zona dell’avampiede la parte centrale è composta da un tessuto elastico che rende la zona anteriore più accomodante. Inoltre, è anche presente qualche dettaglio in materiale plastico applicato intorno al puntale come protezione.

Le nuove Hoka Speedgoat 6

La costruzione e il design generale ricordano la Hoka Stinson 7. Mi sembra evidente che Hoka abbia lavorato per creare una tomaia con un fit preciso che possa assecondare bene il sistema di allacciatura e permettere l’utilizzo della scarpa anche sui terreni più sconnessi. Questo è stato fatto tramite due accorgimenti: l’utilizzo di un materiale meno cedevole e la riduzione dei volumi. Infatti, questo modello veste “stretto”, nel senso che non ha molto spazio sia intorno al collo del piede, sia attorno all’avampiede, in particolare nella zona dei metatarsi che rimangono abbastanza costretti.

Infine, considerando la traspirabilità, possiamo definire la Speedgoat 6 nelle media calzature da trail running, senza eccellere ma senza neanche causare particolari problemi di surriscaldamento.

Upper: 8

L’upper delle Speedgoat 6 è caratterizzato dai classici lacci piatti di Hoka, una linguetta bloccata in entrambi i lati, abbastanza minimale e con un’imbottitura sufficiente nella parte superiore. La zona del tallone ha una struttura molto rigida in corrispondenza della zona gialla, che va poi a destrutturarsi leggermente nella parte superiore. La zona interna del collarino ha una imbottitura minimale, ma che fa il suo dovere.

Hoka Speedgoat 6
Hoka Speedgoat 6

Scarpa da trail running

L’allacciatura è ottima, i lacci sono un po’ difficili da stringere, ma una volta fatto il nodo la scarpa blocca perfettamente il piede sia nella zona posteriore che nella zona anteriore grazie ad un fit preciso, il posizionamento ottimo dei tiranti e le imbottiture non eccessive.
Da notare un piccolo particolare: la linguetta non è lunghissima e il nodo dei lacci si fissa proprio al limite dell’imbottitura. Cosa che non mi ha creato alcun problema, ma che in qualche caso potrebbe diventare invece un difetto.

Peso: 8

Hoka dichiara un peso di 278grammi per le Speedgoat 6, che nel mio 11,5US arrivano invece a pesare 310 grammi. Devo essere sincero, quando le ho misurate la prima volta pensavo di aver sbagliato qualcosa, ma il valore reale è veramente quello. Peso assolutamente ottimo per una scarpa con una quantità di intersuola così abbondante, un battistrada importante e una notevole struttura dell’upper. Decisamente sotto la media rispetto ad altre calzature con caratteristiche simili.

Comfort: 6

Anche il comfort inserisce le Speedgoat 6 nella media delle scarpe da trail running attuali. Non ho avuto grossi problemi, a parte sentire un po’ di pressione a livello dell’ultimo occhiello inferiore, stringendo forte la scarpa, e un principio di vescica a livello del metatarso. Risultato, probabilmente, del fit abbastanza stretto proprio nella zona dei metatarsi, oltre che alla rigidezza riscontrata soprattutto nei primi chilometri di corse.
In generale, non problemi disastrosi, soprattutto considerando uscite anche fino a 3 ore. Consiglierei però di provare la scarpa prima di comprarla, specialmente per chi non ha calzato Hoka recentemente.

Protezione: 6,5

Per quanto riguarda la protezione, il puntale risulta abbastanza inutile dato che non è per nulla rigido. Ma a fungere da riparo interviene l’intersuola che, essendo sporgente, tende ad essere la zona più colpita rispetto alle dita.
A livello di pianta del piede, invece, la protezione è buona, anche se gli scavi nell’intersuola abbastanza accentuati sotto alla scarpa permettono di “far sentire” le rocce più acuminate.
Il collarino, infine, a causa della conformazione della linguetta e della zona attorno al tendine d’Achille, tende a raccogliere un po’ di detriti.

Durata massima stimata: 8

Dopo il mio test di circa 130km non ho constato alcun segno di usura nella parte superiore della scarpa e l’intersuola non ha perso minimamente le sue caratteristiche. L’unica parte un po’ più consumata, come è normale che sia, è il battistrada, che però non ha subìto un’usura superiore a quella che normalmente avviene con suole in Vibram Megagrip. Per questo, credo che la durata della suola possa tranquillamente arrivare fino ai 600km, evitando di utilizzarla troppo su asfalto.

Per quanto riguarda, invece, intersuola e tomaia non avrebbero problemi anche a raggiungere chilometraggi a quattro cifre. Credo però purtroppo che risuolare questo modello non sia così semplice a causa dei profondi intagli nella parte inferiore.

Rapporto qualità/prezzo: 7

Il prezzo delle Speedgoat 6 è di 160 euro anche se si possono già trovare (non proprio facilmente, ma tenete monitorato il nostro sito scarpe) a meno di 150 euro. Trovo il costo del tutto ragionevole per una scarpa massimalista, ma con ottime caratteristiche di durabilità e la possibilità di sfruttarla anche su sentieri non facili. Il prezzo in se è in linea con quelli di altre scarpe massimaliste del mondo trail, ma penso che la Speedgoat 6 offra qualcosa in più in termini di leggerezza, reattività e stabilità che la rendono abbastanza unica.

Hoka Speedgoat 6
Hoka Speedgoat 6

Scarpa da trail running

Voto finale: 7,3

Devo essere sincero, leggendo dei 40mm di quota nel tallone mi aspettavo di provare una scarpa da poter utilizzare solo per uscite tranquille e su terreni facili. Nella realtà Hoka Speedgoat 6 si è dimostrata esattamente l’opposto.

Le Speedgoat 6 rappresentano un netto cambiamento rispetto alla versione precedente, che ne variano inevitabilmente la destinazione d’uso, offrendo un’ottima calzatura con un mix di caratteristiche abbastanza unico.

A chi consiglio la nuova Hoka Speedgoat 6? Sicuramente a tutti quei runner che sono tentati dalle scarpe massimaliste e che voglio no sentirsi sicuri su ogni tipologia di terreno. Ma anche per tutti colore che sono alla ricerca di una scarpa da gara per ultra distanze, compito ben assolto da Speedgoat 6 grazie grazie alla notevole ammortizzazione, alla buona stabilità e all’incredibile peso piuma (per una scarpa maxi).

Hoka recensione speedgoat Trail running
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Davide Bonato
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Studente di Ingegneria gestionale ed ex nuotatore, ho iniziato a correre solo dopo aver appeso gli occhialini (e costume) al chiodo per mantenermi in forma. Ho scoperto il mondo del trail running guardando un documentario su Courtney Dauwalter e me ne sono innamorato. Amo la natura, la fatica dell'allenamento e anche la fotografia d'autore. Mi diverto a correre e ad allenarmi per scoprire fino a dove posso arrivare e sogno, un giorno, di poter partecipare a gare storiche sui sentieri come Zegama e Sierre-Zinal.

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