Dopo le fatiche della gara, i fasti della vittoria. Nella cornice dell’Arengario di Monza, dove tutto era iniziato sette giorni prima, Andrea Soffientini, Davide Perego e Roberto Patuzzo hanno potuto ricevere il meritato applauso di tutti i partecipanti e gli appassionati della Monza-Resegone per la vittoria del team The Running Club.
3 ore, 9 minuti e 57 secondi il tempo finale con il quale hanno raggiunto il traguardo alla Capanna Alpinisti Monzesi dopo essere partiti dal centro di Monza e aver attraversato le strade della Brianza nella notte. Ma non solo… per loro anche il premio “Affari&Sport” come squadra più veloce nel tratto di circa 36 chilometri da Monza a Erve, prima dell’inizio del sentiero che risale il Resegone, concluso in 2h23’45”.
“La cosa che più mi ha stupito – ha detto Andrea Soffientini dopo la premiazione – è aver scoperto solo a posteriori di non essere stati i più veloci anche nel tratto tra Erve e la Capanna Alpinisti Monzesi (vittoria sfuggita per soli 4 secondi, nda). Fortunatamente abbiamo dato quindici minuti di distacco alla seconda squadra classificata, cosa che ci ha permesso di vincere abbastanza in tranquillità. Ma nella Monza-Resegone è bene non dare mai nulla per scontato viste le diverse difficoltà che si possono incontrare lungo il percorso. Lo scorso anno ero partito con tutti i favori del pronostico e non è andata, questa volta invece…”.
Per la cronaca, alle spalle del team The Running Club si sono piazzati l’Asd Go Market di Molteno, secondi in 3h24’49”, e il terzetto Autocogliati squadra A di Lecco, terzi in 3h28’37” (qui la classifica completa della Monza-Resegone 2024).
“IForse sono quello che ha fatto più fatica di noi tre – ha confessato Roberto Patuzzo – ma forse sono stato anche quello che ha creduto più di tutti nella vittoria finale. È stata dura, ma è stato bellissimo arrivare in cima e sapere di essere stati i più veloci. Al traguardo sono scoppiato in lacrime, un mix di fatica ed emozioni per avercela fatta. A dire il vero non so se la Monza-Resegone è una gara che consiglierei: non tanto per il suo fascino indiscutibile, ma perché è davvero tosta e impegnativa. Ma alla fine siamo qui a raccontarla da vincitori, per cui…”.
“Non ho mai dubitato su quello che avremmo potuto fare, ci ho sempre creduto – aggiunge convinto Davide Perego -. Su strada sapevamo che avremmo fatto bene e meglio di molti altri. Andrea ha fatto da apripista dettandoci il ritmo per tutta la prima parte e a noi è bastato mantenere il suo passo per andare davvero forte. Anche nel tratto da Calolziocorte ad Erve abbiamo tenuto bene il passo, nonostante il punto di cambio-maglia saltato. L’ultimo tratto su sentiero, con il passaggio al Prà di Ratt, è sempre un terno a lotto, ma anche chi di noi è andato un po’ in crisi, è stato in grado di stringere i denti e non mollare. E anche in questo si vede la forza di una squadra”.
La vera sorpresa è aver scoperto che il prossimo anno, almeno per il momento, l’intenzione non sarà quella di difendere il titolo appena conquistato.
“Io non ne ho proprio intenzione – conclude Andrea Soffientini -. Avevo già promesso di non rifarla più, dopo l’esperienza dello scorso anno, ma poi (fortunatamente) mi sono lasciato tentare da Roberto. In realtà anche quest’anno avremmo dovuto partecipare solo per divertimento, ma una concomitanza di eventi, e un po’ di fortuna, ci hanno poi spinto verso la vittoria. Grazie davvero ai miei due compagni, perché senza il loro contributo adesso non saremmo qui a festeggiare”. Ma di questo ne riparleremo il prossimo anno…
Potete vedere e ascoltare l’intervista completa sul nostro canale YouTube.