Non tutte le corse sono uguali. È il caso del Palio della Vittoria, particolare gara di corsa che ogni anno (dal 1441) si corre ad Anghiari, piccolo Comune in provincia di Arezzo. Una rievocazione storica della Battaglia di Anghiari in cui si fronteggiarono nel 1440 le coalizioni milanesi e fiorentine e che ogni 29 giugno al tramonto vede affrontarsi un centinaio di runner, rappresentanti di diversi Comuni, tra cui Firenze e Milano, lungo un percorso di 1440 metri e il 13% di pendenza, da fuori paese fino alla piazza centrale.
La particolarità di questa gara è che rievoca veramente una battaglia (vedi video). Dopo lo sparo (con pistola d’epoca) è concesso tutto: spingersi, atterrarsi, strattonarsi, per avere la meglio sui propri avversari. Non è un caso isolato, ad esempio, che i runner favoriti vengano accerchiati e bloccati fin dalla partenza. Tutti indossano una pettorina bianca con il simbolo del proprio Comune di rappresentanza, ma fin dal primo passo tutti se la tolgono per non offrire possibilità di appiglio agli avversari (oltre a cospargersi il petto di olio).
Una gara di strategia, di forza, soprattutto furbizia, dove serve correre forte ed essere scaltri, anche per non rischiare di farsi male. Ma anche un momento di festa, con gli animi che ritornano (quasi sempre) a calmarsi dopo il traguardo, dove sventolano i vessilli giallo-rossi e bianco-blu di Anghiari vecchia e nuova, gli sbandieratori dei Comuni partecipanti e il pubblico si assiepa per festeggiare il vincitore. A conclusione una cena sulle mura medievali per festeggiare tutti insieme.
Palio della Vittoria di Anghiari: il racconto di Salvatore Gambino
Tra coloro che sono stati portacolori del Comune di Milano anche un amico di The Running Club, Salvatore Gambino che, nel 2019, è riuscito nella storica impresa di sfuggire ai suoi “assalitori” e di staccare tutti all’inizio della salita per tagliare per primo il traguardo.
“Un’esperienza che non so se consigliare – dice Tore, sorridendo -. Il primo anno non sapevo neanche di cosa si trattasse, pensavo fosse una gara normale e mi hanno spiegato tutto appena prima del via. La mia fortuna è stata che nessuno mi conoscesse, così sono riuscito a portarmi nelle prime posizioni da subito e quando le maglie si sono allargate sono riuscito a sgusciare via e a prendere il largo. Poi una volta in testa ho dovuto solo correre fino all’arrivo”.
“La seconda volta, invece, nel 2022 – nel 2020 e 2021 il Palio non si è svolto a causa del Covid (nda) – mi hanno chiamato per difendere il titolo e mi hanno fatto sfilare con la bandiera in mano alla cerimonia di apertura. Ma dopo lo sparo non sono neanche riuscito a partire: mi hanno circondato e mi hanno bloccato subito”.
Se pensate che questa gara sia qualcosa di strano, non avete sentito parlare della Scampanata di Anghiari, tradizione che vede gli abitanti del Comune obbligati a presentarsi in piazza alle sei di mattina in alcune giornate del mese di maggio, pena la condanna alla pubblica gogna… ma questa è un’altra storia.