La categoria delle cosiddette daily trainer, le scarpe pensate per le corse di tutti i giorni, raccoglie un gran numero di calzature molto diverse tra di loro per struttura, geometria, mescola dell’intersuola e costruzione della parte superiore.
Alla base di tutte queste scarpe troviamo però alcuni elementi comuni: sono pensate per correre per lungo tempo, garantendo un buon confort generale anche ai ritmi di corsa più lenti, abbinando una scelta di materiali che strizza l’occhio alla durata nel tempo.
Ma le daily trainer, come detto, non sono tutte uguali: senza entrare nel merito dei modelli proposti da vari marchi possiamo già identificarne alcune macro tipologie. Le prime sono quelle “maxi“, con intersuola molto alta, spesso ottenuta utilizzando mescole estremamente morbide e confortevoli. Ci sono poi le daily trainer “classiche“, quelle che riprendono le strutture implementate dalle aziende da svariati anni a questa parte e che nell’ultimo periodo si sono un po’ tutte “alzate da terra” grazie a spessori dell’intersuola più importanti. A chiudere troviamo daily trainer un po’ più “veloci“, che si pongono quale punto di congiunzione tra le classiche daily trainer e le scarpe intermedie da allenamento.
In questo confronto ho messo una di fronte all’altra 6 daily trainer “classiche” che ho avuto modo di inserire nella mia rotazione di scarpe negli ultimi mesi. Si tratta di modelli ovviamente diversi tra di loro che condividono a mio avviso una filosofia di base comune: intersuola con spessore da “importante” a “molto importante” e mescole che sono relativamente morbide, ma non sino a toccare i livelli delle “maxi”. Sono inoltre caratterizzate da una costruzione complessiva che permette, una volta calzate ai piedi, di acquisire velocità in modo relativamente agevole e di poterle quindi utilizzare anche per qualche allenamento un po’ più veloce.
Come detto, ho utilizzato queste scarpe individualmente negli scorsi mesi e con alcuni modelli ho personalmente completato i 150km previsti per la nostra recensione, maturando quindi una adeguata esperienza d’uso.
La formula di questo confronto prevede l’utilizzo in sequenza di ogni scarpa, una corsa lenta e la registrazione delle impressioni fornite da ciascun modello, così da poterle paragonare al meglio tra di loro.
Saucony Ride 17
Saucony Ride 17 è una daily trainer classica, che in quest’ultima versione ha adottato la mescola PWRRUN+ che Saucony aveva riservato alla serie Triumph 21. Le quote sono di 35mm al tallone e 27mm all’avampiede, per un drop pari a 8mm; il peso è di 267 grammi nella taglia US 8 (41EU).
Il feedback di corsa è molto interessante: l’intersuola in PWRRUN+ non è particolarmente morbida ma per questo fornisce una buona propulsione, che si tramuta in una notevole facilità di aumento del ritmo quando dalla corsa lenta ci si voglia portare su ritmi più veloci.
E’ una scarpa ideale per chi cerca un modello adatto alle corse di tutti i giorni, con il quale però anche spostarsi sui ritmi degli allenamenti un po’ più intensi.
→ La recensione di Saucony Ride 17
Adidas Supernova Rise
Adidas Supernova Rise è la daily traner della famiglia Supernova caratterizzata da una costruzione decisamente classica, abbinata all’intersuola in mescola Dreamstrike+ che si caratterizza per una buona morbidezza complessiva. Il drop di 10mm è ottenuto con uno spessore al tallone di 36mm e uno in avampiede di 26mm; il peso nel numero US8 (41EU) è di 260 grammi.
Supernova Rise è una scarpa per le corse di tutti i giorni dall’impostazione classica, in grado di offrire morbidezza e confort tanto nelle corse lente come in quelle che si avvicinano al ritmo del medio. La mescola Dreamstrike+ è al tatto molto soffice, ma nella corsa questo non si tramuta in una mancanza di stabilità. La costruzione è curata, improntata ad una elevata resistenza all’usura nel tempo.
→ La recensione di Adidas Supernova Rise
Brooks Glycerin 21
La gamma Glycerin, assieme a quella Ghost, è un classico della produzione Brooks per il podista appassionato. Nella versione 21 Glycerin si propone come la daily trainer caratterizzata dalla morbidezza dell’intersuola in DNA Loft V3, mescola che è stata trattata con inserimento di azoto e per questo motivo in grado di abbinare confort a ritorno di energia. Tutto questo è ottenuto senza un aggravio di peso, che è pari a 260 grammi nel numero US8 (41EU).
Le quote sono di circa 38mm nel tallone e 28mm all’avampiede, con un drop di 10mm: da segnalare come Brooks riporti solo lo spessore dell’intersuola (28mm al tallone e 18mm all’avampiede) senza aggiungere quello del battistrada e della soletta.
Il feedback di corsa è quello di una daily trainer classica, soprattutto per chi è abituato ad utilizzare scarpe Brooks, che offre qualcosa di più in termini di reattività grazie alle proprietà dell’intersuola DNA Loft V3 con inserimento di azoto.
→ La recensione di Brooks Glycerin 21
New Balance Fresh Foam 880 v14
New Balance FreshFoam X 880 v14 è la scarpa per le corse di tutti i giorni che potremmo definire un alter ego del modello FreshFoam X 1080 v13: quest’ultima è più maxi e basata su una mescola ben più morbida, mentre 880 v14 è una daily trainer in grado di ben adattarsi anche ai ritmi più veloci, quando si vuole aumentare il passo.
Le quote parlano di uno spessore al tallone di 33mm, che scendono a 25mm nell’avampiede per un drop di 8mm; il peso è contenuto, pari a 245 grammi nella misura US8 (41EU).
Il feedback di corsa è quello di una scarpa per le corse di tutti i giorni con la quale macinare chilometri, ma anche spingersi su ritmi più impegnativi, avvicinandosi a quelli della corsa media e in generale degli allenamenti più intensi.
→ La recensione di New Balance Fresh Foam 880 v14
Hoka Clifton 9
La gamma Clifton è un classico della produzione Hoka per il podista che ricerca una calzatura comoda e confortevole, con la quale macinare tanti chilometri. Nella versione 9 Clifton utilizza una intersuola di tipo Compressed Molded EVA, con un profilo rocker anteriore ben pronunciato che aiuta a correre maggiormente di avampiede.
La mescola ha uno spessore di 32mm al tallone e di 27mm in avampiede, per un drop di 5mm; il peso è contenuto, pari a 235 grammi nel numero US8 (41EU). Durante la corsa si apprezza la spinta a correre di mesopiede e avampiede, ottenuta grazie al drop più contenuto rispetto alle altre scarpe della categoria oltre che alla forma della parte anteriore. L’intersuola è discretamente morbida, in grado accompagnare bene anche durante le uscite lunghe, ma senza quella risposta più elastica che si ritrova in altre mescole concorrenti.
→ La recensione di Hoka Clifton 9
→ Il test long range di Hoka Clifton 9
Brooks Ghost Max
Ghost Max è la scarpa che per nome rientra nella categoria della scarpe maxi di Brooks, ma lo spessore complessivo nel tallone di 38mm non la rendono pienamente tale. E’ una scarpa interessante per scelte tecniche, con un drop di soli 6mm che è la metà di quello che troviamo nelle scarpe Brooks Ghost standard e che quindi porta a correre maggiormente impostati sulla parte anteriore del battistrada, grazie anche alla conformazione della scarpa.
L’intersuola è in DNA Loft V2, mescola che in casa Brooks è stata superata da quella DNA Loft V3 azotata adottata da Glycerin 21. Grazie al gran volume presente riesce a fornire un buon mix tra protezione e reattività ma per caratteristiche si adatta meglio ai podisti più impegnativi quanto a peso.
Ghost Max è una daily trainer pensata per correre a lungo offrendo protezione, capace di cambiare ritmo e di far correre maggiormente di mesopiede e avampiede quando lo si chiede.
→ La recensione di Brooks Ghost Max
A chi sono rivolte queste daily trainer
Il podista di riferimento di queste scarpe per le corse di tutti i giorni è l’appassionato che corre più volte a settimana, che tipicamente effettua uscite di corsa lenta ma che non disdegna di trasformarle in qualcosa di più svelto quando ne ha voglia o sente la condizione che lo assiste.
La scarpa che ricerca non deve necessariamente essere super morbida, piuttosto garantire una buona stabilità e una superiore reattività rispetto alle daily trainer maxi più spesse. Per questo motivo le mescole delle intersuole sono soffici ma non troppo, in grado di bilanciare il confort nella corsa con una spinta in avanti più evdiente quando si accelera il ritmo.
Si adattano a un po’ tutte le corporature e ai ritmi di corsa. I runner più pesanti dovrebbero però privilegiare i modelli che offrono uno spessore superiore dell’intersuola abbinata ad una mescola meno cedevole. Sono scarpe pensate per durare tanto nel tempo e macinare molta strada, anche in allenamenti di lunga distanza.