In un mercato come quello delle scarpe da corsa molto attento all’innovazione, lo spazio per proporre qualcosa di diverso rispetto a quanto già disponibile diventa sempre più risicato. Non a caso vediamo ogni stagione nuovi prodotti e tecnologie speciali che puntano a rendere la corsa sempre più veloce, piacevole e confortevole.
Non deve quindi stupire un prodotto come Brooks Exhilarate BlueLine, modello dotato di una particolare intersuola ottenuta attraverso la stampa 3D. Queste scarpe sono frutto del lavoro del Brooks BlueLine Lab, il laboratorio di ricerca e sviluppo interno dell’azienda che lavora su quelle che saranno le calzature del futuro.
3DNA, l’intersuola stampata in 3D
L’intersuola di questa scarpa prende il nome di 3DNA ed è stata ottenuta attraverso un processo di stampa 3D grazie alla collaborazione con HP, utilizzando la tecnologia Multi Jet Fusion 3D dell’azienda americana.
Questo approccio ha permesso, stando a quanto anticipato da Brooks, di ottenere una costruzione estremamente precisa dell’intersuola con quote caratteristiche, cosa che non sarebbe stato possibile ottenere attraverso un approccio tradizionale, con tipica intersuola piena.
L’utilizzo della stampa 3D ha permesso di ridurre anche il quantitativo di materiale complessivamente utilizzato per la costruzione dell’intersuola. Più di tutto, però, utilizzare la stampa 3D è una via che permette di costruire scarpe che siano quanto più possibile costruite sulla base delle caratteristiche specifiche di ogni utente.
Una prospettiva futura vede quindi, almeno in chiave teorica, la possibilità di costruire scarpe che siano dotate di intersuola creata secondo le specifiche necessità dell’acquirente, sia in termini di feeling di corsa ricercato sia di caratteristiche meccaniche individuali dell’atleta. Per ottenere questo risultato sarà necessario predisporre sistemi che permettano di eseguire un’analisi dettagliata dell’acquirente, i cui risultati saranno poi inviati in azienda in modo che la specifica scarpa venga prodotta e quindi spedita al cliente.
Brooks Exhilarate BL, una costruzione particolare
Partiamo da una considerazione molto semplice e indubbiamente soggettiva: queste Brooks Exilarate BL sono scarpe molto belle da vedere, che non passano di certo inosservate. Oltre all’intersuola, troviamo una tomaia a calzino costruita con una trama molto particolare che presenta una certa elasticità e per questo motivo fascia molto bene il piede. Le stringhe sono fissate attraverso un cordino che scorre attorno alla tomaia, mentre la zona del tallone ha una conchiglia non eccessivamente dura con una buona imbottitura interna.
Il feeling di questa scarpa è quello tipico di una calzatura intermedia da allenamento, grazie anche ad un battistrada parzialmente trasparente che copre completamente l’intersuola garantendo un ottimo grip complessivo.
La presenza di gomma su tutta la superficie incide ovviamente sul peso, che è di 298 grammi nella mia taglia US8 (41EU): molti per una calzatura intermedia, considerando che i modelli di questa categoria viaggiano tra i 220 e i 250 grammi (nel mio numero), anche se poi non si avvertono particolarmente durante la corsa.
Di corsa con Brooks Exilarate BL
Una volta indossate ai piedi e trovata la giusta tensione per l’allacciatura le Brooks Exilarate BL si comportano come una classica scarpa da corsa. Non si ha la sensazione di un qualcosa di strano, per certi versi potrei dire magico, che l’intersuola stampata in 3D porta in dote all’azione di corsa.
La struttura è tendenzialmente rigida, ma si avverte un buon comportamento dell’intersuola che assorbe l’impatto deformandosi e cedendo l’energia accumulata di ritorno. Probabilmente se usata da un atleta, di peso superiore al mio, si otterrebbe una risposta tendenzialmente un po’ più morbida, ma quanto ho sperimentato non è assolutamente sgradevole.
La struttura dell’intersuola è poco soggetta a flessioni tanto in orizzontale come lateralmente: questo rende il ritorno di energia più netto e la scarpa più gradevole se ci si spinge su ritmi più sostenuti. L’ampiezza della base e la rigidità dell’intersuola rendono inoltre questa scarpa molto stabile.
Brooks Exilarate BL è la prima scarpa Brooks ad essere stata prodotta con una intersuola stampata in 3D, ma attualmente non è un prodotto destinato alla commercializzazione sul mercato. Brooks ne ha ha date in omaggio solo alcuni esemplari agli utenti nord americani del Brooks Run Club, per poter raccogliere ulteriori dati d’uso e le singole esperienze dei corridori. Lo stesso ha fatto con The Running Club.
Questa è una prima implementazione di una nuova via per lo sviluppo futuro delle scarpe da corsa, ma sarà ancora più interessante vedere in che modo le scarpe con intersuola stampata in 3D potranno evolversi. Modelli di questo tipo sono presenti sul mercato da alcuni anni a questa parte: la vera novità potrebbe essere proprio nella costruzione custom di una scarpa che sia caratterizzata da un design interno specifico, come se si trattasse di una soletta fatta creare ad hoc per ogni podista.
Questo aprirebbe scenari molto interessanti non credo per tutte le scarpe, visti i costi e le problematiche logistiche che tutto questo implicherebbe, ma per alcune categorie di modelli rappresenterebbe uno spazio di innovazione molto particolare. Tutto questo, ovviamente, senza abbandonare le tradizionali intersuole sempre più evolute ed avanzate che ci accompagneranno ancora per lungo tempo.