Nei giorni scorsi abbiamo raccontato come Hellen Obiri sia riuscita a vincere per la seconda volta consecutiva la maratona di Boston, tagliando il traguardo il 2 ore 22 minuti e 37 secondi. Oltre al grandissimo risultato tanta attenzione è andata verso le stranissime calzature indossate dalla Obiri durante la gara: un prototipo di nuove super scarpe realizzato da On, le Cloudboom Strike di prossima uscita.
Nel 2020, data la grandissima abitudine da parte dei maggiori brand di dotare i propri atleti di punta di prototipi di nuovi modelli di scarpe da corsa da utilizzare in gara, World Atheltics aveva dato uno stretto giro di vite, vietando di fatto l’utilizzo in gare ufficiali di modelli non ancora presenti sul mercato. Salvo, poi, dopo qualche mese, rettificare la restrizione mettendo un paletto sul loro utilizzo, permettendo di utilizzare prototipi anche in gara, ma con l’obbligo di renderle disponibili per tutti (alla vendita) entro i dodici mesi successivi.
Da allora è diventato uso comune vedere top runner sfoggiare calzature dalle tecnologie e dalle forme mai viste prima nelle manifestazioni più importanti e spesso riuscire a raccogliere i frutti di tali sperimentazioni, come fatto a Boston dalla Obiri.
Come anticipato, Hellen Obiri ha indossato il prototipo di quel che sarà la nuova Cloudboom Strike di On. Presentata ufficialmente a marzo a World Athletics in due versioni, la On Cloudboom Strike LS Dev1 e la On Cloudboom Strike LS Dev1.2, sarà disponibile al grande pubblico a partire dal prossimo anno.
On Cloudboom Strike: le prime indiscrezioni
Cloudboom è la categoria di On che racchiude le super scarpe da gara, con mescola premium e piastra in fibra di carbonio (qui la recensione completa sul modello Echo 3 attualmente disponibile sul mercato). Ben diverse appaiono però queste nuove Cloudboom Strike, completamente rivoluzionate sembra, sia nella forma che nei materiali.
La prima cosa che si nota è la completa assenza dei lacci, cosa mai vista prima d’ora in una scarpa da gara. Anche la tomaia sembra essere in materiale ben diverso da quella in microfibra presente in molti altri modelli On di alta gamma: sicuramente elasticizzata per poterla calzare, ricopre il piede come un vero e proprio calzino, diventando quasi trasparente e un po’ più largo intorno alla zona del malleolo.
Non possiamo sapere quale sia esattamente il mix di schiume utilizzate per l’intersuola, ma possiamo immaginare sia un’evoluzione dell’Helion HF già utilizzato in precedenza sui modelli top di gamma, in doppio strato e con rinchiusa al suo interno la piastra in fibra di carbonio.
Sorprende un po’ non vedere quasi del tutto il classico CoudTech che caratterizza i modelli On, appena accennato nella zona intermedia sotto al tallone, come già fatto anche e in maniera minore con le Cloudboom Echo 3. Il modello indossato dalla Obiri a Boston dovrebbe essere Cloudboom Strike LS Dev1.2, che si differenzia dal LS Dev 1 per un’altezza inferiore del CloudTech.
Cambia leggermente anche la forma del comparto dell’intersuola, con un rocker molto più pronunciato, soprattutto nella zona posteriore.
Forse, la nuova Cloudbookìm Strike è il prototipo più sorprendente visto sin ora ai piedi dei campioni di maratona. E sicuramente anche un progetto interessante sia per le diverse innovazioni implementate, sia per i risultati (in gara) già ottenuti. Non ci resta che aspettare e vedere quando On deciderà di presentarla al mercato globale, probabilmente all’appuntamento con il The Running Event di Austin del prossimo autunno.