Sappiamo bene che l’altezza massima dell’intersuola delle scarpe da corsa che possono utilizzate in gara non può superare i 40mm. Non a caso quasi tutte le super shoes oggi presenti sul mercato, arrivano proprio a questa quota per un ritorno di energia massimale. Ma esiste una particolare categoria di scarpe, specificatamente pensata per l’allenamento, che non deve rispettare gli standard di gara, costruita superando questa altezza (alla quale vengono aggiunte, talvolta, ulteriori caratteristiche non permesse su scarpe racing, come ad esempio una doppia piastra).
AdidasAdizero Prime X2 Strung
Adidas Adizero Prime X2 Strung è una scarpa veloce adatta a tutti gli allenamenti di qualità grazie un'intersuola molto reattiva in Lightstrike Pro. È caratterizzata da un'altezza al tallone di 50m...
Stiamo parlando delle cosiddette super trainer, super scarpe “illegali” (per le gare) progettate per avere il massimo apporto di ritorno di energia anche in allenamento, che si differenziamo dalle più classiche super shoes per alcune caratteristiche peculiari. Prima fra queste l’altezza dell’intersuola, che normalmente supera i 40mm consentiti dai regolamenti di gara, ma non solo. E lo vedremo analizzando nello specifico la scarpa che recensiamo oggi: la Adidas Adizero Prime X2 Strung.
In realtà, questo non è stato il primo modello di super scarpa illegale con cui ho corso. Nei passati mesi avevo già più volte utilizzato anche la New Balance SuperComp FuellCell Trainer v2, di cui avevo parlato nella mia rotazione estiva, ma con caratteristiche e funzionalità decisamente differenti. Ma vediamo nel dettaglio quello che invece ci ha riservato la Prime X2 Strung di Adidas.
Adidas Adizero Prime X2 Strung sono state messe a disposizione per la recensione di The Running Club da Alltricks.
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Adidas Adizero Prime X2 Strung: caratteristiche tecniche
Partiamo dalle caratteristiche tecniche più rilevanti: 50mm di altezza nel tallone, 43mm nell’avampiede, per un drop di 7mm. Tanti numeri, elevati, che la differenziano subito da una super scarpa da gara. Quello su cui soffermarsi non è tanto l’altezza complessiva dell’intersuola, quanto il valore del drop, meno estremo rispetto ad un modello racing, che permette di avere una corsa meno dispendiosa e più rilassata, soprattutto a livello muscolare e tendineo.
Lo spessore così ampio dell’intersuola racchiude quello che è il cuore e il motore di questa scarpa: un triplo strato di Lightstrike Pro e una doppia piastra in fibra di carbonio (e non i classici EnergyRods di Adidas). Chiunque senza averle provate penserebbe ad un effetto molla esasperato, ma così in realtà non è, come vedremo analizzando uno ad uno gli elementi di questo particolare modello Adidas.
Ho usato le Adidas Adizero Prime X2 Strung in diverse uscite di allenamento provandole in diverse situazioni e a diverso ritmo: in sedute di ripetute, medi, medi variati, lenti, su distanze tra i 12 e 25km, con ritmi compresi tra i 4’40” e i 3’25” al chilometro, su strada asfaltata e sul pavé di Milano.
Battistrada: 8,5
Il battistrada in gomma Continental mi ha piacevolmente stupito: davvero minimalista nella sua conformazione, è in grado di dare un notevole grip, nonostante sia liscio. Particolare che mi ha ricordato le gomme slick della Formula1 (e da quello sicuramente deriva la tecnologia utilizzata da Adidas). Fortunatamente (o sfortunatamente, dipende dal punto di vista) non ho potuto testarlo su superfici bagnate.
Intersuola: 9
Per valutare l’intersuola, partiamo da una domanda: qual è la maggior carenza di una super scarpa da gara? Sicuramente la sua usura precoce (cosa che vale per qualsiasi brand). Passiamo da scarpe che possono durare fino a un massimo 300km a modelli estremi che non vanno oltre i 100km. Questo problema non si presenta con le super trainer, modelli esattamente pensati per una lunga durata e una lunga prestazione.
Da cosa viene data questa maggiore durabilità? Innanzitutto, dallo spessore dell’intersuola. In Adizero Prime X2 Strung troviamo ben 3 strati di Lightstrike Pro, la mescola premium di Adidas: uno strato superiore abbastanza lineare di circa 10/20mm, uno strato inferiore di circa 40mm nella zona tallonare che si assottiglia fino a 10mm nell’avampiede e un ulteriore cuscinetto, meno denso, di circa 10mm sempre nella zona dell’avampiede. Questo nucleo più piccolo è racchiuso tra due piastre in carbonio, a tutta pianta nella parte superiore e a 3/4 in quella inferiore. Il lavoro sinergico di tutti questi elementi permette alla scarpa di dare una risposta molto simile ai ben più leggeri modelli racing di super scarpe, nonostante un peso decisamente maggiore.
Durante la corsa, le due piastre comprimono il piccolo nucleo di Lighstrike Pro, dando una propulsione naturale in avanti (risposta molto simile allo Zoom Air di Nike) che, grazie anche al rocker estremo della zona anteriore, favorisce una corsa fluida e di meso/avampiede.
La prima sensazione, soprattutto a ritmi più blandi, è quella di una risposta un po’ secca, ma che diventa via via sempre più lineare e morbida man mano che la pressione si sposta verso la zona anteriore del piede. Questo potrebbe far pensare che le Adizero Prime X2 Strung siano un modello fatto per correre sempre più forte, ma in realtà così non è: il loro meglio lo esprimono sui ritmi medi e su distanze medio lunghe.
Tomaia: 7,5
Non sono un amante delle tomaie a calzino, ma questa Strung (che dà il nome a questo particolare modello) mi è invece piaciuta molto. Un tessuto tecnico molto particolare, creato con un intreccio irregolari di filamenti, molto robusto, spesso e poco elastico. Questa sua poca elasticità è ciò che probabilmente me lo ha fatto apprezzare, dato che permette al piede di rimanere saldo alla scarpa e di non scivolare di lato.
Non è leggera, ma rimane comunque traspirante grazie ai tanti piccoli buchi che ricoprono la tomaia. La vestibilità è abbastanza ampia nonostante fasci molto il piede. Unico piccolo difetto la difficoltà nella calzata.
Upper: 6,5
Un po’ difficile valutare i singoli elementi dell’upper, che sono condizionati dal tipo di tomaia utilizzata. Partiamo dall’elemento croce&delizia di questa parte: la linguetta. In realtà non è presente una vera e propria linguetta, ma nella zona del collo del piede è stato cucito un triangolo di tessuto elastico che potesse permette al piede di infilarsi nella scarpa, vista la grande rigidità della tomaia. Delizia, perché lascia il piede scivolare (un po’ a fatica) all’interno della scarpa; croce, perché non da riparo al collo del piede dalle stringhe che lo stringono.
Proprio per questo forse i lacci avrebbero potuto essere un po’ più larghi, invece di quelli stretti e piatti utilizzati, che però svolgono il loro dovere. La conchiglia tallonare è, invece, pressoché inesistente, probabilmente per favorire la calzata della scarpa (utile in questo, la piccola linguetta posteriore in tessuto che aiuta nella presa). In ogni caso, il rinforzo della tomaia nella parte superiore è stato sufficiente per non perdere aderenza nel tallone. Sotto al malleolo, internamente, è presente anche una piccola imbottitura in tessuto più morbido che aiuta a prevenire le irritazioni per sfregamento in quella zona.
Peso: 6
Se avessi dovuto dare un voto al peso dopo la prima uscita sarebbe sicuramente stato negativo. Le avevo trovate decisamente troppo pesanti (durante le ripetute), ma l’errore era stato mio, utilizzandole nel modo sbagliato.
Nella mia taglia US10,5 il peso è di 323 grammi (308gr quelli dichiarati da Adidas nella taglia US9). Il peso elevato si sente correndo? Si, ma non più di altri modelli maxi. Il segreto è correrci bene, con un gesto fluido, lasciandosi un po’ trasportare dal ritorno di energia regalato dal lavoro di schiuma e piastre. L’ho patito molto più provando a correrci velocemente che sulla lunga distanza.
Comfort: 7
Al di là della difficoltà nell’atto della calzata e al possibile fastidio dovuto ad un’allacciatura troppo stretta sul collo del piede, non ho poi avuto grosse problematiche durante la corsa. La mia paura più grossa, prima di indossarle, era verso la loro stabilità, per la loro altezza pronunciata. Problematica che non si è mai proposta soprattutto correndo su strade regolari e rettilinee.
Le ho anche utilizzate in gara (non competitiva naturalmente) a Milano, su pavé e lastroni, ma a parte qualche tratto che sarebbe stato decisamente ostico con qualsiasi scarpa, non ho avuto mai problemi né di appoggio né di risposta, se non nelle curve più decise e veloci, in cui il tallone perde un po’ di presa.
Ritorno di energia: 8
Tre strati di Lighstrike Pro e due piastre in fibra di carbonio non possono che dare un’ottima risposta, soprattutto sulla lunga distanza. Più le ho utilizzate, più mi sono innamorato di queste Adizero Prime X2 Strung, perché ho imparato a conoscerle e a sfruttarle per ciò che sono state fatte.
Appoggiando di avampiede la corsa risulta facile e fluida, seguendo il proprio ritmo in modo naturale, lasciando che i chilometri scorrano senza quasi accorgersi. Non è proprio la velocità il segreto di questo modello, ma la grande capacità di regalare sensazioni positive man mano che le distanze si allungano. E anche il giorno dopo.
Durata massima stimata: 8,5
Se quasi tutte le super scarpe non riescono ad andare oltre i 300km al massimo delle loro capacità, nel caso delle Adizero Prime X2 Strung, grazie alla struttura massiccia dell’intersuola, ci troviamo di fronte a un modello davvero super in grado di arrivare ben oltre al doppio della distanza.
L’usura di battistrada e della tomaia è stata decisamente minima e quasi inesistente nelle mie uscite, e la capacità data dal lavoro sinergico di intersuola e piastre sembra poter davvero durare per molti chilometri, permettendo di portare questo modello anche oltre i 600km, stimerei fino ad almeno 800.
Rapporto qualità/prezzo: 7
Non è una scarpa da gara, per cui se per un modello racing un investimento di 300 euro può essere in qualche modo giustificato, non sembra esserlo invece per una scarpa da allenamento. Ma, ribaltando il modo di vedere le cose, 300 euro per una scarpa che può durare almeno il doppio di un modello da gara (qui le trovate ad un prezzo scontato inserendo il codice THERINNINGCLUB), ma con le medesime prestazioni, potrebbe diventare interessante.
Certamente l’investimento rimane molto alto, ma stiamo parlando di una scarpa in grado di supportare ottimamente allenamenti di qualità per tantissimi chilometri, fornendo sensazioni e prestazioni molto simili a quella di un super modello racing.
Voto finale: 7,5
Adizero Prime X2 Strung è sicuramente una scarpa da provare, da imparare a conoscere ed usare. I molti amanti delle lunghe distanze se ne innamorerebbero subito per i loro allenamenti più impegnativi. Quello che può sembrare un grosso ostacolo (oltre al prezzo), il peso, viene compensato da un ritorno di energia costante ed elevato e soprattutto da un gesto atletico più naturale e istintivo.
Proprio questa capacità che le Adizero Prime X2 Strung hanno di facilitare la corsa di avampiede e mesopiede è quello che me le ha fatte davvero apprezzare tantissimo. Ho proprio notato un cambiamento posturale e un grande lavoro muscolare e articolare che si sposta dalla zona inferiore della gamba (caviglia e polpaccio) verso quella superiore, dove sono più i reparti di coscia ed anche a lavorare. Quindi anche un lavoro di potenziamento che va affrontato con gradualità e le giuste tempistiche, ma di cui ho beneficiato utilizzando poi scarpe meno strutturate, più veloci e leggere.
Beneficio di cui ho goduto anche a posteriori, i giorni dopo le uscite di allenamento, ritrovandomi con gambe meno stanche e più riposate.
Come detto ad inizio articolo, l’aspetto a cui prestare più attenzione è la modalità di utilizzo delle Adizero Prime X2, senza farsi trarre in inganno dalla doppia piastra e dal triplo strato di Lightstrike Pro. È un modello che non è fatto per allenamenti (o gare) corsi alla massima velocità, ma per aiutare nella gestione del ritmo e dei chilometri: lunghi, medi, medi variati, tempo run… anche ripetute, ma non spinte al massimo e di media distanza.
A chi le consiglio: sicuramente a tutti gli amanti delle lunghe distanze che vogliono utilizzare una scarpa performante anche in allenamento. Non è un modello per tallonatori, ma è un buono strumento nel caso in cui si voglia anche imparare a spostare più in avanti il baricentro e lavorare un po’ più di gamba.
Le Adizero Prime X2 Strung possono andare bene anche per runner pesanti fino agli 85kg e oltre che vogliono provare a utilizzare una super shoes. Sono adatte a tutti i ritmi e per questo anche a ogni tipologia di runner, ma con appoggio neutro. Le sconsiglierei invece a coloro che hanno problemi articolari alle anche o ai reparti muscolari della coscia (soprattutto quelli anteriori).
AdidasAdizero Prime X2 Strung
Adidas Adizero Prime X2 Strung è una scarpa veloce adatta a tutti gli allenamenti di qualità grazie un'intersuola molto reattiva in Lightstrike Pro. È caratterizzata da un'altezza al tallone di 50m...