Non ha sortito nessuno particolare stupore il risultato della 128ma edizione della Boston Marathon, in parte per la mancanza di una forte attrattiva per i top runner presenti, in parte per una serie di risultati ormai entrati nella norma del panorama mondiale della maratona.
A vincere è stato l’etiope Sisay Lemma, al terzo tentativo (dopo un ritiro e un 30° posto nelle prime due esperienze a Boston) con il crono di 2h06’17” dopo una fuga durata quasi trenta chilometri durante la quale aveva forse sognato troppo in grande, con passaggi, fino al trentesimo chilometro, da record mondiale. Probabilmente trascinato dalla grande prestazione fatta registrare a Valencia lo scorso dicembre, quando aveva tagliato il traguardo dopo 2h01’48” (4° uomo più veloce di sempre), ha provato a migliorarsi, ma le insidiose strade di Boston non gli hanno reso la vita facile.
Nell’ultima parte di gara il ritmo è calato vistosamente in corrispondenza della zona collinare della celebre Heartbreak Hill, riuscendo a mantenere comunque un vantaggio importante sui suoi due inseguitori, il connazionale Mohamed Esa (2h06’58”), arrivato poi secondo al traguardo, e il grande favorito della vigilia, il keniano Evans Chebet, terzo in 2h07’22”.
Da segnalare, primo europeo il norvegese Sondre Moen, dodicesimo in 2h11’18”, e primo italiano Giovanni Grano, al 28° posto assoluto in 2h19’56”.
Le strane super scarpe On di Hellen Obiri
Se nella gara maschile non c’è stata partita, è stato invece il finale a decretare la vincitrice della maratona femminile, nella quale ha dominato per il secondo anno consecutivo la kenyana Hellen Obiri, che ha raggiunto Boylston Street in 2h22’37”. Un attacco decisivo al 37km insieme alle connazionali Sharon Lokedi (2h22’45”) e Edna Kiplagat (2:23’21”), che ha lanciato il gruppo in solitaria verso il traguardo, dove la Obiri ha anticipato le due compagne di fuga.
Della gara femminile, al di là del risultato, quello che ha però incuriosito maggiormente i più attenti, è stato lo strano modello di super scarpe calzato dalla Obiri: il prototipo di On della Cloudboom Strike diverso dalle CloudTri 1 indossate nel 2023, caratterizzate da una tomaia a calzino molto aderente e la totale assenza di stringhe. Ci basterà attendere solo qualche settimana per saperne di più…