Oggi vi raccontiamo una storia, quella di due amici Carmine Federico e Gianluca Russo. Sono vissuti e cresciuti nello stesso piccolo Comune in provincia di Avellino, Montoro, frequentandosi da ragazzi. Ma come spesso accade, crescendo, si sono persi di vista, travolti da una vita sempre più di corsa e su strade differenti. Si sono rincontrati qualche anno più tardi, per caso, e una sera si sono seduti davanti a due birre in un pub per raccontarsi tutto quello che è successo nel frattempo, cosa è cambiato negli anni, provando ad immaginare quello che il futuro avrebbe avuto ancora in serbo per loro. Fino a quando uno dei due non si lascia sfuggire l’occasione e lancia la proposta che cambierà la vita ad entrambi: “Perché non corriamo insieme?“.
Quello che non abbiamo detto è che Gianluca, 38 anni, undici anni prima è rimasto vittima di un gravissimo incidente in auto che gli ha lesionato la colonna vertebrale e da allora non ha più potuto camminare, inchiodato su una sedia a rotelle.
“Sono rimasto letteralmente colpito dalla tragica storia di Gianluca – ci ha raccontato Carmine al telefono -. Mentre eravamo seduti al bar a bere insieme, sullo schermo della televisione passavano proprio in quel momento le immagini di una partita di basket di atleti disabili su sedia a rotelle. Io sono uno sportivo, un runner, e quindi gli ho chiesto subito perché anche lui non provasse a fare qualche sport e ho scoperto che, purtroppo, le lesioni che ha riportato nell’incidente non gli permettono nemmeno un uso completo nelle mani. A quel punto mi è venuto spontaneo chiedergli di provare a ‘correre’ insieme a me“.
Il “Si!” di Gianluca è stato quasi superfluo, perché i due amici da quel momento (un anno fa) hanno iniziato a vivere una vita (sportiva) in simbiosi. Le prima uscite di corsa insieme, le prime gare… ma anche le prime disavventure. Perché correre spingendo una sedia a rotelle “classica” non è cosa semplice e oltre a dover affrontare i chilometri, Carmine e Gianluca si sono trovati anche di fronte a tutte le problematiche legate a logistica e “responsabilità” che ad ogni nuova gara nascono e devono affrontare.
Carmine, 40 anni, corre e corre forte: 34′ nei diecimila, 1h16′ nella mezza, 2h36′ in maratona. Spingendo la sedia a rotelle la velocità non è la stessa, ma farebbe invidia a molti runner. Ma soprattutto è la gioia di Gianluca che fin dalla loro prima uscita insieme vive con il vento in faccia.
Fino a quando non hanno incontrato un ostacolo troppo grande, un ostacolo vero: un dosso preso troppo velocemente. La sedia a rotelle si è ribaltata, facendo cadere Gianluca in avanti causandogli numerose ferite al volto e alle mani, Carmine sopra di lui. E subito hanno capito che è arrivato il momento di cambiare…
“Dopo quella disavventura abbiamo capito che dovevamo correre più in sicurezza, sia per noi che per gli altri – racconta ancora Carmine -. Così abbiamo attivato una raccolta fondi per riuscire ad acquistare una sedia a rotelle professionale per la corsa. Ci è voluto qualche sacrificio, ma un’altra volta ce l’abbiamo fatta”.
Vedere la gioia negli occhi di Gianluca, per Carmine è diventata una droga, la sua forza. Quando non ce la fa più, le posizioni si invertono e sono le parole e l’incitamento di Gianluca a spingerlo per non mollare. Anche i risultati migliorano: corrono i 10K sotto i 40 minuti, alla RomaOstia sfrecciano in 1h22’… i sogni si realizzano e diventano sempre più grandi.
“Il 7 aprile saremo alla partenza della Milano Marathon. Sarà la nostra prima maratona insieme. Ma soprattutto sarà l’occasione per provare a realizzare il Guinness World Record di corsa spingendo una sedia a rotelle. Non siamo ossessionati dall’idea, ma ci vogliamo provare”.
L’attuale record del mondo di maratona omologato spingendo una sedia a rotelle è di 2 ore, 35 minuti e 26 secondi, appartenente a Sean McQuaid e Riley Pathman del team Hoyt di San Diego che lo hanno realizzato lo scorso anno alla Grandma’s Marathon di Duluth, in Minnesota. Il team Hyot è un’associazione nata dopo la scomparsa di Rick Hyot, ragazzo che soffriva di paralisi cerebrale infantile che insieme al padre Dick, per oltre 40 anni, ha portato a termine più di 1000 gare, tra maratone, triathlon e anche Ironman.
Al fianco di Carmine e Gianluca alla Milano Marathon ci saranno però anche altri due personaggi molto conosciuti in tutto il mondo per correre sempre insieme: si tratta di Eric Roldán e sua mamma Silvia, che da oltre 20 anni soffre di sclerosi multipla. Anche lei insieme al figlio sta girando il mondo inseguendo i traguardi di tantissime maratone. Eric e Silvia sono spagnoli e hanno un personale sui 42K di 2h52’39”.