C’è sempre stato un forte parallelismo tra corsa e ciclismo, in parte legato all’essenza di queste due discipline sportive caratterizzate da fatica e sudore, ma in parte anche dovuto alla similarità che le caratterizzano: corsa e bici su strada, corsa campestre e cross country, trail running e mountain bike, gare su pista (anche se su superfici nettamente differenti). Per non parlare poi di quelle attività, come il triathlon, e tutte le sue diverse sfaccettature, che uniscono corsa e bici in una medesima specialità. Oggi a questo bipolarismo si unisce una nuova attività: il gravel.
Gli appassionati di ciclismo sanno sicuramente di cosa si tratta, ma anche chi è un po’ acerbo sul tema, ne avrà sicuramente sentito parlare. Gravel è una tipologia (e una disciplina) di bicicletta che consente una pratica del ciclismo più libera, meno legata alla tipologia del terreno su cui si pedala, che ha contribuito a generare anche un modo diverso di interpretarlo. Una bicicletta che riprende la linea di quelle da strada, ma i cui componenti e le geometrie cambiano per renderla più robusta e più versatile, per affrontare sia asfalto che sentieri sterrati.
La stessa filosofia è stata scelta da Craft, storico brand svedese legato all’abbigliamento sportivo outdoor, per creare una nuova (ma non inedita) tipologia di calzatura per il running: Xplor.
Xplor è a tutti gli effetti la prima scarpa da corsa definita Gravel che Craft ha sviluppato sfruttando le conoscenze del mondo ciclistico di Vittoria, storico brand italiano produttore di pneumatici per bicicletta. Una scarpa a metà strada tra una modello da strada e uno da trail running, con caratteristiche che la rendono capace di performare su diverse tipologie di terreno e di adattarsi a discipline differenti. E forse, come è successo già nel ciclismo, di creare una nuova filosofia di running.
Xplor, la scarpa gravel di Craft e Vittoria
A prima vista Craft Xplor si percepisce subito come una scarpa a metà strada tra un modello per correre sia su asfalto che su sterrato. Non è certo una novità (altri brand si sono già cimentati nella stessa avventura), ma quello che salta subito all’occhio è la particolarità del suo battistrada, creato sfruttando l’esperienza di Vittoria: due tipologie di pneumatici gravel, Terreno Mix e Terreno Dry, affiancati per garantire grip su tutte le tipologie di terreno, scorrevolezza dove serve e stabilità sui terreni più accidentati.
Quello che più ci ha stupito è che non è una semplice ispirazione quella che Vittoria ha preso dai suoi pneumatici, ma lo stesso materiale e lo stesso disegno dei due modelli Terreno Mix e Dry. La parte esterna del battistrada caratterizzato da una composizione con tasselli triangolari che aiutano ad aggrappare il terreno, la striscia più interna contraddistinto da una trama più semplice e lineare ad esagoni (o a squame).
Non è la prima volta che un brand nel mondo del running sperimenta tecnologie di altre discipline per creare una calzatura più (o diversamente) performante, basti pensare a Michelin o Continental e al mondo degli pneumatici per auto. Ma, nel caso di Craft, c’è forse in più la volontà di creare non solo un nuovo prodotto, ma di ricercare anche un nuovo modo di interpretare la corsa.
Le restanti parti che compongono Xplor sono molto più tradizionali e ricordano decisamente una scarpa da strada: intersuola in Px Foam, schiuma in mescola TPU proprietaria di Craft, ma in una nuova formula più leggera, morbida e reattiva; tomaia in pezzo unico in mesh ingegnerizzato, leggero e traspirante; conchiglia tallonare rigida e molto fasciante.
Il peso è decisamente importante, 300 grammi (nella misura US9), con uno stack al tallone di 38,5mm e 32,5mm nella parte anteriore, per un drop totale di 6mm. Una scarpa che si percepisce subito adatta a lunghe percorrenze, fatta per essere comoda e accompagnare il piede in tutte le diverse situazioni che si possono incontrare. Non certamente come una sostituta di scarpe da trail running per percorsi altamente tecnici o di scarpe da strada veloci e leggere.
Craft Xplor, le prime impressioni
Abbiamo avuto il piacere di testare in anteprima Craft Xplor al Vittoria Park di Brembate, dove Vittoria ha creato all’interno della propria sede un vero e proprio parco (ciclistico) in cui ritrovare tutte le diverse tipologie di percorsi possibili, dallo sterrato semplice a quello più tecnico, dall’asfalto a tratti in erba, dalle rampe al selciato della Parigi-Roubaix. Una staffetta velocissima che ci ha permesso di provare Xplor su tanti terreni, in diverse condizioni e di riuscire ad avere una prima impressione abbastanza chiara di ciò che permette fare.
La prima cosa che salta subito all’occhio è la grande capacità di adattarsi ai diversi terreni del battistrada Vittoria, fornendo sempre un buon grip, sia in situazioni di asciutto che di bagnato. La calzata è decisamente abbondante (ricordate di stringerle davvero bene), soprattutto nell’avampiede, e anche la comodità sulle superfici più dure e irregolari è ben ammortizzata dall’intersuola in TPU.
La difficoltà più grossa è stata mantenere stabilità nelle curve più veloci e strette dove probabilmente l’altezza della parte posteriore fa perdere un po’ di stabilità. Il peso si sente, soprattutto correndo in salita, ma come detto non è certo una scarpa pensata per correre veloci. Nel complesso, un modello che permette di correre bene in tante situazioni differenti, ma senza eccellere in nulla, e che dà l’impressione di poter durare decisamente a lungo.
Una scarpa pensata per chi non cerca la performance, che può essere sfruttata per correre in tutte quelle situazioni in cui si devono affrontare terreni misti come asfalto, strade bianche, sentieri di campagna, boschi, parchi, anche tratti sabbiosi. Se dovessi pensare a un possibile utilizzo (senza prendere in considerazione la performance) mi vengono in mente gare come la Cortina-Dobbiaco o la Monza-Montevecchi Eco Trail o l’Eco Maratona del Chianti, ma anche le tante tapasciate domenicali dove i percorsi sono principalmente naturalistici.
Xplor è già disponibile a 150 euro sul sito ufficiale Craft e in tutti i negozi specializzati. Nelle prossime settimane la proveremo più approfonditamente, secondo i canonici protocolli di The Running Club. Rimanete quindi collegati sui nostri canali social e Youtube in attesa della recensione completa.