Mentre ancora non sono terminati i periodi per realizzare i minimi di partecipazione sia per i Campionati Europei di Atletica Leggera (termine ultimo 26 maggio), che si svolgeranno a Roma il prossimo giugno, e per le Olimpiadi parigine della prossima estate (termine ultimo 30 aprile), sui social media, negli scorsi giorni, hanno avuto gran seguito alcune rumors riguardo gli standard di ammissione ai Campionati Mondiali di Atletica Leggera di Tokyo 2025. Nulla ancora di ufficializzato da World Athletics, ma che sembra sia solo in attesa di delibera.
In particolare, le notizie circolate riguardano i minimi di qualificazione per la maratona, sia femminile che maschile. Se, nel caso dei prossimi Giochi Olimpici, abbiamo un’abbondanza di atleti azzurri in campo maschile già qualificati a giocarsi i tre posti disponibili (oltre ai due fratelli Yeman e Neka Crippa, anche Iliass Aouani, Eyob Faniel e Daniele Meucci, ne abbiamo parlato qui) e anche due donne (Sofiia Yaremchuk e Giovanna Epis), la stessa cosa non accadrebbe, con gli attuali crono, ai prossimi mondiali.
Il tempo minimo di qualificazione per la maratona olimpica maschile era stato fissato in 2h08’10” per la gara maschile e in 2h26’50” per quella femminile. Tempi che hanno permesso a moltissimi atleti di giocarsi un posto per essere presenti a Parigi: ogni nazione potrà portare un massimo di 3 atleti tra coloro che avranno realizzato il minimo richiesto nel periodo di qualificazione; un’ulteriore quota di atleti verrà poi selezionata dalla federazione internazionale tramite ranking, calcolo che considera i migliori risultati ottenuti nelle più importanti gare internazionali, ma che non hanno rispettato lo standard di qualificazione.
Ai Mondiali di Tokyo la selezione sarà più severa: 2h06’30” per gli uomini (1 minuto e 40 secondi in meno) e 2h23’30” per le donne (3 minuti e 20 secondi in meno).
Se così fosse, riportandogli attuali tempi di qualifica dei nostri atleti, solo due tra di loro avrebbero raggiunto il minimo: Yeman Crippa, 2h06’06” neo record italiano di maratona, e Sofiia Yaremchuk, 2h23’16” anche per lei record italiano. Per tutti gli altri l’unica possibilità sarebbe un ripescaggio tramite ranking.
Perché questo inasprimento dei tempi di qualifica? Semplicemente perché, rispetto a quello che World Athletics si sarebbe aspettato, grazie alle nuove tecnologie e ad una capacità atletica sempre maggiore, sono stati tantissimi gli atleti che sono riusciti a qualificarsi senza la necessità di ricorrere al ranking.
Per la maratona olimpica di Parigi, la federazione internazionale si era posta come obiettivo (sia per gli uomini che per le donne) che il 50% degli atleti si qualificasse tramite il raggiungimento del crono minimo e il restante 50% attraverso il ranking. In realtà così non è stato. In questo senso, il caso della maratona femminile è eclatante: delle 80 donne (su 82 qualificate) che parteciperanno alle Olimpiadi, tutte hanno corso sotto le 2 ore 26 minuti e 50 secondi previste e nessun’altra potrà beneficiare del sistema a punti.
Ma per capire quanto si sia inasprito il regolamento esiste già un dato molto interessante: attualmente, nel mondo, sono solo 91 gli atleti che hanno superato il nuovo minimo di Tokyo 2025. E di questi 65 sono keniani o etiopi.