La gamma Mach di Hoka è ben nota agli appassionati di corsa. Nel corso degli anni, soprattutto a partire dal modello Mach 4, Hoka è stata capace di conquistare molto consenso con queste scarpe per via della loro capacità di adattarsi velocemente a differenti scenari di utilizzo. Una scarpa intermedia, destinata quindi agli allenamenti, che però poteva essere utilizzata con soddisfazione anche nelle corse di tutti i giorni a ritmi non spinti.
Se Mach 4 e Mach 5 hanno mantenuto una struttura molto simile, con la nuova versione Mach 6 Hoka è intervenuta a modificare numerosi elementi senza però trasformare la sostanza. Anche in questa declinazione Mach 6 rimane una scarpa intermedia, per atleti neutri, che ha della versatilità il suo punto di forza.
Battistrada: 8
Il battistrada è una delle più significative novità che Hoka ha introdotto in Mach 6: è ora dotato di una copertura in gomma dura lungo quasi tuta la superficie, lasciando l’intersuola esposta solo in pochissime aree. Ne beneficia la durata nel tempo, che sarà sicuramente superiore a quella delle precedenti versioni di Mach che vedevano l’intersuola a diretto contatto con il terreno con un trattamento superficiale che ne conferiva una superiore resistenza per quanto non paragonabile ad una gomma dedicata.
Il grip sul terreno del nuovo battistrada è stato sempre molto valido durante i 150km di questo test: nessun problema anche su asfalto bagnato oltre che su pista bianca e sul brecciolino, mentre l’usura nei miei tipici punti di contatto è stata allineata a quella di altre scarpe appartenenti alla stessa categoria di prodotto.
Intersuola: 7,5
Anche per quanto riguarda l’intersuola Hoka Mach 6 cambia rispetto ai modelli che l’anno preceduta: è ora in EVA Supercritical, mescola che prende il posto di quella ProFly+ del modello Mach 5. Le quote prevedono uno spessore nel tallone di 37mm e di 32mm nell’avampiede, per un drop pari a 5mm (lo spessore nella versione da donna è pari rispettivamente a 35mm e 30mm): si tratta degli stessi valori di Mach 5.
L’EVA Supercritical offre una sensazione di buona morbidezza complessiva durante la corsa, con una propensione a far aumentare il ritmo con una certa facilità. Il ritorno di energia offerto non è dei più netti, ma c’è da evidenziare come il comportamento della scarpa sia molto stabile anche cambiando in modo netto il ritmo: è questa la caratteristica che rende Hoka Mach 6 una scarpa decisamente polivalente, così come del resto poteva essere detto delle precedenti versioni della gamma Mach.
Tomaia: 8
La tomaia vede l’impiego di un doppio mesh, con la parte esterna che utilizza un tessuto plastificato che sembra vantare una elevata resistenza all’usura. Non è in alcun modo impermeabile: ho corso a lungo con queste scarpe sotto la pioggia e la tenuta agli schizzi è veramente molto limitata. La cosa non rappresenta un problema, ci si bagna comunque a prescindere, ma pensando alla stagione più calda dovrebbe aiutare a garantire una più che adeguata areazione della scarpa.
Sono presenti alcuni punti di rinforzo nella parte anteriore all’altezza della punta, mentre lateralmente non c’è una struttura di sostegno. La calzata non è ampia, senza però poter essere definita stretta: mi ha ricordato quella di un po’ tutte le scarpe Hoka daily trainer che ho provato in precedenza, con uno spazio per le dita che è medio in questa versione. Hoka ha in ogni caso reso disponibile una versione di Mach 6 con pianta più larga, venduta allo stesso prezzo di quella standard.
Upper: 8
Tutto bene anche in questo reparto: le stringhe hanno forma rettangolare, si regolano molto facilmente grazie al fatto che sono leggermente elastiche e tendono a non creare punti di pressione sulla parte superiore del piede. La linguetta ha una conformazione racing: è molto sottile ma resta confortevole, fissata a entrambi i lati dell’intersuola così da non muoversi. Il tallone, infine, è piuttosto rigido ma dotato di una buona imbottitura che ne garantisce il confort; la parte superiore si estende leggermente sul retro ma in misura minore di quanto visto in altre scarpe Hoka come ad esempio le Clifton 9.
Peso: 8
Hoka Mach 6 ha un peso di 211 grammi nella mia taglia US8 (41EU), un valore molto interessante per una scarpa intermedia come questa. Se la mettiamo a confronto con due delle concorrenti dirette presentate nel corso dei primi mesi del 2024 scopriamo che Mach 6 è proprio a metà strada: sono infatti 193 i grammi di New Balance Fuel Cell Rebel V4, mentre è di 223 grammi il peso di Saucony Endorphin Speed 4.
Al piede la leggerezza di avverte distintamente, replicando in questo quanto in passato Hoka ha proposto nella gamma Mach.
Comfort: 7,5
Mach 6 conferma, per la mia esperienza, quelle che erano le caratteristiche di spicco delle precedenti versioni: una scarpa comoda che si adatta facilmente a differenti tipologie di allenamenti. Il comfort è alto in tutti i tipici scenari d’uso, dalla corsa lenta sino ai lavori di qualità come fartlek, medi e ripetute lunghe.
L’assenza di un qualche tipo di piastra abbinata a una intersuola con spessore elevato, che è morbida ma non troppo, è un ulteriore elemento che assicura una corsa comoda e confortevole con queste scarpe.
Ritorno di energia: 6
Mach 6 è tecnicamente una scarpa intermedia, che quindi può essere utilizzata in modo proficuo per gli allenamenti di qualità. Non ha una piastra, e questo la farà apprezzare da coloro che preferiscono non utilizzare tale caratteristica tecnica in scarpe per gli allenamenti, mentre l’intersuola in EVA Supercritical abbina la morbidezza che assicura confort ad un ritorno di energia che non è tra i più spinti per le scarpe da allenamento.
Da questo il voto solo sufficiente, ma che deve essere letto pensando al tipo di scarpa che è Mach 6: una calzatura adatta a ricoprire più usi, che si adatta alle corse lente come a quelle dove si vuole spingere.
E’ a tutti gli effetti una scarpa ideale per chi ricerca solo una scarpa, o per chi ha la necessità di averne solo una per un viaggio, perché riesce ad incarnare anime diverse e ad adattarsi in poco tempo ad uscite anche molto diverse tra di loro.
Durata massima stimata: 7,5
Nel confronto con le precedenti versioni di Mach questa nuova versione 6 spicca anche per la durata massima stimata. Il battistrada rivisto, finalmente con una copertura in gomma, non avrà quel fenomeno di usura precoce che purtroppo caratterizzava le serie Mach precedenti (e altre scarpe Hoka con simile design del battistrada come le Rincon).
La tomaia è ben costruita, con un mesh traspirante ma improntato alla robustezza e alla durata; l’intersuola in EVA Supercritical dovrebbe infine mantenere le proprie caratteristiche di risposta anche arrivando ad una percorrenza elevata.
Facile quindi stimare una durata di almeno 600km per questa scarpa, ferma restando la possibilità di spingerla oltre magari relegandola più alle corse lente di tutti i giorni che ai lavori di qualità una volta raggiunto tale limite.
Rapporto qualità/prezzo: 7
Hoka vende Mach 6 ad un costo di 160 euro, cifra che è allineata a quella delle scarpe intermedie senza piastra disponibili al momento sul mercato. In considerazione delle caratteristiche tecniche, della flessibilità d’uso per uscite e ritmi diversi e alla durata prevista ritengo che questo sia un buon prezzo.
Storicamente non è difficile riuscire ad ottenere listini in sconto per le scarpe Hoka e non credo che Mach 6 sarà un eccezione in questo: il listino quindi potrebbe essere ben più basso, rendendo ancora più interessante l’acquisto di questa scarpa per la propria rotazione.
Voto finale: 7,5
Hoka Mach 6 è una di quelle scarpe che si vorrebbe avere sempre all’interno di una rotazione di scarpe: non eccelle in nulla ma fa molto bene tantissime cose. Indossandola ho apprezzato le uscite di corsa lenta, con la scarpa che mi ha assicurato protezione e confort, come la facilità con la quale accompagna nel cambio di ritmo quando si vuole spingere più forte. Bene quindi anche sui lavori di qualità, nei quali non arriva ai risultati che si avrebbero con scarpe più spinte per intersuola e presenza di una piastra, ma che per le loro caratteristiche non hanno la versatilità che ha Mach 6.
Una scarpa consigliata quindi un po’ a tutti, con le condizioni che si tratti di podisti neutri e che abbiano un peso entro gli 80kg. Per quali ritmi? Ci si può correre agevolmente dai 5’30” al chilometro sino a poco sotto i 4′ al chilometro: in funzione delle vostre capacità Mach 6 sarà una scarpa che potrà adattarsi alle corse lente e agli allenamenti di qualità.
Per i podisti più veloci l’utilizzo principale sarà quello nelle uscite di tutti i giorni, anche con progressioni e variazioni all’interno della sessione, mentre quale scarpa per gli allenamenti più spinti costoro opteranno per una scarpa utilizzata per le gare relegata dopo una certa percorrenza a scarpa per i lavori di qualità.