Con il risultato ottenuto domenica a Barcellona da Iliass Aouani, si è (quasi) conclusa la fase di qualificazione degli atleti azzurri in vista della maratona olimpica di Parigi. Un anno e mezzo (dal 1 novembre 2022 al prossimo 30 aprile – c’è ancora un mese e mezzo di tempo in realtà) in cui i migliori maratoneti italiani si sono dati “battaglia” a suon di record nazionali e nuovi personal best. Una sfida che non si vedeva da tempo, che ha contribuito a rilanciare l’immagine del fondo azzurro ancora troppo legata a quel fantastico (e forse irripetibile) oro olimpico conquistato da Stefano Baldini venti anni fa ad Atene.
Sono attualmente cinque gli azzurri che hanno ottenuto il minimo olimpico “Road to Paris” correndo la maratona sotto le 2 ore 8 minuti e 10 secondi (2h26’50” invece quello femminile): Yeman Crippa, Eyob Faniel, Daniele Meucci, Iliass Aouani e Neka Crippa.
Yeman Crippa
Il campione europeo dei 10000 metri e primatista italiano di 3000, 5000, 10000 metri e mezza maratona, ha da poco aggiunto al suo palmarès anche la maratona, correndo lo scorso febbraio i 42 chilometri di Siviglia in 2h06’06”, chiaramente anche miglior tempo italiano di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi.
Andato a vuoto, invece, il primo tentativo dello scorso anno alla maratona di Milano, quando aveva tagliato il traguardo in 2h08’57” dopo aver avuto problemi di stomaco nell’ultima parte di gara.
Iliass Aouani
L’ingegnere di origine marocchine Iliass Aouani è stato per quasi un anno il numero uno della maratona italiana. Il suo 2h07’16” realizzato alla maratona di Barcellona del 2023 sembrava un traguardo stregato per tutti gli altri azzurri, salvo poi essere superato nella stessa gara sia da Yeman Crippa che Eyob Faniel, ed essere insidiato sia da Daniele Meucci che da Neka Crippa.
Ad oggi è il terzo miglior tempo di qualificazione per i Giochi Olimpici parigini, rafforzato dal 2h08’05” ottenuto lo scorso weekend, sempre a Barcellona, dopo il ritiro per una caduta a Osaka di due settimane fa.
Eyob Faniel
Insieme a Daniele Meucci, Eyob Faniel è sicuramente l’azzurro con più esperienza in maratona. È stato il primo a superare il record italiano di Stefano Baldini rimanendo imbattuto per tre anni, fino all’avvento di Aouani e Crippa.
Aveva già raggiunto il minimo per Parigi lo scorso anno a Osaka (2h07’53”), ma lo ha migliorato qualche settimana fa a Siviglia fissandolo a 2h07’09”: se non ci fosse stato anche Yeman Crippa, sarebbe stato il nuovo record italiano di maratona. Attualmente è il secondo miglior maratoneta azzurro di sempre (e secondo tempo di qualificazione).
Daniele Meucci
Campione europeo di maratona a Zurigo nel 2014, è la sorpresa della maratona azzurra. A 38 anni. Sorpresa, ma anche una certezza, perché quando la maglia chiama, Daniele Meucci risponde sempre “Presente!”.
Alla maratona di Siviglia, insieme a Crippa e Faniel, ha fatto un piccolo capolavoro tagliando il traguardo con un nuovo personal best e abbassando il suo primato di quasi due minuti, che gli è valso anche come minimo per le Olimpiadi: 2h07’49”, quinto tempo tra gli azzurri.
Neka Crippa
Il portacolori dell’Esercito, nonché fratello di Yeman, dopo aver abbandonato quasi del tutto l’atletica si è riscoperto maratoneta. Dopo un secondo debutto sui 42 chilometri a sette anni di distanza lo scorso anno a Roma, a dicembre ha strappato il minimo per le qualificazioni “Road to Paris” alla maratona di Valencia, facendo tremare tutti i suoi compagni-avversari con un brillante 2h07’35”.
Crono che fino a qualche settimana fa, prima degli exploit di Crippa, Faniel, risultava come miglior prestazione in ottica olimpica dell’ultimo anno (e quarta attualmente).
E Yohanes Chiappinelli?
Yohanes Chiappinelli è l’unico che manca ancora all’appello tra i maratoneti azzurri. Ha esordito lo scorso anno nei 42 chilometri dopo una carriera da siepista (in cui ha vinto in bronzo europeo) e aver realizzato il record italiano dei 10K su strada (27’50”, insieme a Pietro Riva).
Compagno di allenamento di Iliass Aouani al Tuscany Camp, tutti pensavano di vederlo in gara tra febbraio e marzo in Spagna o in Giappone, come da lui dichiarato a The Running Club (guarda qui l’intervista). Tempo e gare per provare a realizzare il suo grande sogno ce ne sono ancora: Milano (7 aprile), Rotterdam (14 aprile) o Londra (21 aprile) le ultime possibilità.
In cinque (più uno) per tre posti: le percentuali di The Running Club
Nessuno, fino a qualche anno fa, avrebbe potuto pensare che il selezionatore della Federazione Italiana di Atletica Leggera potesse trovarsi così tanto in difficoltà nel dover scegliere i tre maratoneti che dovranno onorare la maglia azzurra alle prossime Olimpiadi di Parigi. Un grande problema (per lui), ma una grande soddisfazione per tutti gli appassionati e il movimento dell’atletica.
Non sono però noti i criteri secondo i quali i tre azzurri verranno prescelti. Non esistendo in Italia una sorta di “trials” (e nemmeno il tempo) per giocarsi il posto in una sfida “tutti contro tutti”, la scelta più logica potrebbe essere quella di scegliere i tre migliori in base al crono: Yeman Crippa (2h06’06”), Eyob Faniel (2h07’09”) e Iliass Aouani (2h07’16”). Ma… c’è sempre un “ma” (e anche più di uno).
Dato per scontato che un posto sarà sicuramente riservato all’attuale numero uno, Yeman Crippa, i restanti due potrebbero essere assegnati con criteri differenti. Proviamo ad immaginare a chi…
Eyob Faniel ha esperienza (10 maratone ufficiali), possiede il secondo miglior crono e sembra avere ancora tanto potenziale inespresso. Possibilità di selezione: 45%.
Daniele Meucci è il maratoneta con maggior esperienza (17 maratone ufficiali alle spalle) e che negli appuntamenti importanti non ha mai tradito. Ma in graduatoria, attualmente, è ultimo. Possibilità di selezione: 25%.
Iliass Aouani è l’atleta sul quale molti ripongono e speranze. Fino a un mese fa è stato il primatista italiano di maratona e ha il terzo miglior tempo di qualificazione (che però risale a un anno fa). Possibilità di selezione: 20%.
Neka Crippa è la sorpresa, con (di fatto) il terzo tempo “stagionale” ed è probabilmente quello che, ancora più di ogni altro, deve esprimere tutto il proprio talento. Possibilità di selezione: 10%.
Ognuno di loro si meriterebbe di esserci e non è sicuramente facile trovare un criterio che riesca a non scontentare qualcuno. Meglio premiare una carriera o lasciare spazio a un giovane? Meglio considerare un crono o valutare la forma? Meglio rischiare e puntare a un risultato o accontentarsi di un piazzamento sicuro?
Tanti, troppi fattori che complicano qualsiasi scelta. E poi c’è Yohanes Chiappinelli, che potrebbe correre e stravolgere nuovamente tutto.