Tutti i runner più appassionati conoscono la Wave Rebellion Pro, la scarpa da corsa di Mizuno diventata famosa per la mancanza di una vera e propria “zona tallonare”. Una calzatura che ha creato scalpore alla sua prima uscita, ma che si è invece dimostrata efficiente e ben progettata per tutti quegli atleti che hanno una tecnica di corsa evoluta, con appoggio neutro su avampiede e mesopiede, consentendo il massimo rendimento di corsa e di propulsività.
Non cambia le regole del gioco la nuova Mizuno Wave Rebellion Pro 2, che replica le caratteristiche della sorella più datata, ma con nuovi e importanti cambiamenti, con un maggior equilibrio tra velocità e resistenza che permette un aumento del ritorno di energia (+32% rispetto alla versione precedente, quello dichiarato da Mizuno) e una migliore fluidità di corsa. Ma vediamola più da vicino…
Mizuno Wave Rebellion Pro 2 è una scarpa ultraleggera, con una doppia intersuola in mescola premium, composta da Enerzy Lite nella parte inferiore e Enerzy Lite+ in quella superiore, con la piastra in carbonio Mizuno Wave, a tutta pianta, affogata nel mezzo.
È una calzatura che consiglio a runner leggeri (sotto i 75 chilogrammi), con appoggio neutro (o al limite leggermente supinatore), principalmente per la distanza di maratona e mezza, un po’ meno adatta a ritmi velocissimi (sotto i 3’25” al chilometro) nelle gare più brevi.
La primissima impressione che ho avuto indossando le Mizuno Wave Rebellion Pro 2 la prima volta in pista, per correre delle ripetute lunghe (a ritmo dei 10K, quindi sotto i 3′ al chilometro) non era stata moto positiva: poca spinta e una sensazione di non reattività come ero abituato con altri modelli. Ma riprovandole poi su strada e in gara a ritmi un po’ “meno tirati” alla mezza maratona di Cefalù mi sono subito ricreduto. Infatti, ho poi deciso di testarle in allenamenti più lunghi in preparazione della maratona e, dato che le gambe non erano risultate per nulla affaticate a fine corsa, di utilizzarle anche in gara durante la 42 chilometri di Pisa, dove alla fine sono arrivato secondo.
Rispetto alla prima versione, questa nuova Wave Rebellion Pro 2 ha un peso leggermente inferiore, 215 grammi contro 220 grammi, e un drop decisamente più basso, 1,5mm (38-36,5mm) contro i precedenti 4,5mm (39-34,5mm), anche se in realtà ha poco senso parlare di drop in una scarpa che non ha un appoggio tallonare. La zona del tallone è poi decisamente minimal: nessuna conchiglia di sostegno e solo due piccoli cuscinetti per far aderire meglio la scarpa senza creare abrasioni. Diverso anche il taglio longitudinale dell’intersuola, che in quest’ultima versione rimane aperta anche sotto il tallone.
Tomaia: 8
La tomaia non ha subito grandi cambiamenti, se non nei fori di areazione ricavati nel tessuto. Leggerissima ma resistente, sfrutta il classico logo Mizuno in materiale plastico come rinforzo; stesso materiale utilizzato anche nel rinforzo degli occhielli in cui passano i lacci.
Upper: 8
I lacci sono molto classici, piatti, e anche allacciandoli molto stretti non mi hanno causato nessun problema. La linguetta è racing, super leggera e realizzata nello stesso materiale della tomaia (non si arriccia quando si va ad allacciare la scarpa). La zona tallonare, come già detto, non presenta nessuna conchiglia, ma solo due piccoli cuscinetti sui lati; nella zona a contatto con il tendine d’Achille presenta una cucitura più robusta, con un piccolo supporto in finta pelle verticale, che non ha dato particolari problemi di frizione. Soluzioni minimal, ma funzionali.
Intersuola: 8
Doppia la mescola premium: Mizuno Enerzy Lite+ nella parte superiore e Mizuno Enerzy Lite in quella inferiore.
Una mescola che mi ha davvero soddisfatto, molto morbida e comoda, che dà il meglio di sé nelle distanze più lunghe, grazie al sostegno che è in grado di dare alle gambe.
Davvero particolare la sua conformazione, che ha la massima altezza nella zona dell’arco plantare e non nel tallone (chiaramente): soluzione che risulta molto strana alla prima calzata e durante le prime uscite, ma che diventa un plus una volta che ci si è abituati a questa “naturale e forzata” rullata di mesopiede-avampiede. Rimane comunque una soluzione da provare, perché in base alla conformazione dell’arco plantare, a qualcuno potrebbe dare fastidio proprio nella zona del mesopiede.
Battistrada: 8
Anche il battistrada è minimal e posizionato lungo tutta la pianta del piede dove è presente l’intersuola: presenta piccoli intagli con tacchettini a forma di rombo nella zona anteriore che diventano di forma ellittica in quella posteriore. Il risultato finale è quello di avere un battistrada molto leggero, ma con un ottimo grip in qualsiasi condizione.
Peso: 8
Le Mizuno Wave Rebellion Pro 2 pesano 220 grammi nella misura US 9,5, un peso in linea con le super shoes di altri brand, anche se appena indossate danno l’impressione di essere un po’ più pesanti (probabilmente per la diversa distribuzione dei materiali), ma nulla di trascendentale.
Comfort: 7
La prima volta che si allacciano ai piedi è una vera esperienza da provare: l’impressione è quella di indossare un rialzo nella zona del mesopiede che porta a camminare in una maniera un po’ goffa. Durante la corsa ho provato sensazioni contrastanti: all’inizio un po’ di fastidio per questo cuneo che spinge nella zona mediale; poi, una volta capito come muovere e appoggiare il piede, tutto è cambiato e la rullata è diventata naturale (anche se praticamente obbligata dalla conformazione della scarpa). Non appena si compie questo switch, la calzata diventa estremamente morbida e la corsa naturale. Durante la maratona l’ho trovata persino rilassante.
Ritorno di energia: 7
Come già detto in apertura ho avuto due impressioni differenti: a velocità sostenute, prossime al ritmo dei 5 o 10 chilometri (inferiori ai 3’25” al chilometro) la Mizuno Wave Rebellion Pro 2 non mi è sembrata così performante, non riuscendo ad esprimere tutta la potenza dell’avampiede. A ritmo della mezza maratona e della maratona, invece, dove la spinta del piede è meno brutale, si apprezza al massimo la geometria della scarpa: grande ammortizzazione nell’appoggio e poi una veloce transizione mesopiede/avampiede per una corsa in spinta ma economica.
Durata massima stimata: 8
Con un geometria così spinta e diversa da tutti gli altri modelli di scarpe che ho utilizzato, è difficile capire quanto possa essere il reale consumo in tutte le sue parti. La prima impressione è comunque che possa avere una durata superiori ad altri modelli di super scarpe proprio per la sua forma e modalità di corsa. Mi riservo comunque di portarla a fine vita proprio per capire quanti siano realmente i chilometri che una scarpa così può sopportare.
Prezzo ufficiale: 8
Il prezzo ufficiale non ci è stato comunicato prima della realizzazione della valutazione e della registrazione del video, la stimiamo comunque intorno ai 240 euro, prezzo allineato a quello della prima versione della Mizuno Wave Rebellion Pro e relativamente più basso rispetto alle super shoes di altri brand.
Voto finale: 7,8
La media finale (un quasi otto) rispecchia quella che è stata la mia personale impressione di queste particolari calzature: un modello ottimo per ritmi un po’ meno veloci (sopra i 3’30”, parliamo pur sempre di super shoes, ndr) e distanze più lunghe come mezza e maratona, un po’ “goffo” per correre a ritmi più spinti. Il prezzo competitivo le rende molto appetibili per tutti quegli atleti leggeri e veloci che preparano prevalentemente mezze maratone e maratone.