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“Buona la prima” si è soliti dire. Non per Yeman Crippa, che lo scorso aprile, a Milano, al debutto in maratona, con obiettivo il primato nazionale, aveva chiuso i suoi 42 chilometri in 2h08’57”, costretto a fare i conti con l’improvviso stop causato da un gel non digerito. Era stata una gara strana, sicuramente non quella che si aspettava, non il risultato che avrebbe voluto. Forse troppa pressione per il suo esordio, con gli occhi degli appassionati di tutta Italia (e non solo) a scandire ogni suo passo, ma comunque vicino a raggiungere quel suo obiettivo, sfumato solo per un po’ di inesperienza.
Di maratona non ha più parlato. Lo abbiamo rivisto in pista e in strada sfrecciare tra mezze e diecimila, ma sempre con quell’obiettivo, anzi due, ben chiari in mente: diventare il più grande atleta italiano di maratona e qualificarsi alle Olimpiadi di Parigi. Il momento ora è arrivato.
Da qualche giorno è rientrato dal Kenya, da Iten, “La casa dei campioni”, come indica un’enorme scritta quando si varcano i suoi cancelli. Trenta giorni, tra gennaio e febbraio, a oltre 2000 metri di quota, in cui ha finalizzato la preparazione per la sua prossima maratona, quella di Siviglia, dove domenica cercherà nuovamente primato e qualificazione Olimpica (oltre a Crippa ci proveranno anche altri due italiani, Eyob Faniel e Daniele Meucci). Con lui tutto il suo team, l’allenatore Massimo Pegoretti e il fisioterapista Guglielmo Formichella, che oltre a seguire l’evoluzione dei suoi miglioramenti, hanno valutato e studiato anche le capacità di recupero e le modalità in cui il corpo ha reagito a diversi stimoli e velocità.
“Non sarà facile – ha spiegato Yeman in una lunga video intervista al canale Sweat Elite durante uno dei suoi allenamenti chiave di preparazione – ma ci proverò. Ho imparato molto da quanto successo a Milano e insieme al mio team abbiamo cambiato un po’ di cose in vista di Siviglia: ho imparato ad avere pazienza e ad entrare in un’altra mentalità. Prima correvo 150 chilometri a settimana, ora mi spingo anche fino a 180. La preparazione per la maratona è la mia preferita, perché dura tre mesi e ogni giorno sei concentrato sempre sullo stesso obiettivo. La maratona è come un viaggio. Allenarsi per un cinquemila o un diecimila è più una routine, un allenamento che fai per migliorarti, ma non con la stessa motivazione che ti porta al traguardo di una maratona: c’è più stress, hai bisogno di lavorare tanto sulla velocità… anche in maratona, ma è totalmente diverso”.
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Durante l’intervista, tra un recupero e l’altro, Yeman corre un allenamento chiave della sua preparazione: 10×1600 metri (4 giri di pista) in progressione, da 2’52” al km fino a 2’45” al km, con 2 minuti di riposo. Un lungo allenamento in soglia che in maratona potrebbe portare anche a un tempo di 2 ore e 4 minuti.
“Il primo risultato che devo raggiungere è la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi, dove il minimo è 2h08’10” – spiega Yeman – ma i miei obiettivi cronometrici sono decisamente altri”.
Iliass Aouani (2h07’16”, primato italiano), Neka Crippa (fratello di Yeman, 2h07’35”) ed Eyob Faniel (2h07’53”) sono attualmente i tre migliori atleti italiani in maratona con i minimi per partecipare ai Giochi Olimpici del 2024. Alle loro spalle proprio Yeman Crippa che punta a superarli tutti.
“La maratona può riservare tante sorprese – spiega ancora Yeman -. Se prepari un diecimila per correrlo in 27 minuti, sai che, in base a quello che hai fatto in allenamento, correrai intorno a quel tempo. È difficile sbagliarsi. Ma quando prepari una maratona per correrla in due ore e 6 o due ore 7, sai che potresti chiuderla anche in due e 8 o due e 10. Ci sono tante variabili, tante sorprese lungo il percorso che possono cambiare tutto: un gel che non digerisci (come mi è successo a Milano), le gambe che non resistono allo sforzo e ti abbandonano al trentacinquesimo chilometro… non è possibile sapere esattamente quale sarà il risultato finale, ma ci si prova. E probabilmente è questa incognita a rendere la maratona più emozionante di ogni altra corsa”.
“La maratona è diventata il mio obiettivo principale – conclude Yeman quando gli chiedono dei prossimi traguardi -. Dopo Siviglia mi riposerò una settimana, poi inizierò a preparare i Campionati Europei di Roma dove voglio correre la mezza maratona (il 9 giugno, nda) e dopo tre giorni i 10.000 (12 giugno, nda) e con il giusto recupero so che posso provarci”. Poi sarà la volta di Parigi.
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