Di Diadora e del nuovo progetto Run Valley abbiamo già raccontato nelle scorse settimane, presentando una veloce anteprima di tutte le nuove uscite della prima parte del 2024 (le trovate tutte qui). Modelli da gara, modelli intermedi, ma anche modelli per la corsa di tutti i giorni e per le sedute di scarico. Proprio da questa tipologia di calzatura partiamo per approfondire la conoscenza di ogni singolo modello.
Si chiama Cellula la nuova nata della casa di Caerano San Marco. Una calzatura che come aspetto e finiture strizza l’occhio ai modelli del passato, ai primi anni duemila, ma che sfrutta materiali e tecnologie decisamente innovative per accompagnare ogni runner nelle corse di tutti i giorni.
Per questa recensione, l’ho utilizzata principalmente nelle mie uscite di lento, a ritmi tra i 4’00” e i 4’30” al chilometro, nel riscaldamento e nel defaticamento delle sedute di qualità, a un passo attorno i 5’00″/5’30” al chilometro, e due tre uscite un po’ più spinte, sotto i 4 minuti al chilometro, per valutare bene la risposta anche a ritmi un po’ più alti. Se l’obiettivo di Diadora era quello di creare una scarpa comoda, leggera, in parte anche reattiva, per le corse di tutti i giorni, allora c’è riuscita.
Cellula ha un’altezza al tallone di 40mm e di 35mm nella zona dell’avampiede, per un drop inusuale di 5mm (caratteristica di tutti i suoi modelli neutri, come avevamo già visto su V7000), mentre il peso è di 280 grammi nel mio numero US 9,5.
Piccola puntualizzazione sulla taglia: sceglietela basandovi sulla lunghezza in centimetri del vostro solito numero e non in base alla taglia americana, in quanto il rapporto centimetri/taglia US è leggermente diverso (nel caso della taglia US dovreste scegliere mezzo numero in più).
Una scarpa che consiglio ad atleti con appoggio neutro, perfetta anche per i supinatori (per i pronatori, solo per chi ha un lieve difetto), con peso non oltre gli 80kg, ottima per essere sfrutta come unico modello per tutte le uscite o in quelle occasioni, come durante una vacanza o un viaggio di lavoro, in cui non si hanno a disposizione più scarpe.
Battistrada: 8
Il battistrada è in speciale gomma antiusura Durathech 5000, molto dura, con numerosi intagli che permettono di non scivolare nemmeno su pista bianca bagnata; anche correndo nel fango ho notato un buon grip. Il battistrada è posizionato soprattutto nelle zone di maggior consumo, sotto al tallone e nell’avampiede, mentre sotto l’arco plantare l’intersuola è lasciata a vista. Nonostante i 150 chilometri percorsi i segni di usura sono davvero minimi.
Intersuola: 8
L’intersuola è in Anima, nuovo compound di Diadora su base EVA, già provato anche nelle V7000. In queste settimane di utilizzo ho provato a cercare il modo giusto descriverla, ma è molto difficile da spiegare se non si ha avuto la possibilità di provarla: è molto morbida, ma senza lasciar sprofondare il piede; allo stesso tempo è molto stabile, ma senza rimanere troppo secca (se ne avete la possibilità mettetela ai piedi). Se devo trovare un modello simile come feeling, la posso paragonare a una Nike Pegasus 35, appunto una scarpa reattiva ma non reattivissima, morbida ma non morbidissima.
Tomaia: 6,5
La tomaia ha un aspetto retrò, ma è molto gradevole, anche alla vista. E’ realizzata in Nylon Air Mesh e microfibra traspirante, con inserti in finta pelle che la irrobustiscono su tutta la pianta, soprattutto nella zona dell’alluce, rinforzata per evitare che la tomaia si buchi sotto la spinta dell’alluce.
Ho notato un piccolo (ma trascurabile) difetto, dopo averla utilizzata con la pioggia: la parte posteriore, viola, ha perso un po’ di colore, tinteggiando la tomaia più chiara della zona anteriore.
In generale, la tomaia fascia molto bene il piede lateralmente, senza creare abrasioni, è molto filante e stretta nell’avampiede (come calzata potremmo paragonarla ad Adidas).
Upper: 7
Le stringhe sono molto classiche, piatte e non mi hanno mai dato particolari problemi, anche se sono leggermente corte. Tutta la parte di allacciatura, inoltre, è ricoperta in similpelle, per rinforzarla.
La linguetta, a sorpresa, ha uno stile racing, per nulla imbottita, fissata solo nella zona anteriore, ma che non crea fastidi di sorta: solo durante la fase di allacciatura bisogna prestare attenzione che non si arricci.
Infine, la zona posteriore presenta una conchiglia che protegge il tallone e una parte superiore molto imbottita, con una conformazione a scivolo, che consente una calzata più veloce, che non sfreghi sul tendine d’Achille. In aggiunta anche un tirante che aiuta ad indossare la scarpa più velocemente e in maniera più comoda.
Comfort: 8
Sono rimasto molto soddisfatto della calzata generale di Diadora Cellula: fasciante, con un buon sistema di allacciatura, e una mescola (come detto in precedenza) molto morbida, ma che non lascia affondare il piede. L’ho usata spesso in quest’ultimo periodo di carico che mi ha lasciato abbastanza stanco e devo dire di aver trovato la giusta alleata, che mi ha sempre sostenuto e mi ha fatto correre sempre in modo molto naturale. Essendo ben ammortizzata sia nell’avampiede che nella zona del tallone, il comfort risulta davvero ottimo per tutti i tipi di corsa.
Protezione: 7
40 millimetri di schiuma sotto al tallone, una tomaia decisamente rinforzata che aiuta il piede a non cedere, una pianta larga e stabile sono tutte caratteristiche che rendono Cellula una calzatura decisamente protettiva, anche su terreni non regolari e scomposti.
Peso: 7
Il peso è di 280 grammi in linea con le scarpe del suo segmento. Ma l’altezza complessiva dell’intersuola e l’utilizzo di una tomaia non leggerissima, fanno apprezzare ancora di più l’utilizzo della schiuma in Anima, davvero molto leggera e performante.
Durata massima stimata: 8
Cellula è una scarpa che dovrebbe arrivare tranquillamente a percorrere gli 800 chilometri. Ma considerando la struttura della tomaia, la durezza del battistrada e il comportamento dell’intersuola che non si è deformato in maniera eccessiva, potrei anche azzardare una durata fino ai 1000km.
Rapporto qualità/prezzo: 6
Diadora Cellula è in vendita al costo di 160 euro, circa venti euro in più rispetto ai competitor della stessa fascia. Però, va considerato che a parità di reattività, è decisamente più ammortizzata e stabile delle dirette concorrenti.
Valutazione finale: 7,3
In definitiva, Cellula una scarpa adatta alle corse di tutti i giorni, che può essere utilizzata anche per gli allenamenti un po’ più spinti, ma no a ritmi folli. Anche un piacevole salto nei ricordi, per chi correva già con Diadora negli anni duemila. Una scarpa per nulla banale, con buoni compromessi e una buona mescola capace di regalare sensazioni positive una volta messa ai piedi e un battistrada tra i migliori sul mercato.
Con Diadora ci rivedremo presto… e voi avete già provato qualche modello della casa italiana? Se avete curiosità, domande lasciatele nei commenti sotto al video di YouTube o sui canali social di The Running Club. Buone corse…